Il dubbio resta, anche se qualche associazione mentale crolla. In piena febbre da sport utility, con quella carrozzeria a ruote alte che sembra diventata l’unico sinonimo possibile di comfort, capita poi una storia diversa e più piacevole, ma a due volumi classici soltanto. Succede di affrontare quasi trecento chilometri di tornanti verso le Alpi Marittime che circondano Nizza alla guida di una nuova Focus ST. E’ un fatto che la quarta generazione della media tedesca, arrivata sul mercato lo scorso anno, sia già un successo dal design convincente e dalle buone qualità stradali. La variante più sportiva però, curata direttamente dalla divisione Ford Performance, ora sorprende molto nell’abbinare la comodità di una vettura da famiglia con la rabbia di una motore da 280 Cv, e con qualità dinamiche davvero di alto livello. Tutto questo senza rinunciare mai ad una utilizzabilità quotidiana che le rivali ideali come Renault Megane R.S. E Hyundai i30N hanno abbandonato, forse sbagliando.
Lunga 440 cm, larga 184 e alta 147 cm, con un peso a vuoto di 1.508 kg, ha un look niente affatto stravolto da cerchi in lega di grandi dimensioni o dai giusti interventi aerodinamici sul frontale, da parafanghi più pronunciati o dallo spoiler posteriore. La ST resta un Focus nelle sue linee pulite che oggettivamente richiamano compatte sportive di ben altro prezzo. Siamo a quota 37.850 euro, ma in ballo non ci sono solo le doti di grinta, quanto piuttosto la formula di sportività concreta senza esibizioni. Possiamo dire che Focus ST è una vettura lussuosa, ma spieghiamo anche il perché. Ford Performance non è una targhetta decorativa in plastica, ma una divisione che sviluppa oggetti meccanici di prestigio, come la coupé Mustang o il pickup Ranger Raptor. Dunque l’idea non è quella della elaborazione a colpi di derapate e alettoni, ma casomai quella di una vera evoluzione meccanica, aggiungendo prestazioni.
Focus ST monta un motore 2.3 EcoBoost benzina da 280 Cv di potenza e soprattutto un turbo twin-scroll che porta la coppia massima a quota 420 Newtonmetri, con un sistema anti-lag che praticamente azzera il ritardo nella risposta alla pressione del pedale destro. Il conto sembra semplice, con una accelerazione da 0 a 100 km/h in 5.7 secondi e una progressione veramente divertente, ma andare veloci sul dritto è un mestiere facile più o meno per tutti. Questa Focus, che resta a trazione anteriore, ringrazia soprattutto il differenziale elettronico a slittamento limitato eLSD, un gioiello inserito nella trasmissione e che sposta anche fino al 100% della forza motrice dalla ruota con meno aderenza a quella con più presa sull’asfalto, il tutto con un sistema a frizione idraulica più leggero dei sistemi basati esclusivamente su ingranaggi, e comunque più rapida nell’evitare gli slittamenti indesiderati.
Uscendo dai tecnicismi, è chiaro che non si tratta di una dotazione qualunque, ma anzi sviluppata per una guida piuttosto veloce, in modo intelligente e risparmiando peso. Da raccontare ci sarebbe anche la complessità del sistema frenante, con dischi e pinze maggiorate, ma soprattutto con una servo assistenza elettronica molto rapida, così come accade per per lo sterzo. Ma tocca al sistema Continuously Controlled Damping riannodare i fili tra velocità e comfort. E ci riesce. In sostanza, ogni 2 millisecondi viene controllata l’altezza delle sospensioni, l’inclinazione della carrozzeria rispetto al suolo e l’angolo dello sterzo, in modo da regolare fin nel dettaglio l’assetto e azzerare risposte brusche in accelerazione e frenata, con una serie di impostazioni predefinite possibili che vanno dalla guida su strada, anche sul bagnato, fino alle modalità Sport e Track, quest’ultima pensata per un uso in pista. Non è quello che abbiamo fatto, ma non siamo andati lontano dal concetto.
