Una politica in netto contrasto con quella del predecessore Obama che, nel 2016, aveva stabilito un progressivo rialzo delle sanzioni, facendo andare su tutte le furie le case automobilistiche
Mentre in Europa si discute principalmente di bassi consumi, motori elettrici, mobilità sostenibile e di normative sempre più stringenti, negli Stati Uniti il presidente Donald Trump, che non ha mai fatto segreto della sua poca simpatia per i temi ambientalisti, pare abbia deciso di sospendere tutte le sanzioni nei confronti delle Case automobilistiche che non rispettano il regime di efficienza dei carburanti.
Una politica che era stata invece adottata dal suo predecessore Barack Obama nel 2016, quando facendo capo alla NHTSA, l’agenzia del Dipartimento dei Trasporti, aveva deciso di alzare progressivamente la multa da 5,50 dollari a 14 dollari per ogni 0,1 miglio per gallone di benzina che i nuovi veicoli consumano sforando i limiti imposti. Un provvedimento che chiaramente non ha mai incontrato il favore dei costruttori, secondo i quali in questo modo i costi sarebbero aumentati di un miliardo di dollari l’anno.
Intanto la National Highway Traffic Safety Administration ha dichiarato che, nonostante l’annuncio dell’amministrazione Trump, seguirà fedelmente l’intenzione del Congresso di assicurare che le sanzioni previste restino ai livelli richiesti dalla legge. “Con questo nuovo regolamento – ha aggiunto l’NHTSA – ci si aspetta che gli oneri futuri dei consumatori e dei costruttori possano drasticamente ridursi fino a 1 miliardo per anno”.
Una mossa, questa del tycoon, che ha fatto saltare di gioia i gruppi di costruttori automobilistici – negli Stati Uniti raccolti nell’Alliance of Automobile Manufacturers – tra cui Toyota Motor Corp, Volkswagen AG, General Motors, FCA e altri. “L’aumento tanto ingiustificato quanto imponente delle sanzioni ha causato un danno economico sui costruttori, sui lavoratori e per ultimo sui consumatori” sono state le parole della portavoce del gruppo, Gloria Bergquis. La stessa FCA, a febbraio, aveva dichiarato all’agenzia Reuters di aver pagato lo scorso anno 77 milioni di dollari in sanzioni per non aver rispettato le norme di efficienza stabilite nel 2016, appunto, da Obama.
Tutto questo mentre in Europa si attende il 2020 – ovvero domani – per l’entrata in vigore del limite sulle emissioni di CO2 a 95 g/km: una prospettiva che sicuramente vede impreparate ancora molte Case automobilistiche, nonostante gli sforzi che man mano stanno compiendo tutte sia rendendo ancora efficienti i motori endotermici, sia rivoluzionando ciascuna la propria offerta e volgendola all’elettrificazione.