Il governatore Maurizio Fugatti, dando l'annuncio della fuga dell'animale, ha riferito che se si fosse avvicinato a zone abitate, i forestali avrebbero potuto ucciderlo. Ma Costa interviene: "Il fatto che sia scappato dall’area attrezzata per ospitarlo, non può giustificare un intervento che ne provochi la morte". Con lui le associazioni ambientaliste
È stato catturato, è fuggito e il governatore leghista del Trentino Maurizio Fugatti ha avvertito: “Se M49 si avvicinerà a zone abitate, i forestali hanno l’autorizzazione ad abbatterlo”. Ma il ministro dell’Ambiente Sergio Costa con una diffida interviene affinché non venga dato nessun ordine per uccidere l’orso bruno, ritenuto responsabile dell’80% dei danni causati dai grandi carnivori nella provincia nel 2019. “Nessuna istruttoria fin qui elaborata dagli uffici, in collaborazione con Ispra, ha mai valutato il tema dell’uccisione dell’esemplare – ha sottolineato Costa -. Il fatto che sia scappato dall’area attrezzata per ospitarlo, non può giustificare un intervento che ne provochi la morte. Il presidente Fugatti moduli legittimamente il suo intervento”. Col ministro si schierano anche le associazioni ambientaliste – Lac, Lipu, Wwf, Lav e Legambiente – e il senatore M5s Luigi Ciampolillo che ha sporto denuncia contro Fugatti.
L’orso M49 è stato infatti catturato la scorsa notte nella zona della val Rendena su ordine della Provincia di Trento, ma è riuscito a scappare dal Centro Casteller, a sud della città, scavalcando un muro elettrificato. M49, catturato grazie ad una trappola a tubo, era stato trasportato al Centro faunistico del Casteller, dove era stato rilasciato in una zona recintata ed elettrificata a 7mila volt. Nonostante questo, l’orso è riuscito a salire su un muro altro 4 metri e mezzo e l’ha scavalcato, dandosi alla fuga. “Il fatto che l’orso sia riuscito a scavalcare una recinzione elettrificata con sette fili a 7mila volt, certificata dal ministero e da Ispra – ha sottolineato Fugatti -, dimostra il fatto come questo esemplare fosse pericoloso e ci fosse un problema di sicurezza pubblica tale da giustificare l’ordinanza di cattura, scelta non appoggiata dal Ministero“.
Che, come dichiarato da Costa, è contrario anche all’uccisione dell’animale. “Le inefficienze mostrate nella cattura, che non mi vedono e mai mi hanno visto concorde, reclamano professionalità e attenzione massima – ha proseguito il ministro -. Cosa che invece fin qui non è stata mostrata. E adesso si parla di abbattimento? Assurdo e paradossale”. Il ministro aggiunge poi di avere chiesto “a Ispra di mandare subito una squadra che, congiuntamente ai tecnici della Provincia autonoma di Trento, faccia chiarezza sulla fuga di M49. E poi si intervenga con la cautela del caso, senza minare la vita dell’animale”. L’orso, ha spiegato Fugatti, pare si sia diretto nella zona del gruppo montuoso della Vigolana, sopra Trento, dove è attivamente ricercato dai forestali con i cani. L’ordinanza di cattura era stata firmata dal governatore il 1 luglio scorso. L’animale, 3 anni, si è reso responsabile di diversi danneggiamenti “al patrimonio zootecnico” e di tre tentativi di intrusione in locali produttivi o privati.
Le associazioni: “Le parole di Fugatti sono inaccettabili” – Con Costa si schierano le associazioni animaliste e il senatore M5s Luigi Ciampolillo che ha sporto denuncia contro il presidente Fugatti. “Diffidiamo la Provincia – scrivono le associazioni Lac, Lipu e Wwf – dall’intraprendere alcuna azione che possa mettere a rischio l’incolumità di M49, mentre chiediamo che sia aperta un’indagine interna per chiarire se ci sono state responsabilità o negligenze, favorite da un clima politicamente pesante, mentre è sempre più chiaro che l’area del Casteller non è adatta ad ospitare orsi garantendone benessere e sicurezza”.
La vicenda, per le tre associazioni, “è una dimostrazione della pessima gestione delle operazioni. Un recinto elettrificato solido e con potenza adeguata è una barriera insormontabile anche per gli orsi più scaltri: evidentemente la struttura non era funzionante a dovere, dato che gli orsi non volano. Ed ancora più grave è il fatto che all’orso sia stato tolto il radiocollare, il che renderà ancora più difficoltoso tracciarne gli spostamenti durante la fuga”. Secondo le associazioni “si tratta di un mix esplosivo di imperizia e strumentalizzazioni, anche senza voler dare credito alle voci che parlano di una fuga orchestrata ad arte. Le parole del presidente della Provincia Fugatti sono inaccettabili: invece di fare ammenda, attacca strumentalmente ‘la scienza’ e vuole sfruttare l’accaduto per emettere un ordine di abbattimento nonostante il parere contrario del ministero”.
Per le associazioni, sulla base dei criteri del Pacobace (il Piano d’azione per la conservazione dell’orso bruno sulle Alpi Centrali), e come sottolineato dall’Ispra, M49 è tutt’al più da considerarsi un orso problematico solo perché ha causato danni economici ad attività produttive, favoriti dalla mancata adozione di strumenti di prevenzione adeguati, mentre la sua pericolosità per le persone è ancora da dimostrare. Oltre a Lac, Lipu e Wwf anche la Lav interviene sul caso e chiede alla Procura di Trento di sequestrare l’orso M49 per impedirne l’uccisione. Per Legambiente, infine, “la decisione irresponsabile della Provincia di Trento di procedere alla cattura dell’orso per rinchiuderlo presso il Casteller, a sud di Trento, da cui l’animale è scappato, ha aumentato il rischio per i cittadini e messo a repentaglio l’incolumità dell’esemplare, che si trova ora a vagare in un contesto ancora più antropizzato di quello dove è stato catturato e senza radio collare”.
(immagine d’archivio)