Il rischio era quello di finire sballottati tra le curve come pacchi postali a bordo di una corriera sulle Ande. Colpi secchi ad ogni cambiata, frenate stronca stomaco e uscite di curva remando su uno sterzo che si imbizzarriva al primo velo di ghiaia sull’asfalto. E invece no. Focus ST è una vettura a trazione anteriore neutra, che non si impunta e non allarga le linee in accelerazione, che mantiene un livello di comfort sorprendete anche dal punto di vista acustico, nonostante siano le sensazioni a far presente l’andatura, quando è davvero elevata. Ci è piaciuto lo sterzo, molto diretto e altrettanto corposo nell’impostare la traiettoria, come fa una sportiva da non guidare con due dita. Focus ST in futuro avrà un cambio automatico a sette rapporti, ma per ora può contare su un manuale a sei marce con una ottima funzione rev-matching che sincronizza i giri in scalata, in sostanza con una doppietta gestita dall’elettronica, mentre la frizione ha una corsa molto progressiva che è un piacere modulare. Abbiamo detto dei freni, tecnologici e protagonisti nel mantenere anche nelle decelerazioni decise la generale sensazione di fluidità che accompagna questa vettura. Agli incontentabili manca forse il morso di una frenata violenta, ma pazienza. Otto in pagella al motore 2.3 EcoBoost benzina da 280 Cv, potenza vera in un turbo moderno al servizio anche della spinta in ripresa, ma forse merita un nove il differenziale elettronico a slittamento limitato eLSD. Merito suo la gestione composta della vettura in percorrenza e uscita di curva, che insieme alla precisione in ingresso dovuta allo sterzo trasmette una naturalezza davvero piacevole, anche a velocità piuttosto elevate. Adesso anche da Focus.
Ford Focus ST: LA SCHEDA
Dimensioni: lunga 440 cm, larga 184 cm, alta 147 e con il passo di 270 cm
Motore: 2.261 cc turbo benzina 4 cilindri da 280 Cv e 420 Nm di coppia motrice
Cambio: manuale 6 marce
Prestazioni: accelerazione 0-100 km/h, 5,7 sec. ; velocità Max, 250 Km/h
Consumi omologati nel ciclo misto: 7,9 l/100 km
Emissioni di CO2: 179 g/km
Prezzo: 37.850 euro
Ci piace: Bilanciata e tecnologica, nasconde le sue doti dietro un comportamento rassicurante da media famigliare che non abbandona neppure ad andature davvero elevate. Il differenziale elettronico e il sistema di gestione dell’assetto sono dotazioni da vera prima della classe.
Non ci piace: Una auto confortevole in tutto, che però rinuncia alla frenata dura che piace ai clienti appassionati di sportive vere, e che ha un bagagliaio a quota 375 litri di capienza non è al top della categoria. In una abitacolo curato stona l’head up display che proietta le informazioni di marcia: infastidisce la visuale.
Prove su strada
Ford Focus ST, la prova de Il Fatto.it – L’evoluzione delle prestazioni – FOTO
1 /21 Ford Focus ST
Abbiamo provato sulle Alpi Marittime francesi la versione "cattiva" della berlina media dell'Ovale Blu, spinta dai 280 cavalli del 2.3 Ecoboost benzina. Nonostante la trazione anteriore, il differenziale elettronico e la gestione dell'assetto garantiscono un'ottima guidabilità, senza perdere la vocazione all'utilizzo quotidiano. Quando c'è da spingere, però, è un piacere
Il dubbio resta, anche se qualche associazione mentale crolla. In piena febbre da sport utility, con quella carrozzeria a ruote alte che sembra diventata l’unico sinonimo possibile di comfort, capita poi una storia diversa e più piacevole, ma a due volumi classici soltanto. Succede di affrontare quasi trecento chilometri di tornanti verso le Alpi Marittime che circondano Nizza alla guida di una nuova Focus ST. E’ un fatto che la quarta generazione della media tedesca, arrivata sul mercato lo scorso anno, sia già un successo dal design convincente e dalle buone qualità stradali. La variante più sportiva però, curata direttamente dalla divisione Ford Performance, ora sorprende molto nell’abbinare la comodità di una vettura da famiglia con la rabbia di una motore da 280 Cv, e con qualità dinamiche davvero di alto livello. Tutto questo senza rinunciare mai ad una utilizzabilità quotidiana che le rivali ideali come Renault Megane R.S. E Hyundai i30N hanno abbandonato, forse sbagliando.
