Le Citizens’ Assembly come strumento per avviare una nuova stagione di riforme di cui l’Italia ha da tempo bisogno, la cui adozione in Parlamento è però bloccata dalle logiche dei partiti, legate al consenso immediato. È questa la necessità da cui parte l’idea portata avanti da Oderal, Democrazia Radicale ed Eumans, il movimento paneuropeo di iniziativa popolare creato da Marco Cappato, ossia quella di utilizzare questo strumento anche in Italia. Con il supporto di alcuni esperti, le tre realtà hanno messo a punto un documento che descrive come si possano applicare in Italia modelli di Citizens’ Assembly e hanno già chiesto all’attuale governo di poterlo fare in due ambiti. Un’Assemblea dei cittadini sulla riforma delle legge elettorale “perché siano gli elettori stessi a scegliere ed elaborare il modello migliore di conversione dei voti in seggi” e un’altra sulle emergenze climatiche e la transizione energetica. Le proposte sono state illustrate nel corso di un convegno che si è svolto alla Sala del Refettorio della Camera dei deputati e al quale hanno partecipato, tra gli altri, Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, Samuele Nannoni, fondatore Organizzazione per la democrazia rappresentativa Aleatoria, il coordinatore di Democrazia Radicale Lorenzo Mineo e Mario Staderini, attivista per i diritti politici e promotore della campagna libertàdivoto.it.
COSA SONO – Nelle Citizens’ Assembly i cittadini, sorteggiati su basi statistiche in modo da rappresentare l’intera popolazione, discutono e deliberano guidati da esperti. Due elementi fanno sì che la politica svolta dalle assemblee sorteggiate, differentemente da quelle elette, sia priva di secondi fini: la temporaneità delle assemblee, che hanno durata prestabilita e il ricambio frequente dei loro membri che non dà la possibilità di ricercare e ottenere vantaggi personali o di perseguire secondi fini rispetto a quello dell’interesse generale. “Dall’Irlanda al Belgio, dalla Svizzera all’Inghilterra, dall’Islanda alla Mongolia – sostengono gli organizzatori – l’utilizzo delle Citizens’ Assembly sta offrendo risposte sorprendenti ed efficaci per trovare soluzioni a questioni controverse”. Si tratta di uno strumento, istituito dagli stessi Stati, che si sta diffondendo nel mondo per dare soluzione a quei temi che i partiti non riescono ad affrontare perché troppo spesso in campagna elettorale permanente.
I CASI DELL’IRLANDA E DEL REGNO UNITO – “Basti pensare che, proprio in queste ore – spiega a ilfattoquotidiano.it Mario Staderini – nel Regno Unito gli ambientalisti del movimento radicale Extinction Rebellion stanno rilanciando la sfida alle autorità britanniche, dopo l’annuncio della raffica di processi per blocchi stradali e resistenza contro oltre 1.100 dimostranti delle proteste organizzate ad aprile a Londra per denunciare i timori legati ai segnali di surriscaldamento del pianeta”. Per cinque giorni gli attivisti bloccheranno cinque città inglesi per chiedere al Governo una Citizens’ Assembly sulle emergenze climatiche. Un altro esempio è quello dell’Irlanda, raccontato nel corso del convegno da David Farrell, organizzatore della Irish Citizens’ Assembly e membro della Royal Irish Academy. Sia per il sì ai matrimoni gay che per la legge sull’aborto, le soluzioni messe a referendum, infatti, sono state quelle elaborate dalle Citizens’ Assembly. Il tutto mentre in Italia la discussione della legge sull’eutanasia, si è per l’ennesima volta arenata in Parlamento.
UN MODELLO DA APPLICARE IN ITALIA – Tra i relatori del convegno anche Alessandro Pluchino e Andrea Rapisarda, professori associati di fisica teorica all’Università di Catania, vincitori del premio Ig Nobel per una ricerca sui benefici del sorteggio nelle promozioni e autori di ‘Democrazia a sorte’. “Con la loro consulenza – spiega Staderini – abbiamo elaborato un documento nel quale descriviamo ragioni e modalità con cui, sulla base delle best practices internazionali, si potrebbero anche in Italia avviare sperimentazioni di forme complementari alla democrazia rappresentativa elettiva”.
