Giorgio La Porta, giornalista e collaboratore del neo europarlamentare Antonio Maria Rinaldi, si è visto respingere una richiesta d'affitto a Bruxelles perché italiano. "Io non sono venuto qui col barcone - dice a IlFattoQuotidiano.it - Ho preso l'Alitalia e ho un contratto di lavoro". Poi attacca: "Andrò a Marcinelle a celebrare la memoria dei miei compatrioti"
“Ah, ma lei viene da Roma? No, qui non si affitta agli italiani“. Il karma sovranista si abbatte sulla Lega. E in particolare su Giorgio La Porta, giornalista, social media manager e assistente del neo europarlamentare del Carroccio, Antonio Maria Rinaldi, che appena trasferito a Bruxelles si è visto rifiutare l’affitto di un appartamento da una donna belga. Al collaboratore leghista, già componente del comitato elettorale di Matteo Salvini alle recenti elezioni europee e direttore del sito centro-destra.it, non sono bastati il contratto quinquennale appena stipulato con la segreteria di Rinaldi, un discreto stipendio, le referenze del caso e un buon inglese: appresa la sua provenienza, La Porta si è visto “gentilmente” congedato.
“Non è stata un’offesa a me, ma al mio Paese. È questo che mi fa rabbia”, dice il giornalista a IlFattoQuotidiano.it, specificando che “non avevo detto alla signora per quale gruppo politico avrei lavorato”. Se a La Porta, “orgogliosamente sovranista e salviniano”, qualcuno – sui social – gli fa notare che in Italia si sta diffondendo un sentimento simile nei confronti dei migranti, “come c’è ancora nei confronti dei meridionali” e che “la Lega potrebbe aver contribuito”, lui risponde: “Ma questa è l’Unione Europea, io devo avere gli stessi diritti che ha un cittadino belga, francese, tedesco o svedese, io non sono venuto qui col barcone, sono venuto con l’Alitalia e con un contratto di lavoro in mano”. Un “razzismo verso gli italiani“, “esistente da decenni” che “non ha certo creato Matteo Salvini”
Sull’episodio, denunciato mercoledì, si è anche espresso lo stesso Rinaldi, su Facebook: “Cordone sanitario anche sugli affitti? Bene, altri 50mila voti a noi”. “Tra un mese – dice La Porta – sarà l’anniversario della strage di Marcinelle, a pochi chilometri da qui, dove nel 56 morirono 256 compatrioti italiani. Mercoledì sera, tornando a casa ho mangiato una pizza e ho bevuto un limoncello per assaporare un po’ della mia Italia. Nei prossimi giorni prenderò un biglietto per Marcinelle, perché l’8 agosto voglio essere lì a onorare i caduti e a ricordare a qualche razzista da 4 soldi la storia del mio popolo”.