Lunga 440 cm, larga 184 e alta 147 cm, con un peso a vuoto di 1.508 kg, ha un look niente affatto stravolto da cerchi in lega di grandi dimensioni o dai giusti interventi aerodinamici sul frontale, da parafanghi più pronunciati o dallo spoiler posteriore. La ST resta un Focus nelle sue linee pulite che oggettivamente richiamano compatte sportive di ben altro prezzo. Siamo a quota 37.850 euro, ma in ballo non ci sono solo le doti di grinta, quanto piuttosto la formula di sportività concreta senza esibizioni. Possiamo dire che Focus ST è una vettura lussuosa, ma spieghiamo anche il perché. Ford Performance non è una targhetta decorativa in plastica, ma una divisione che sviluppa oggetti meccanici di prestigio, come la coupé Mustang o il pickup Ranger Raptor. Dunque l’idea non è quella della elaborazione a colpi di derapate e alettoni, ma casomai quella di una vera evoluzione meccanica, aggiungendo prestazioni.
Focus ST monta un motore 2.3 EcoBoost benzina da 280 Cv di potenza e soprattutto un turbo twin-scroll che porta la coppia massima a quota 420 Newtonmetri, con un sistema anti-lag che praticamente azzera il ritardo nella risposta alla pressione del pedale destro. Il conto sembra semplice, con una accelerazione da 0 a 100 km/h in 5.7 secondi e una progressione veramente divertente, ma andare veloci sul dritto è un mestiere facile più o meno per tutti. Questa Focus, che resta a trazione anteriore, ringrazia soprattutto il differenziale elettronico a slittamento limitato eLSD, un gioiello inserito nella trasmissione e che sposta anche fino al 100% della forza motrice dalla ruota con meno aderenza a quella con più presa sull’asfalto, il tutto con un sistema a frizione idraulica più leggero dei sistemi basati esclusivamente su ingranaggi, e comunque più rapida nell’evitare gli slittamenti indesiderati.
Uscendo dai tecnicismi, è chiaro che non si tratta di una dotazione qualunque, ma anzi sviluppata per una guida piuttosto veloce, in modo intelligente e risparmiando peso. Da raccontare ci sarebbe anche la complessità del sistema frenante, con dischi e pinze maggiorate, ma soprattutto con una servo assistenza elettronica molto rapida, così come accade per per lo sterzo. Ma tocca al sistema Continuously Controlled Damping riannodare i fili tra velocità e comfort. E ci riesce. In sostanza, ogni 2 millisecondi viene controllata l’altezza delle sospensioni, l’inclinazione della carrozzeria rispetto al suolo e l’angolo dello sterzo, in modo da regolare fin nel dettaglio l’assetto e azzerare risposte brusche in accelerazione e frenata, con una serie di impostazioni predefinite possibili che vanno dalla guida su strada, anche sul bagnato, fino alle modalità Sport e Track, quest’ultima pensata per un uso in pista. Non è quello che abbiamo fatto, ma non siamo andati lontano dal concetto.
