Sparare a un leone? Non è altro che una questione di soldi. In Sudafrica (e non solo) basta dedicarsi a quella che viene spesso definita come “caccia in gabbia”: gli animali vengono confinati in una zona recintata e messi a “disposizione” dei cacciatori, così che sia molto più facile ammazzare leoni, gazzelle, leopardi. Appassionati di questo genere di attività (se così si può definire) sono anche i coniugi Jacques e Martine A. La foto di loro due con un leone morto, ucciso, ha fatto il giro della rete. Non sono stati loro a postarla ma l’agenzia che aveva organizzato la loro “caccia in gabbia”. Sufficiente affinché la catena francese Super U decidesse di non avere più niente a che fare con la coppia. I due gestivano infatti un supermercato a Lione ma quando la foto ha cominciato a circolare sono stati licenziati perché il loro stile di vita non combacia con i valori di difesa della natura della grande catena di supermercati. E anche il sindaco della città francese è intervenuto sulla questione, condannando il gesto dei due e ricordando che “cacciare specie protette è un atto criminale”.