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Coppia finge rapimento per fare un video su YouTube: arrestati per procurato allarme

Fino a quel momento però, nessuno aveva capito che si trattava di una finta: la scena descritta dai presenti vedeva una ragazzina presa di forza e spinta nel sedile posteriore della vettura, mentre gridava terrorizzata: "Aiuto, mi vuole uccidere"

di F. Q.

Aiuto, un uomo sta rapendo una ragazza”: è questo l’allarme lanciato alla polizia da decine di testimoni che hanno assistito alla scena. Un imponente ragazzo latino americano che trascinava in un auto ferma nel parcheggio di un centro commerciale una ragazzina bionda e poi scappa via a tutta velocità: un rapimento in piena regola. Così la polizia ha subito schierato diverse volanti per cercare di individuare l’auto del giovane. Peccato però che fosse tutto una finta, inscenata dai due ragazzi per farne un video da caricare su YouTube e raccogliere migliaia di “like”. Insomma, una trovata per aumentare i propri followers e cercare visibilità. È successo negli Stati Uniti, in Georgia, come riferisce l’Independent: protagonisti della “bravata” sono Ava Coleman e Christopher Jones Kratzer, 17 anni lei e 19 lui, ora arrestati per procurato allarme.

La trovata infatti, non è piaciuta affatto alla polizia che, quando poi ha individuato i due e ha scoperto che si trattava solo di una messa in scena li ha rimproverati e accusati di condotta pericolosa e di aver creato un falso allarme pubblico. La situazione poteva risolversi ben peggio dal momento che in Georgia è consentito a chiunque di girare armato e quindi qualche cittadino avrebbe potuto facilmente tirare fuori una pistola e ferire o uccidere il presunto rapitore della ragazza. Per non parlare della polizia stessa, che è stata dispiegata in forze ed era pronta a salvare la giovane vittima a ogni costo.

Fino a quel momento però, nessuno aveva capito che si trattava di una finta: la scena descritta dai presenti vedeva una ragazzina presa di forza e spinta nel sedile posteriore della vettura, mentre gridava terrorizzata: “Aiuto, mi vuole uccidere“. Dei testimoni erano riusciti anche a prendere la targa dell’auto su cui i due erano scappati e la polizia aveva presto identificato il proprietario, che era il padre di Ava e che anche lui si era subito allarmato. L’auto era stata poi rintracciata da una pattuglia e fermata nel parcheggio di una chiesa: i poliziotti l’avevano circondata con le pistole puntate, intimando ai due giovani di uscire con le mani alzate. “Tante cose potevano andare storte – ha commentato un portavoce della polizia -. Eravamo davvero convinti che ci fosse stato un rapimento. Qualcuno poteva rimanere ferito, o peggio. Tutte le pattuglie sono state spedite alla ricerca del Suv. Correvano per tutta la contea, per cercare  quella povera ragazzina. Tutto ciò è profondamente sbagliato”.

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