Sinisa Mihajlovic, senza nominarlo direttamente, ha parlato di lui come di qualcuno che pur di dare una notizia ha rovinato un’amicizia che durava da 20 anni. E Ivan Zazzaroni, dopo la conferenza stampa nella quale l’allenatore del Bologna ha comunicato al mondo del calcio e non solo di dover combattere contro la leucemia, ha risposto a Sinisa con un editoriale pubblicato sul Corriere dello Sport (del quale è direttore e dal quale erano state date, prima della conferenza stampa, delle anticipazioni sulle condizioni di salute del mister, nonostante lui si fosse raccomandato di non farlo).
L’editoriale, dove Zazzaroni diceva di “aver fatto il giornalista e non l’amico”, non è bastato. Perché i social hanno continuato a “massacrare” Zazzaroni. E allora lui (che al momento in cui scriviamo risulta cancellato da Twitter e con profilo privato su Instagram) ha deciso di pubblicare dei messaggi che si era scambiato con Mihajlovic e di scrivere un post, intercettato da Fanpage.
Secondo quanto riportato dal sito Fanpage, Zazzaroni avrebbe scritto: “Non ho tradito alcuna confidenza di Sinisa, che non sentivo da oltre un mese. L’ho cercato più volte venerdì, anche con un messaggio che pubblico, quando ho saputo con certezza della malattia: altri sapevano, così come si sapeva che il giorno dopo era in programma una conferenza stampa nella quale avrebbe spiegato. Ho scritto solo venti righe di incoraggiamento senza mai parlare dell’entità della malattia, così come mi sono raccomandato che facessero i miei. Al responsabile stampa del Bologna che mi invitava a soprassedere avevo anticipato che ne avrei scritto con la necessaria delicatezza e il pieno rispetto della privacy. Mai pensato alle copie, piuttosto ho risposto alle richieste di amici e tifosi sul perché della sua assenza e degli accertamenti clinici: ho sfogato l’angoscia per l’amico. Non lo rifarei. Il resto l’ha deciso il tribunale dei social. Il resto è sul giornale di oggi. Conta solo che lui guarisca in fretta“.