Il rischio era quello di finire sballottati tra le curve come pacchi postali a bordo di una corriera sulle Ande. Colpi secchi ad ogni cambiata, frenate stronca stomaco e uscite di curva remando su uno sterzo che si imbizzarriva al primo velo di ghiaia sull’asfalto. E invece no. Focus ST è una vettura a trazione anteriore neutra, che non si impunta e non allarga le linee in accelerazione, che mantiene un livello di comfort sorprendete anche dal punto di vista acustico, nonostante siano le sensazioni a far presente l’andatura, quando è davvero elevata. Ci è piaciuto lo sterzo, molto diretto e altrettanto corposo nell’impostare la traiettoria, come fa una sportiva da non guidare con due dita. Focus ST in futuro avrà un cambio automatico a sette rapporti, ma per ora può contare su un manuale a sei marce con una ottima funzione rev-matching che sincronizza i giri in scalata, in sostanza con una doppietta gestita dall’elettronica, mentre la frizione ha una corsa molto progressiva che è un piacere modulare. Abbiamo detto dei freni, tecnologici e protagonisti nel mantenere anche nelle decelerazioni decise la generale sensazione di fluidità che accompagna questa vettura. Agli incontentabili manca forse il morso di una frenata violenta, ma pazienza. Otto in pagella al motore 2.3 EcoBoost benzina da 280 Cv, potenza vera in un turbo moderno al servizio anche della spinta in ripresa, ma forse merita un nove il differenziale elettronico a slittamento limitato eLSD. Merito suo la gestione composta della vettura in percorrenza e uscita di curva, che insieme alla precisione in ingresso dovuta allo sterzo trasmette una naturalezza davvero piacevole, anche a velocità piuttosto elevate. Adesso anche da Focus.
Ford Focus ST: LA SCHEDA
Dimensioni: lunga 440 cm, larga 184 cm, alta 147 e con il passo di 270 cm
Motore: 2.261 cc turbo benzina 4 cilindri da 280 Cv e 420 Nm di coppia motrice
Cambio: manuale 6 marce
Prestazioni: accelerazione 0-100 km/h, 5,7 sec. ; velocità Max, 250 Km/h
Consumi omologati nel ciclo misto: 7,9 l/100 km
Emissioni di CO2: 179 g/km
Prezzo: 37.850 euro
Ci piace: Bilanciata e tecnologica, nasconde le sue doti dietro un comportamento rassicurante da media famigliare che non abbandona neppure ad andature davvero elevate. Il differenziale elettronico e il sistema di gestione dell’assetto sono dotazioni da vera prima della classe.
Non ci piace: Una auto confortevole in tutto, che però rinuncia alla frenata dura che piace ai clienti appassionati di sportive vere, e che ha un bagagliaio a quota 375 litri di capienza non è al top della categoria. In una abitacolo curato stona l’head up display che proietta le informazioni di marcia: infastidisce la visuale.
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Roma, 11 gen. (Adnkronos) - Scontri tra manifestanti e polizia a Roma, nel quartiere di San Lorenzo, mentre era in corso un presidio per Ramy: 8 gli agenti feriti. I manifestanti hanno rovesciato alcuni cassonetti all'altezza di piazza Immacolata e poi sono andati verso le forze dell'ordine tirando fumogeni, bombe carta e oggetti contundenti. A quel punto è scattata una carica di contenimento. Subito dopo i manifestanti hanno arretrato per tornare verso San Lorenzo (VIDEO).
A quanto si apprende, nel corso della manifestazione sono state lanciate bombe carta ad alto potenziale: una di queste ha infranto il vetro blindato di un mezzo del Reparto mobile. L'intervento per contenere i manifestanti è stato ordinato da questore di Roma, Roberto Massucci, per tutelare l'incolumità dei poliziotti.
Gli otto poliziotti feriti sono stati colpiti da petardi o bottiglie di vetro lanciate dai manifestanti. Sono in corso le indagini per ricostruire l'esatta dinamica dell'accaduto.
“Ancora una volta quello che è accaduto oggi a Roma durante il corteo per Ramy è un episodio di inaudita gravità. Diverse bombe carta lanciate da alcuni facinorosi hanno colpito i colleghi, uno dei quali, della Questura di Roma, ha riportato ferite al volto che hanno richiesto un immediato intervento medico. Nel frattempo, diversi altri agenti coinvolti negli scontri stanno ricevendo cure in ospedale per le contusioni e le ferite riportate e altri si faranno refertare nelle prossime ore, al termine della manifestazione”, ha dichiarato Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp.
