Un blitz presso la sede della Regione Lazio da parte movimenti per la casa finisce con un’aggressione a un giornalista. Un gruppo di esponenti del Movimento per il diritto all’abitare stamattina ha occupato l’atrio del palazzo della Giunta regionale del Lazio, su via Cristoforo Colombo, a Roma, scavalcando i tornelli e cercando di entrare nella Sala Tevere, dove il governatore Nicola Zingaretti avrebbe dovuto tenere una conferenza stampa su tutt’altro tema. Nel corso dell’azione di protesta, alcuni dei manifestanti hanno aggredito un cronista dell’agenzia di stampa Dire, spintonandolo e strappandogli il cellulare con il quale stava filmando, per poi gettarlo a terra. L’inviato non ha avuto bisogno di cure mediche.

I Movimenti si sono mobilitati a seguito del distacco del gas presso l’edificio occupato di via del Caravaggio nel quartiere Montagnola, di proprietà della Regione Lazio. Una vicenda che ricorda da vicino quella che ha portato l’elemosiniere del Papa, Konrad Krajewski, a forzare il ripristino della corrente elettrica presso un altro palazzo occupato, in zona Esquilino. “Oggi dovrebbero iniziare gli sgomberi“, ha detto al megafono uno dei manifestanti. “Roma sta rischiando. Noi non ce ne andiamo se non si evitano gli sgomberi, Noi vogliamo evitarli. Ogni casa sfitta sarà occupata ogni sgombero sarà una barricata“.

La sinistra radicale in città è in subbuglio anche per la decisione della Prefettura di Roma di dare seguito a un calendario di sgomberi “prioritari”, concordati con il Viminale, che vede in gran parte protagoniste associazioni d’area. Proprio la Regione Lazio, in assetto anti-Salvini, si stava mobilitando insieme all’Unione Inquilini per approvare un documento “sottoscritto dalla maggioranza e dal M5S” che chiede al Governo nazionale “di intervenire in tutte le sedi opportune per evitare gli sgomberi imminenti“. Non solo. I capigruppo di maggioranza al Consiglio regionale del Lazio, affermano che “nello stesso documento, in considerazione del fatto che i provvedimenti di sgombero sono stati annunciati come imminenti, chiediamo al Governo di intervenire stanziando risorse e fornendo strumenti utili per risolvere l’emergenza abitativa“.

Durante la protesta, all’esterno della sede regionale ha preso fuoco un cassonetto della carta. Il personale della vigilanza regionale, in collaborazione con la polizia di Stato hanno domato le fiamme. L’assessore alla Casa, Massimiliano Valeriani e il capo di Gabinetto, Albino Ruberti, hanno assicurato che alcuni delegati della protesta saranno ricevuti. I manifestanti si sono incatenati al cancello esterno, presidiati dalle forze dell’ordine.

 

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