“Vittoria su tutta la linea”. Dopo una mattinata tribolata, con lo spettro di nuove, forti tensioni tra le due anime del governo gialloverde, Matteo Salvini annuncia che sono stati riammessi tutti gli emendamenti al dl Sicurezza a favore di polizia e vigili del fuoco “grazie all’insistenza della Lega”. Nelle commissioni alla Camera, quindi, sono rientrate anche le novità su buono pasto, straordinari, vestiario e uniformi, manutenzione delle caserme e nuove sedi. “Dalle parole ai fatti”, festeggia il ministro dell’Interno dopo gli attacchi in mattinata al M5s, che pure ha firmato gli emendamenti. “Con Salvini si può scherzare, con i vigili del fuoco, i vigili urbani e la polizia no”, aveva attaccato avvertendo l’alleato di governo che “o ci sono questi emendamenti o passa questo testo o è un problema serio e non si va avanti“. E il presidente della Camera, Roberto Fico, che era stato incolpato di aver cassato 8 emendamenti leghisti, risponde su Facebook: “Voglio essere chiaro: lavoro come ho sempre fatto senza guardare in faccia a nessuno. Il Parlamento è libero da ogni pressione e svolge la sua attività in piena autonomia. Sono davvero contento che ancora una volta lo abbia dimostrato. La Camera è infatti intervenuta per ovviare alle amnesie del ministro dell’Interno che si era dimenticato di prefetti, polizia e vigili del fuoco quando ha scritto il decreto Sicurezza”.
Tra le modifiche proposte dal Carroccio ce n’è anche una che sta molto a cuore a Salvini e punta dritta alla pancia del suo elettorato: “Abbiamo ribadito la necessità di poter mandare in galera le criminali incinte. Spesso vengono utilizzate per furti e borseggi, sicure dell’impunità. La pacchia deve finire. Ripresenteremo l’emendamento al Decreto sicurezza bis con i relatori”. Il riferimento è al caso di Vasvija Husic, 32 anni, di origine bosniaca residente ad Aprilia, soprannominata “Madame Furto” che, condannata in via definitiva di 25 anni di reclusione è riuscita più volte a ottenere il differimento della pena perché in stato di gravidanza. Il 19 giugno Salvini aveva auspicato su Twitter: “Questa maledetta donna resti in carcere per trent’anni, messa in condizione di non aver più figli“.
La presidenza della Camera, dopo le proteste di Salvini, aveva fatto sapere che il presidente Fico ha risposto ai ricorsi sugli emendamenti con una lettera inviata ai presidenti delle Commissioni competenti alla Camera: erano già stati riammessi tutti quelli che riguardano la Polizia di stato e il ministero dell’Interno, erano invece state dichiarate inammissibili le norme su vigili del fuoco e polizia locale, che avrebbero potuto essere inserite nel ddl sulla polizia locale approvato ieri dal Consiglio dei ministri. Fonti M5S delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera avevano quindi spiegato che sull’emendamento relativo all’aumento del monte straordinari dei vigili del fuoco, c’era in ballo la possibilità di utilizzare il voto unanime per riammettere la norma, anche se non è di stretta attinenza del decreto. Anche grazie all’opposizione che si “spera abbiano a cuore il problema”.
Lo scontro tra le due anime del governo gialloverde era iniziato in mattinata con toni accesi: “Non capiamo perché Salvini continui a dire sciocchezze e falsità – attaccava il M5s – Facciamo un attimo chiarezza. Gli emendamenti respinti, di cui parla Salvini, hanno anche la nostra firma. E questo Salvini lo sa bene” e “capiamo le esigenze meramente propagandistiche, capiamo il problema dei finanziamenti dei fondi oscuri, ma dalla Lega ci aspettiamo sincerità”. “Perché ci attacca? Secondo quale logica?”, si chiedono ancora i 5 stelle che sottolineano come l’inammissibilità degli emendamenti non dipenda dal Movimento. “Qui sembra che l’unico problema sia quello di cercare sempre consensi elettorali, sparando contro tutto e tutti. E questo non è un atteggiamento responsabile”.