“È inaccettabile che chi scende in piazza per manifestare, indipendentemente dalla causa, si trasformi in un aggressore violento nei confronti delle forze dell'ordine, che lavorano per garantire sicurezza e legalità per tutelare cittadini e ordine pubblico. L'uso di bombe carta, fumogeni e l'attacco deliberato alle camionette della polizia non è altro che una vile aggressione contro lo Stato e chi lo rappresenta”, ha concluso Pianese.
“I disordini e gli attacchi alle Forze di Polizia che negli ultimi due giorni si sono verificati in varie città italiane dimostrano, ancora una volta, l’esistenza e la pericolosità di soggetti organizzati che strumentalizzano ogni tema, fatto o episodio, perfino una dolorosa tragedia come quella del giovane Ramy, soltanto per seminare violenza", afferma il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.
"Queste aggressioni - sottolinea il titolare del Viminale - devono essere condannate da tutti, senza indecisioni o speciosi distinguo, anche per sostenere un clima di fiducia nei confronti delle nostre Forze di Polizia, che sono tra le migliori al mondo, che offrono standard altissimi di professionalità, si prodigano con passione e impegno e certamente non possono essere sottoposte a giudizi sommari o aggressioni in piazza. In un Paese maturo e avanzato come il nostro dovrebbe essere parte di una cultura condivisa la consapevolezza che non fermarsi a un alt delle Forze dell’Ordine o cercare il confronto violento con chi rappresenta lo Stato non è solo una grave violazione della legge, ma è anche un comportamento pericoloso per sé e per gli altri, che mina la sicurezza dei cittadini e la convivenza civile. Chi non parte da queste considerazioni rischia irresponsabilmente di alimentare l’idea che tali condotte siano talvolta giustificabili e che possano essere messe sullo stesso piano dell’impegno di poliziotti o carabinieri, spesso costretti a operare in momenti e situazioni difficili e concitate, anche a rischio della loro stessa incolumità. Né il diritto di manifestare può mai essere usato come scusa per atti di violenza, intimidazione o per sfidare l’autorità dello Stato. A fronte di questi comportamenti ignobili e pericolosi, come Ministro dell’Interno esprimo piena solidarietà e totale sostegno alle donne e agli uomini delle Forze di Polizia, sottolineando che chi si macchia di queste azioni vergognose, a partire da quelle poste in essere nelle ultime occasioni, sarà perseguito con la massima determinazione”.
Una manifestazione a un mese e mezzo dall’incidente del 24 novembre scorso, quando il 19enne Ramy, di origine egiziana, perse la vita al quartiere Corvetto, durante un inseguimento a bordo di un maxi scooter guidato dall’amico Fares, finito poi in coma, è stata organizzata anche a Milano. Circa duecento i partecipanti al corteo che, da piazza San Babila, si è diretto verso corso Venezia, piazza Oberdan, corso Buenos Aires, viale Tunisia, via Lazzaretto, via Settembrini e via Vitruvio, per raggiungere piazza Duca D'Aosta, di fronte alla stazione centrale.
Due giorni fa la diffusione di un video che riprende l’inseguimento dall’abitacolo della Gazzella dei carabinieri, che ha suscitato una nuova ondata di polemiche. ‘Verità e Giustizia per Ramy e Fares’. Questa la richiesta ribadita dai Giovani Palestinesi di Milano, dal centro sociale Il Cantiere e dalle realtà che aderiscono al 'coordinamento antirazzista' dalle loro pagine social per lanciare l’invito a manifestare anche oggi, a Milano.
“Abbiamo visto le immagini del brutale inseguimento e i ripetuti tentativi di speronamento da parte dei carabinieri - si legge accanto all’immagine gialla e nera pubblicata su Instagram -. Li abbiamo sentiti esultare quando sono riusciti a farli cadere dalla moto, provocando la morte di Ramy e il coma per Fares. Abbiamo visto i loro tentativi di insabbiamento, facendo cancellare i video sul cellulare di un testimone. Sappiamo che non si tratta di un caso isolato, ma la profilazione razziale, la violenza brutale delle forze dell'ordine, gli abusi di potere nei confronti di persone arabe, razzializzate, delle persone marginalizzate nelle periferie, sono la realtà in cui viviamo. In cui le classi dirigenti, sotto una retorica di ‘sicurezza', cercano di imporre un controllo sempre più violento e omicida attraverso il loro braccio armato. Uno stato di polizia che esiste già, come dimostrano le zone rosse imposte nelle grandi città, come dimostra il Ddl 1660, come dimostra la repressione nei confronti di chi si oppone al genocidio in Palestina e lotta contro il sionismo”. Ed è per questo che “saremo in piazza per Ramy e Fares e per opporci allo stato di polizia che minaccia le nostre vite”.
