Il tema doveva essere la Libia. Ma nell’agenda del Copasir, Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica, è prevista l’apertura del dossier Savoini – indagato dalla procura di Milano per corruzione internazionale – con le domande sull’ormai famoso incontro al Metropol di Mosca. A rispondere alle domande ci sarà il neo direttore dell’Aise (l’Agenzia per la sicurezza esterna) Luciano Carta, già generale della Guardia di Finanza. All’organo di controllo sui servizi segreti – su cui il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha mantenuto la delega – Carta potrà riferire le informazioni raccolte dai suoi uomini sulla vicenda, anche prima che diventasse un’inchiesta giornalistica e poi un’indagine per corruzione internazionale. I membri del Copasir potranno rivolgere quesiti anche al direttore dell’Aisi (l’Agenzia per la sicurezza interna) Mario Parente, già generale del Ros, la cui audizione è invece prevista la prossima settima.
Una domanda su tutte quella che riguarda la sicurezza nazionale ovvero se il presidente leghista dell’associazione Lombardia-Russia e il consigliere del ministro dell’Interno Matteo Salvini a Palazzo Chigi Claudio D’Amico possano in qualche modo averla messa a rischio. Il segretario del Carroccio è stato almeno nove volte in Russia negli ultimi 4 anni e in tutti casi era accompagnato da Savoini. Ma le missioni verso Mosca sono aumentato nell’ultimo periodo. Il 15 e 16 luglio a un mese e mezzo dal giuramento come ministro della Repubblica e vicepremier vola nella capitale russa per la finale dei mondiali di calcio Croazia-Francia e con lui c’è Savoini, anche se non in vista ufficiale a detta del responsabile del Viminale. Il 17 e 18 ottobre la nuova tappa: il leghista incontra il primo giorno il vicepremier Dmitry Kozak e il giorno successivo Savoini, seduto al tavolo della riunione, parla al Metropol Hotel con tre uomini russi di un presunto finanziamento di 65 milioni alla Lega attraverso una compravendita di petrolio a prezzo scontato. Colloquio raccontato a febbraio da L’Espresso e di cui il sito Buzzfeed ha pubblicato un audio su internet.
Comunque almeno D’Amico quel ruolo lo ha: il 6 settembre 2018 Salvini firma un decreto per nominarlo “consigliere per le attività strategiche di rilievo internazionale” a Palazzo Chigi retrodatandolo al 29 agosto 2018. Il compenso viene fissato in 65mila euro lordi annui. Ma proprio il consigliere – secondo quanto riporta il Corriere della Sera – non si muove senza Savoini e avrebbero effettuato altre trasferte in Russia. Senza dimenticare che due giorni la presidenza del Consiglio ha precisato che l’invito per Savoini alla cena a Villa Madama con il presidente russo Vladimir Putin era stato chiesto e sollecitato da D’Amico. Il Copasir dopo aver audito i direttori degli 007 potrebbe anche convocare proprio Conte e lo stesso Salvini.
Intanto i pm di Milano Gaetano Ruta e Sergio Spadaro, coordinati dell’aggiunto Fabio De Pasquale titolare in passato di delicatissime indagini di corruzione internazionale, per ora non hanno ottenuto risposte da Savoini, che ha scelto il silenzio dopo la convocazione in Procura. Saranno da chiarire anche tutte le attività dell’associazione Lombardia-Russia.