LE PROPOSTE AL GOVERNO – Un documento inviato anche al presidente del Consiglio e al ministro per i rapporti con il Parlamento, ai quali si propone l’istituzione di due Citizens’ Assembly. Una per la riforma della legge elettorale “visto che le ultime tre erano incostituzionali e scritte solo nell’interesse dei partiti” spiegano le associazioni. L’altra sulle emergenze climatiche, tema su cui gli interessi privati e lobbystici condizionano il Parlamento. “Dopo il referendum del 1993 – si ricorda nel testo – il Parlamento ha cambiato per tre volte la legge elettorale, sempre a pochi mesi dal voto, con la Corte Costituzionale che ne ha poi accertato l’illegittimità e la Corte europea dei diritti dell’uomo che dovrà giudicare le ultime elezioni per violazioni della libertà di voto”. Per questo un’Assemblea dei cittadini, secondo i promotori dell’iniziativa, può essere “il primo passo per una riforma condivisa che dia stabilità alle regole del gioco democratico, superando il fisiologico conflitto di interesse dei partiti”. Stessa logica anche per quel che riguarda un’Assemblea dei cittadini sulle emergenze climatiche e la transizione energetica “che dovrebbe concentrare la propria attenzione su tematiche quali gli allevamenti intensivi, l’acqua, la carbon tax”. Il prossimo passò sarà la presentazione a realtà e associazioni sul territorio italiano. “Si tratta di un modello – conclude Staderini – che può essere applicato anche da realtà più piccole. A Oxford, per esempio, lo ha fatto il Comune. Crediamo davvero possa essere lo strumento adatto oggi, per avviare riforme, così come in passato lo sono stati i referendum”.
Politica
Democrazia partecipativa, Cappato e Staderini: ‘Anche in Italia Citizens’ Assembly. Su legge elettorale e ambiente’
Un’Assemblea dei cittadini sulla riforma delle legge elettorale “perché siano gli elettori stessi a scegliere ed elaborare il modello migliore di conversione dei voti in seggi” e un’altra sulle emergenze climatiche e la transizione energetica. A proporle, duranta un evento alla Camera, il tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e lo storico leader radicale
Le Citizens’ Assembly come strumento per avviare una nuova stagione di riforme di cui l’Italia ha da tempo bisogno, la cui adozione in Parlamento è però bloccata dalle logiche dei partiti, legate al consenso immediato. È questa la necessità da cui parte l’idea portata avanti da Oderal, Democrazia Radicale ed Eumans, il movimento paneuropeo di iniziativa popolare creato da Marco Cappato, ossia quella di utilizzare questo strumento anche in Italia. Con il supporto di alcuni esperti, le tre realtà hanno messo a punto un documento che descrive come si possano applicare in Italia modelli di Citizens’ Assembly e hanno già chiesto all’attuale governo di poterlo fare in due ambiti. Un’Assemblea dei cittadini sulla riforma delle legge elettorale “perché siano gli elettori stessi a scegliere ed elaborare il modello migliore di conversione dei voti in seggi” e un’altra sulle emergenze climatiche e la transizione energetica. Le proposte sono state illustrate nel corso di un convegno che si è svolto alla Sala del Refettorio della Camera dei deputati e al quale hanno partecipato, tra gli altri, Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, Samuele Nannoni, fondatore Organizzazione per la democrazia rappresentativa Aleatoria, il coordinatore di Democrazia Radicale Lorenzo Mineo e Mario Staderini, attivista per i diritti politici e promotore della campagna libertàdivoto.it.
COSA SONO – Nelle Citizens’ Assembly i cittadini, sorteggiati su basi statistiche in modo da rappresentare l’intera popolazione, discutono e deliberano guidati da esperti. Due elementi fanno sì che la politica svolta dalle assemblee sorteggiate, differentemente da quelle elette, sia priva di secondi fini: la temporaneità delle assemblee, che hanno durata prestabilita e il ricambio frequente dei loro membri che non dà la possibilità di ricercare e ottenere vantaggi personali o di perseguire secondi fini rispetto a quello dell’interesse generale. “Dall’Irlanda al Belgio, dalla Svizzera all’Inghilterra, dall’Islanda alla Mongolia – sostengono gli organizzatori – l’utilizzo delle Citizens’ Assembly sta offrendo risposte sorprendenti ed efficaci per trovare soluzioni a questioni controverse”. Si tratta di uno strumento, istituito dagli stessi Stati, che si sta diffondendo nel mondo per dare soluzione a quei temi che i partiti non riescono ad affrontare perché troppo spesso in campagna elettorale permanente.