Milano, 11 gen. - (Adnkronos) - Dopo l'esaltante esordio sulla panchina del Milan con il trionfo in Supercoppa, Conceicao non parte altrettanto bene in Serie A. La squadra rossonera non va oltre a un pari per 1-1 a San Siro contro il Cagliari. Al vantaggio di Morata al 51' risponde Zortea al 55'. In classifica il Milan aggancia il Bologna in settima posizione a quota 28, i rossoblù invece sono al 18° posto con 18 punti.
Dopo il minuto di silenzio in ricordo del 'ragno nero' Cudicini, scomparso nei giorni scorsi all'età di 89 anni, la squadra di casa parte forte. Al 4' gran palla di Leao che premia Musah, bravo a sua volta a vedere il corridoio per Reijnders, l'olandese non ci arriva per poco. Al 7' la riposta rossoblù: sponda di Piccoli, che in area serve Zappa a rimorchio, cross per Viola che in acrobazia da pochi passi manda alto. Al 10' destro dalla distanza di Leao con Caprile che fa buona guardia. Al quarto d'ora sugli sviluppi di un corner tentativo di Hernandez ma il suo sinistro, deviato da Zappa, termina di poco alto.
Al 19' conclusione di Reijnders dal limite dell'area, Caprile para a terra. Alla mezz'ora ci prova Fofana da fuori area: palla larga. Al 36' preziosa chiusura di Calabria su Viola, liberato da un assist di Zortea. Al 38' ripartenza dei sardi con Felici che salta Calabria in velocità e serve Piccoli che va al tiro, murato da Thiaw. Al 40' grande azione di Felici che si accentra e calcia a giro col destro. Si allunga Maignan che salva in corner con la mano di richiamo. Poco dopo Felici finisce sul taccuino dell'arbitro per un fallo su Hernandez punito dall'arbitro Fourneau con un giallo.
Nella ripresa si riparte senza cambi. Al 2' dagli sviluppi di un calcio piazzato di Reijnders, Pulisic controlla al limite dell'area e calcia di controbalzo con il destro: palla che colpisce la traversa e finisce alta. Al 5' si vede Morata: lo spagnolo va al tiro Palomino devia e la conclusione finisce sull'esterno della rete. Sono le prove generali del gol che arriva un minuto dopo. Hernandez pennella per l'inserimento in area di Pulisic. Secondo legno in pochi minuti dello statunitense, beffato dalla deviazione sul palo di Caprile, ma il primo a raggiungere il pallone è Morata che appoggia in rete da pochi passi.
Dura però poco il vantaggio del Milan perché il Cagliari trova il pari al 10': Felici serve Zortea che anticipa Hernandez e va al tiro: papera di Maignan che si fa passare il pallone sotto le braccia e 1-1. Al 16' Leao trova il varco per servire Pulisic che da posizione leggermente defilata calcia addosso a Caprile, sprecando un'ottima occasione. Subito dopo tiro di Hernandez e palla alta sopra la traversa. Al 18' Conceicao inserisce Jimenez ed Abraham: fuori Calabria e Musah. Nicola mette Deiola al posto di Viola. Al 27' tiro di Reijnders da dimenticare e palla lontana dalla porta di Caprile.
