Aveva accumulato circa 150 milioni di euro di debiti con le banche, più altri 32 milioni con i creditori. In manette anche il fondatore Gregorio Fogliani. Il Mef un anno fa aveva proceduto alla revoca della convenzione Consip. Tra i truffati anche il Miur
Bancarotta fraudolenta, riciclaggio, autoriciclaggio e truffa aggravata. Ci sono 6 persone arrestate e ben 80 milioni di euro sequestrati nell’ambito del fallimento Qui!Group, la società guidata dalla famiglia Fogliani che si occupava di buoni pasto, già dichiarata fallita a settembre 2018 per 325 milioni di euro. Fra le persone in manette c’è proprio il fondatore Gregorio Fogliani. Il Comando provinciale della Finanza di Genova ha condotto l’operazione per conto della Procura genovese, eseguendo un sequestro preventivo su conti correnti, immobili e disponibilità finanziarie degli indagati. I finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria hanno eseguito altre due ordinanze di custodia in carcere e tre agli arresti domiciliari.
Tra i beni sequestrati anche i muri del Moody, il noto locale-tavola calda in centro a Genova che era stato chiuso dopo il crac ed è stato riaperto solo cinque giorni fa dopo un accordo tra Hi Food Genova, società che vede tra i soci la Event Beach controllata dal tycoon Gabriele Volpi e la Kofler, e Azzurra, società in salute dello stesso Fogliani e proprietaria dei locali di via XII Ottobre. Nell’indagine è emerso inoltre il dirottamento di somme a favore di altre società riconducibili alla stessa famiglia Fogliani per quasi 42 milioni di euro, oltre all’acquisto di un immobile di pregio a Forte dei Marmi (Lucca) per 4,8 milioni. Oltre a questo, ci sono l’omessa contabilizzazione di somme da pagare per circa 179,5 milioni di euro, l’esposizione in bilancio di utili fittizi che venivano poi distribuiti ai soci per 3,24 milioni di euro.
Il caso dei buoni pasto della Qui!Group aveva fatto molto scalpore, arrivando fino in Parlamento. Anche perché da circa un anno gli esercizi commerciali avevano iniziato a non accettare più i ticket rilasciati a centinaia di migliaia di dipendenti pubblici e privati proprio perché la società non pagava. Aveva accumulato circa 150 milioni di euro di debiti con le banche, più altri 32 con i creditori. La Procura di Genova aveva avviato un’inchiesta nella primavera del 2018 e a settembre la società è stata dichiarata fallita.
La mazzata definitiva al gruppo era arrivata a luglio 2018 con la revoca della convenzione Consip da parte del Ministero Economia e Finanze, stipulata due anni prima, “per reiterato, grave e rilevante inadempimento delle obbligazioni contrattuali”. Il contratto era per rifornire dipendenti delle pubbliche amministrazioni di Piemonte, Liguria, Val d’Aosta, Lombardia e Lazio e il valore dell’appalto ammontava a circa mezzo miliardo di euro. A partire da gennaio 2018 erano state trasmesse a Consip dalle amministrazioni utilizzatrici molte segnalazioni di disservizi per la mancata spendibilità dei buoni emessi da Qui!Group. Numerose imprese esercenti la ristorazione nella rete convenzionata con il gruppo avevano inoltre segnalato il mancato pagamento da parte della stessa società delle fatture relative ai buoni pasto spesi dai dipendenti pubblici. Tra i truffati dalla società anche il ministero dell’Istruzione. Secondo quanto emerso dalle indagini delle fiamme gialle, coordinate dal procuratore aggiunto Francesco Pinto e dal sostituto Patrizia Petruzziello, la società aveva falsificato i bilanci per ottenere finanziamenti dal Miur pari a oltre un milione di euro per un progetto su carte e buoni pasto. Altra vittima delle truffe è stato un investitore americano: la holding Felctor Luc Holding 2 che aveva finanziato un investimento per oltre sei milioni di euro.