I CASI DELL’IRLANDA E DEL REGNO UNITO – “Basti pensare che, proprio in queste ore – spiega a ilfattoquotidiano.it Mario Staderini – nel Regno Unito gli ambientalisti del movimento radicale Extinction Rebellion stanno rilanciando la sfida alle autorità britanniche, dopo l’annuncio della raffica di processi per blocchi stradali e resistenza contro oltre 1.100 dimostranti delle proteste organizzate ad aprile a Londra per denunciare i timori legati ai segnali di surriscaldamento del pianeta”. Per cinque giorni gli attivisti bloccheranno cinque città inglesi per chiedere al Governo una Citizens’ Assembly sulle emergenze climatiche. Un altro esempio è quello dell’Irlanda, raccontato nel corso del convegno da David Farrell, organizzatore della Irish Citizens’ Assembly e membro della Royal Irish Academy. Sia per il sì ai matrimoni gay che per la legge sull’aborto, le soluzioni messe a referendum, infatti, sono state quelle elaborate dalle Citizens’ Assembly. Il tutto mentre in Italia la discussione della legge sull’eutanasia, si è per l’ennesima volta arenata in Parlamento.
UN MODELLO DA APPLICARE IN ITALIA – Tra i relatori del convegno anche Alessandro Pluchino e Andrea Rapisarda, professori associati di fisica teorica all’Università di Catania, vincitori del premio Ig Nobel per una ricerca sui benefici del sorteggio nelle promozioni e autori di ‘Democrazia a sorte’. “Con la loro consulenza – spiega Staderini – abbiamo elaborato un documento nel quale descriviamo ragioni e modalità con cui, sulla base delle best practices internazionali, si potrebbero anche in Italia avviare sperimentazioni di forme complementari alla democrazia rappresentativa elettiva”.
LE PROPOSTE AL GOVERNO – Un documento inviato anche al presidente del Consiglio e al ministro per i rapporti con il Parlamento, ai quali si propone l’istituzione di due Citizens’ Assembly. Una per la riforma della legge elettorale “visto che le ultime tre erano incostituzionali e scritte solo nell’interesse dei partiti” spiegano le associazioni. L’altra sulle emergenze climatiche, tema su cui gli interessi privati e lobbystici condizionano il Parlamento. “Dopo il referendum del 1993 – si ricorda nel testo – il Parlamento ha cambiato per tre volte la legge elettorale, sempre a pochi mesi dal voto, con la Corte Costituzionale che ne ha poi accertato l’illegittimità e la Corte europea dei diritti dell’uomo che dovrà giudicare le ultime elezioni per violazioni della libertà di voto”. Per questo un’Assemblea dei cittadini, secondo i promotori dell’iniziativa, può essere “il primo passo per una riforma condivisa che dia stabilità alle regole del gioco democratico, superando il fisiologico conflitto di interesse dei partiti”. Stessa logica anche per quel che riguarda un’Assemblea dei cittadini sulle emergenze climatiche e la transizione energetica “che dovrebbe concentrare la propria attenzione su tematiche quali gli allevamenti intensivi, l’acqua, la carbon tax”. Il prossimo passò sarà la presentazione a realtà e associazioni sul territorio italiano. “Si tratta di un modello – conclude Staderini – che può essere applicato anche da realtà più piccole. A Oxford, per esempio, lo ha fatto il Comune. Crediamo davvero possa essere lo strumento adatto oggi, per avviare riforme, così come in passato lo sono stati i referendum”.
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Politica
La Camera respinge la sfiducia a Santanchè: “Sulle dimissioni rifletterò”. Conte: “Siete responsabili di un disastro morale”. Schlein: “Meloni ancora in fuga”
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Tel Aviv, 25 feb. (Adnkronos) - Ofri Bibas, sorella dell'ostaggio liberato Yarden Bibas, ha criticato duramente il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, nonché i notiziari, gli utenti dei social media e i diplomatici pubblici, per aver descritto in dettaglio, contro la volontà della famiglia, gli omicidi avvenuti durante la prigionia della moglie di Yarden, Shiri, e dei suoi figli piccoli Ariel e Kfir. Pubblicare tali informazioni nonostante le ripetute richieste della famiglia è stato "un abuso fine a se stesso nei confronti di una famiglia che ha attraversato 16 mesi di inferno e che deve ancora affrontare il peggio", ha sritto Ofri Bibas su Facebook.
