“Ho chiesto riservatezza a tutti voi, volevo essere il primo a dare la notizia. Non tutti mi hanno rispettato e per vendere 100-200 copie di un giornale hanno rovinato un’amicizia di 20 anni. Mi dispiace molto per questo”. Così Sinisa Mihajlovic ieri, sabato 13 luglio, quando durante una conferenza stampa ha comunicato lui stesso al mondo del calcio e non solo la malattia che l’ha colpito: la leucemia. Commozione ma anche coraggio da vendere, come nello spirito e nel carattere dell’allenatore, Sinisa ha parlato dettagliatamente di quanto dovrà affrontare nei prossimi mesi.
Ma a chi si riferivano quelle parole che il mister ha voluto pronunciare, con una palese amarezza? A Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport. La mattina del 13 luglio, infatti, sul giornale diretto da Zazzaroni erano uscite alcune anticipazioni che, pur senza nominare esplicitamente la malattia, facevano capire molto, forse troppo, sulle condizioni di salute dell’allenatore del Bologna. E oggi Ivan Zazzaroni, dopo essere stato inondato da una valanga di polemiche soprattutto via Twitter, ha scritto un editoriale sul suo giornale: “Sì ho fatto il giornalista e non l’amico che avrebbe dovuto attendere un’altra mezza giornata per lasciare che fosse lo stesso Sinisa a raccontare. Dopo aver ascoltato le sue parole e aver visto il suo volto, riconosciuto il coraggio di sempre, ho capito che mi sarei dovuto scusare pubblicamente con lui: avrei dovuto fare l’amico, “Sini”, come nei vent’anni precedenti, non il giornalista che peraltro ha raccomandato ai suoi di non scrivere una riga sull’entità della malattia. L’ultima verità. Quella parola che fa paura. Dovevo fare una scelta, di fronte al tuo pianto, al tuo dolore, so di aver fatto quella sbagliata“. Scuse, chissà se accettate dall’allenatore del Bologna: “Non pensavo ieri e non penso oggi di aver arrecato un danno a Sinisa: ho solo sfogato il dolore una notizia che non avrei mai voluto ricevere aggiungendo un affettuoso incoraggiamento – ha scritto ancora Zazzaroni – Gli ho inviato un messaggio, il contenuto non lo rivelo: conta solo che si riprenda bene e in fretta, tutto il resto riguarda la mia coscienza. Meglio un rimorso confessato che una macchia nel cuore”.