Il serbo vince al tie-break (introdotto quest'anno per la finale). Partita avvincente e spettacolare: lo svizzero 38enne butta due match-point poi Nole non sbaglia più niente. Confermandosi anche sul campo il numero uno al mondo
Novak Djokovic ha vinto per la quinta volta il torneo di Wimbledon, terza prova stagionale del Grande Slam. In finale il serbo, numero 1 del mondo, ha battuto Roger Federer con il punteggio di 7-6 (5), 1-6, 7-6 (4), 4-6, 13-12 (3) in 4 ore e 58 minuti di gioco. E’ stata la finale più lunga della storia. La finale più lunga, fino ad oggi, aveva visto in campo ancora Federer: era il 2008 e fu battuto anche in quell’occasione, in quel caso da Rafa Nadal in 4 ore e 48 minuti.
Per la prima volta tra l’altro la finale è stata decisa tie break (introdotto quest’anno). Lo svizzero, per il quale ha tifato gran parte del pubblico soprattutto nel finale, ha avuto un’occasione d’oro per fare sua la nona “insalatiera”, ma sul 9-7 40-15 al quinto set ha buttato i due match-point. A quel punto Djokovic ha sbagliato pochissimo soprattutto al tie-break. “Finale indimenticabile? Io invece cercherò di dimenticarla” risponde giustamente esausto Roger Federer durante la premiazione. “E’ stata una grande partita, lunga, ho avuto le mie chance. Credo abbiamo giocato bene entrambi, devo essere soddisfatto. Congratulazioni a Djokovic, è stato magnifico”, ha aggiunto il campione elvetico dopo essere stato premiato dalla duchessa di Cambridge Kate Middleton, che in tribuna era accompagnata dal principe William. “Spero di aver dimostrato ad altri che a 37 anni non sia tutto finito. Ora ci vorrà un po’ di tempo per recuperare fisicamente, non potevo dare di più. Ma mi sento ancora bene, sono ancora in piedi”.
Una partita che entra di diritto nella storia del tennis, insomma, con uno spettacolo di quantità e qualità straordinarie. Per il 32enne Djokovic, già campione lo scorso anno, è la 16esima prova del Grande Slam e vista l’età ora può puntare deciso a raggiungere i suoi grandi rivali Federer e Rafa Nadal. Per Federer resta l’amarezza per i due match-point falliti sul 9-7 a suo favore nel quinto set, con il servizio a disposizione. A quasi 38 anni, il fuoriclasse svizzero fallisce l’assalto alla nona corona a Wimbledon e al 21esimo torneo del Grande Slam. Con questa vittoria Djokovic consolida ovviamente il primato nel ranking Atp.
Non è la prima volta che il numero uno del mondo riesce nell’impresa di confermarsi campione per due anni consecutivi in una prova dello Slam: gli era successo, sempre sui campi dell’All England Club nel 2014 e 2015, sempre in finale contro Federer. A Melbourne ha fatto ancora meglio, ha infatti alzato il trofeo per 3 anni consecutivi agli Australian Open nel triennio 2011-2013 e nel 2015-2016. Numero 1 del mondo da otto mesi, 259 in totale le settimane in testa al ranking Atp nella sua carriera, Djokovic, 32 anni, ha conquistato 75 titoli in carriera. Oltre ai 5 Wimbledon il serbo vanta 7 successi agli Australian Open (tra cui il primo in un major datato 2008), un Roland Garros nel 2016 e tre Us Open.