Netanyahu ha descritto l'omicidio dei ragazzi in modo molto dettagliato in un discorso tenuto davanti all'America Israel Public Action Committee e, mentre teneva in mano una foto delle vittime, durante una cerimonia militare tenutasi ieri, in seguito alla quale, la famiglia Bibas ha inviato una lettera di diffida a Netanyahu e ad altri uffici governativi, chiedendo loro di smettere di pubblicare dettagli non approvati sugli omicidi, riporta il sito di notizie Ynet.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - "Questa decisione lacera l'indipendenza di una stampa libera negli Stati Uniti". Lo ha detto il presidente della White House Correspondents' Association Eugene Daniels, criticando l'amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per aver affermato che d'ora in poi sarà lei stessa a decidere quali giornalisti potranno seguire gli eventi della Casa Bianca. "In un paese libero, i leader non devono scegliere le testate" da accreditare, ha aggiunto.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha dichiarato durante il briefing di oggi che l'amministrazione determinerà quali organi di stampa faranno parte del pool stampa della Casa Bianca. Attualmente la White House Correspondents Association aiuta a coordinare la copertura del pool.
La Leavitt ha affermato che alle "testate tradizionali" sarà comunque consentito di unirsi al pool, ma ha osservato che l'amministrazione consentirà l'adesione anche ad altri siti. "Sono orgogliosa di annunciare che restituiremo il potere alle persone che leggono i vostri giornali, che guardano i vostri programmi televisivi e che ascoltano le vostre stazioni radio", ha aggiunto.
(Adnkronos) - L'indagine su Twitter International Uk vede due indagati - si tratta di due ex amministratori (un irlandese e un indiano) - che si sono succeduti negli ultimi anni alla guida del social poi rilevato da Elon Musk a fine 2022. L'indagine nasce da un controllo fiscale della Gdf, concluso ad aprile 2024, proprio sulla piattaforma americana, che oggi si chiama 'X', sulla scia delle stesse verifiche fatte su Meta. Il fascicolo è affidato dal pm Giovanni Polizzi, già protagonista di altre indagini sui colossi del web.
Il punto centrale del fascicolo affidato a Polizzi, lo stesso che si è occupato dell'inchiesta su Meta, è l'idea che debbano essere tassate come transazioni commerciali le iscrizioni gratuite alle piattaforme online in cambio della cessione dei propri dati personali, che hanno un valore economico, visto che consentono la profilazione degli utenti.
Solo lo scorso dicembre la procura di Milano ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti dei rappresentanti legali della società di diritto irlandese Meta, titolare dei social Facebook e Instagram. L'inchiesta - ancora aperta - ipotizza per il colosso l'omessa dichiarazione e mancato pagamento - tra il 2015 e il 2021 - dell'Iva per un totale di oltre 877 milioni di euro.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - La Casa Bianca attribuisce il grosso livido sulla mano destra di Donald Trump, che era visibile durante l'incontro di ieri con il presidente francese Emmanuel Macron, alle strette di mano del presidente americano.
"Il presidente Trump è un uomo del popolo", ha affermato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, aggiungendo: "Il suo impegno è incrollabile e lo dimostra ogni singolo giorno. Il presidente Trump ha lividi sulla mano perché lavora costantemente e stringe mani tutto il giorno, tutti i giorni".
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - Sono due i momenti della replica di Daniela Santanchè sottolineati dalle opposizioni, che oggi hanno votato compatte la mozione di sfiducia alla ministra del Turismo. Il primo quello sull''intemerata' del tacco 12 e il glamour, della sinistra che odia la ricchezza. Un tentativo di 'buttarla in caciara' e uscire dal merito, grave, della vicenda, dicono le opposizioni. L'altro passaggio è meno di colore e più inquietante, sostengono, ed è quando la ministra ha detto che alla prossima udienza valuterà le dimissioni "ma lo farò da sola - ha scandito- con me stessa, senza nessuna costrizione e forzatura". Una sottolineatura che, secondo le opposizioni, è un chiaro messaggio a Giorgia Meloni. E fa crescere l'interrogativo: perché la premier Meloni si fa trattare in questo modo? E' la domanda dei parlamentari di minoranza in Transatlantico.