Al 32' termina qui la partita di Palomino, lo sostituisce Wieteska. Al 35' l'eroe di supercoppa Abraham, partito in posizione regolare, si trova davanti a Caprile ma si fa parare il diagonale del vantaggio calciando male. Al 37' doppio cambio per Nicola con Felici e Marin fuori e dentro Auguello e Makoumbou. Al 38' giallo a Jimenez per un colpo rifilato a Caprile che lo anticipa in uscita. Al 42' esordio in Serie A per Omoregbe, attaccante esterno in forza al Milan Futuro, esce Leao. Al 47' rischia grosso Luperto sul cross di Omoregbe, il rimpallo trova attento Caprile. L'ultimo brivido del match arriva al 51' con una punizione di Hernandez sulla quale Caprile ci mette i pugni e salva il risultato.
Tel Aviv, 11 gen. (Adnkronos) - Momenti di tensione fra i manifestanti che chiedono la liberazione degli ostaggi, nelle mani di Hamas a Gaza dal 7 ottobre 2023, e la polizia di Tel Aviv, fuori dall'ingresso di Begin Road del quartier generale delle Idf dopo aver dichiarato la manifestazione illegale. Inizialmente i manifestanti hanno ignorato gli ordini della polizia di sgomberare l'area, innescando una violenta colluttazione con le forze dell'ordine, in cui gli agenti hanno trascinato via almeno due persone.
I manifestanti hanno gridato "Ben Gvir è un terrorista", mentre la polizia ha rimosso i posti di blocco e ordinato la ripresa del traffico, formando un muro umano di fronte al marciapiede per impedire ai manifestanti di tornare sulla strada. Sono al momento circa 200 i dimostranti presenti nell'area su circa 1.000 persone presenti in precedenza alla manifestazione, durante la quale sono stati pronunciati discorsi da diversi parenti degli ostaggi.
Tel Aviv, 11 gen. (Adnkronos) - L'inviato in Medio Oriente del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, Steve Witkoff, sta tornando in Qatar per partecipare alle trattative in corso per il ritorno degli ostaggi dopo l'incontro con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Gerusalemme. Lo ha riferito al Times of Israel una fonte, secondo cui Witkoff sarà affiancato da una delegazione israeliana di alto livello, che Netanyahu ha inviato a Doha.
oma, 11 gen. (Adnkronos) - “Come Giovani Europeisti Verdi siamo sconvolti nell’apprendere la notizia della scomparsa di Luca Palmegiani, giovane militante di Forza Italia, avvenuta oggi a Rivisondoli. Nello sconforto per un gesto così carico di significato, abbiamo deciso di annullare tutte le iniziative del nostro congresso, eccetto quelle previste da statuto, per la giornata di domani. Alla sua famiglia, ai suoi cari e ai suoi amici esprimiamo le nostre più sincere condoglianze in questo momento di profondo dolore”. Così in una nota i membri dell’esecutivo dei Giovani Europeisti Verdi.
Tel Aviv, 11 gen. (Adnkronos/Afp) - Quattro soldati israeliani sono morti in combattimento nel nord della Striscia di Gaza. Lo ha reso noto l'Idf. Con queste vittime sale a 403 il numero totale di soldati uccisi nel territorio palestinese da quando Israele ha lanciato la sua offensiva di terra come rappresaglia per l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Un ufficiale e un soldato riservista sono rimasti "gravemente feriti" durante lo stesso incidente e sono stati portati in ospedale, hanno scritto i militari in una nota.
Roma, 11 gen. (Adnkronos) - "Con il nostro Segretario Nazionale, Antonio Tajani ci siamo recati all'ospedale de L’Aquila per dare un ultimo saluto a Luca Palmegiani e portare l'affetto e la vicinanza di tutta Forza Italia alla famiglia. Luca era un bravissimo ragazzo, un militante, un amico, e la sua tragica e improvvisa scomparsa ci sconvolge e ci addolora profondamente. Ci mancherà tantissimo, ma lo ricorderemo sempre con il sorriso per la sua grande passione per la politica, per le idee e i valori di Forza Italia e per la sua grande bontà d’animo. Anche per lui, continueremo con ancora più forza e determinazione le nostre battaglie a sostegno dei giovani e delle nuove generazioni. Ciao Luca”. Così in una nota Stefano Benigni, vicesegretario nazionale di Forza Italia e segretario nazionale del movimento giovanile azzurro.