Vincent Lambert, il 42enne tetraplegico in stato vegetativo dal 2008, è morto. Lo ha annunciato la famiglia a France Press, come riporta Le Figaro. Dopo l’ultima decisione del tribunale, i medici gli avevano sospeso cure e alimentazione da mercoledì della scorsa settimana.
Il caso è diventato simbolico del dibattito sul fine vita perché ha scosso la Francia per anni. La famiglia infatti si è divisa – anche con lunghe cause in tribunale – tra chi (i genitori) volevano tenere Lambert in vita e chi (la moglie ma anche sei tra fratelli e sorelle) hanno lottato per far rispettare la sua volontà di morire con dignità e quindi interrompere quello che hanno ritenuto un accanimento terapeutico. L’agonia durava da 11 anni, da quando Lambert fu coinvolto in un incidente stradale del 2008: da allora il 42enne si trovava in un letto attrezzato dell’ospedale di Reims, nel Nord della Francia.
Il caso e la battaglia legale che ne è seguita, era stato al centro di 34 decisioni di giustizia: l’ultima a fine giugno, quando i giudici della Corte di Cassazione avevano autorizzato il medico a staccare la sonda che alimentava e idratava il paziente, nel rispetto della legge del 2016 che vieta l’“ostinazione irragionevole” sui malati senza alcuna speranza di miglioramento. Dal 2 luglio scorso, quindi, i medici avevano staccato l’alimentazione. I genitori, Pierre e Viviane Lambert, vicini ai cattolici integralisti della Fratellanza Sacerdotale San Pio X, avevano paventato una denuncia per omicidio.
Nel 2013 i medici, non ottenendo risultati, avevano per la prima volta deciso di interrompere le cure di Vincent Lambert. Da allora i genitori, nonostante la contrarietà di parte della famiglia, si sono rivolti a tutti i tribunali francesi arrivando fino alla Corte europea dei diritti umani. Tutti i loro ricorsi sono stati respinti, ma sono riusciti a rinviare la morte del figlio fino ad oggi. Sulla morte del 42enne si è espressa la Pontificia Accademia per la Vita: “La morte di Vincent Lambert e la sua storia sono una sconfitta per la nostra umanità”, ha detto il Presidente mons. Vincenzo Paglia. “Per me, il caso Vincent Lambert finisce oggi. Spero che riposi in pace”, ha detto invece Francois Lambert, il nipote favorevole allo stop dei trattamenti. “Attendevamo da anni, è il ritorno della razionalità. Per rispetto a Vincent, bisognava smetterla di mantenerlo vita in questo stato”.