Giuseppe Conte intervenendo in aula nelle dichiarazioni di voto ha dato una sua versione: "Ci sono solo due plausibili spiegazioni. La prima è che lei, Santanchè, ricatta Meloni. Può darsi che all'opposizione abbiate condiviso segreti che oggi mettono in imbarazzo la presidente del Consiglio e allora comprenderemmo perché ogni giorno Meloni dice che non è ricattabile... La seconda è che Fdi dopo aver avuto come motto 'legge e ordine', oggi che siete al potere si sentite casta intoccabile. Il caso Delmastro è l'esempio di questa vostra convinzione di essere al di sopra della legge".
Anche Elly Schlein si rivolge alla premier Meloni: "Cosa le impedisce di far dimettere Santanchè? Come è possibile accettare in silenzio, dopo che Santanchè ha detto che del pressing di Fdi se ne frega, che lei e solo lei decide se dimettersi come se non esistesse una presidente del Consiglio?". E insiste: "Meloni è stata campionessa mondiale di richieste di dimissioni e oggi ha disertato quest'aula, come fa non vergognarsi della sua incoerenza, come fa a non rendersi conto di quanto sia vigliacco il suo atteggiamento di continua fuga da quest'aula e dalla realtà? Dove si è nascosta la premier? Forse sta registrando un altro video, un contributo da inviare a una convention fra motoseghe e saluti nazisti?".
Conte ribatte anche al passaggio 'tacco 12' della ministra: "Lei ha detto che odiamo la ricchezza, ma non dica baggianate, siete voi che avete fatto la guerra ai poveri, che odiate i poveri. Noi odiamo o meglio ancora contrastiamo, la disonestà". Una questione, quella dei tacchi e delle borsette, che fa sbottare Schlein: "Lei viene qui a difendere le borsette, chi difende gli italiani dalla bollette? Noi non siamo qui per fare un processo ma per porre una gigantesca questione di opportunità politica: davanti ad accuse così gravi, per non ledere le istituzioni, avrebbe dovuto dimettersi".
La segretaria del Pd si rivolge quindi alla maggioranza: "Speriamo in un sussulto della maggioranza e dei singoli parlamentari. Se oggi salvate Santanchè dimostrate che a voi interessa difendere i vostri più che difendere l'onore delle istituzioni. Questa non è difesa nazionale, è difesa tribale". Per Elisabetta Piccolotti che interviene a nome di Avs, "il problema non è la ricchezza della ministra, il problema è che quando si è ricchi e non si pagano" gli stipendi ai lavoratori e si umiliano "le persone più povere".
Anche Iv, Più Europa e Azione che non avevano sottoscritto la mozione di sfiducia, hanno comunque dichiarato il voto a favore in aula. "Noi sappiamo che la mozione di sfiducia non sarà approvata, ma chiunque si è accorto che la ministra Santanchè non è sfiduciata da coloro che hanno presentato questa mozione ma dalla sua stessa maggioranza, dalla premier Meloni", dice Davide Faraone di Iv. Per Azione Antonio D'Alessio spiega: "Le mozioni di sfiducia non ci piacciono" e "la ministra non è colpevole fino a prova contraria" ma "è il quadro complessivo che finisce con il restituirci una politica rispetto alla quale scivolano via situazioni che non consentono una azione della ministra libera di condizionamenti". Linea simile a Riccardo Magi di Più Europa: "Per noi Santanché dovrebbe dimettersi" non per le questioni giudiziarie, ma "perché ha inanellato una serie di fallimenti da ministro". Intanto in serata l'aula ha respinto la sfiducia con 206 voti.
Londra, 25 feb. (Adnkronos/Afp) - Il primo ministro britannico Keir Starmer ha confermato che ospiterà colloqui sull'Ucraina con gli alleati nel fine settimana, dopo essere tornato dall'incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Casa Bianca. "Ospiterò diversi paesi questo fine settimana per continuare a discutere di come procedere insieme come alleati alla luce della situazione che ci troviamo ad affrontare", ha detto ai giornalisti.