Le segnalazioni di operazioni sospette trasmesse all’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia “continuano ad aumentare in modo significativo” e nel 2018 sono state complessivamente 98.030, circa 4.200 in più rispetto a quelle del 2017: un incremento del 4,5%. La guardia sulle possibili operazioni di riciclaggio o di finanziamento al terrorismo si è alzata ancora, dunque, e da settembre sarà anche attivato un nuovo strumento per rilevare direttamente in Italia “prelevamenti e versamenti di contante per significativo ammontare” presso banche, Poste, istituti di pagamento e di moneta elettronica nazionali o europei. Ad annunciarlo è stato il presidente dell’Uif, Claudio Clemente, presentando la relazione annuale dell’organismo. L’uso del contante “tuttora particolarmente elevato” in Italia resta un rischio, secondo Clemente, che ha spiegato come “gli utilizzi intensi e anomali di contante si concentrano nel Centro Nord le cui economie offrono maggiori opportunità per l’infiltrazione di capitali illeciti”.
“Nonostante l’arretramento dello Stato Islamico sul piano militare e il ridimensionamento dei suoi obiettivi di controllo territoriale, la percezione della minaccia terroristica nel nostro Paese rimane elevata”, ha spiegato Clemente, sottolineando che le segnalazioni per sospetto terrorismo “hanno superato per la prima volta le mille unità” e di queste “oltre 450 sono state ritenute dalla guardia di finanza di interesse investigativo”. Si è trattato soprattutto di movimenti di contante o rimesse tramite circuiti di money transfer.
In totale, l’Uif ha esaminato lo scorso anno 98.117 segnalazioni di operazioni sospette e di queste “oltre il 45% è stato ritenuto a rischio medio-alto o alto di riciclaggio o finanziamento del terrorismo, mentre circa 16.000 sono risultate a rischio nullo o molto basso”. Il numero uno dell’Uif sottolinea l’importanza dei “nuovi scambi con la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo“, in particolare per “operazioni e contesti potenzialmente riconducibili alla criminalità organizzata“. Oltre 35mila segnalazioni sono state oggetto di approfondimento investigativo da parte della Guardia di Finanza e circa 1.500 sono confluite nelle indagini della Direzione Antimafia.
Tornando ai dati, nel 2018 banche e Poste hanno prodotto oltre il 72% delle segnalazioni con una riduzione della quota rispetto allo scorso anno prevalentemente per l’incremento dell’apporto di altri operatori e in particolare degli intermediari finanziari diversi dalle banche (+20,9%). “Tra essi – spiega Clemente – il contributo più significativo è da ascrivere agli istituti di pagamento, agli istituti di moneta elettronica e ai punti di contatto di intermediari europei”. I prestatori di servizi di gioco, in particolare online, hanno quasi raddoppiato il proprio contributo, passando da 2.600 a oltre 5.000 segnalazioni. L’Uif sta adattando il modello segnaletico alle peculiarità dei diversi operatori. “Un’iniziativa in tal senso è stata realizzata con successo per i money transfer per semplificarne la collaborazione e migliorare la qualità del flusso informativo”. Ne è conseguito nel 2018 un forte incremento del numero delle segnalazioni (circa 7.900), specie da parte degli operatori di maggiore dimensione.