Non solo militari. Si fa sempre più stretta la relazione di Jair Bolsonaro con gli evangelici, cui deve la sua elezione, e già rappresentati nel suo governo da Damares Alves, ministra della Famiglia e diritti umani, famosa per le sue posizioni omofobiche e anti-abortiste. E’ stato infatti grazie anche al Fronte parlamentare evangelico, che conta più di 100 membri tra pastori e membri della collettività protestante, che il presidente del Brasile è riuscito a far approvare alla Camera il progetto di riforma costituzionale che modifica il regime previdenziale, uno dei cavalli di battaglia del suo programma politico.
Il progetto, elaborato dal ministro dell’Economia Paulo Guedes, ha ottenuto i sì di un’ampia maggioranza, con 379 voti a favore, 61 in più di quelli richiesti per le modifiche costituzionali, e impone un regime più rigido per accedere alla pensione, con l’innalzamento dell’età pensionistica a 65 anni per gli uomini (con un minimo di 20 anni di contribuiti) e a 62 per le donne (con un minimo di 15 anni di contribuiti). Fanno eccezione alcune categorie come gli agricoltori (60 anni per gli uomini e 55 per le donne), i professori (60 anni per gli uomini e 57 per le donne) e gli agenti della polizia federale (55 anni per uomini e donne). Secondo Guedes, grazie a questo nuovo modello lo Stato potrà risparmiare 240 miliardi di dollari in dieci anni. Un successo per cui Bolsonaro ha voluto ringraziare il fronte evangelico offrendogli la colazione, al termine delle votazioni, nel Palazzo di Planalto.
Un appoggio che il presidente sta comunque ripagando appieno. Ha infatti deciso, come segnala il quotidiano O Globo, di porre fine all’obbligo per le chiese minori di iscriversi nel registro nazionale delle persone giuridiche (Cnpj), dichiarando le proprie entrate, come esige il fisco. Una misura che favorirà in particolare i culti evangelici, di cui è esponente lo stesso capo di Stato. La proposta, presentata dal deputato federale Sostenes Cavalcante, del partito alleato di governo Dem (di destra), prevede anche l’elevazione da 1,2 milioni di reais a 4,8 milioni di reais del limite di reddito che attualmente obbliga le chiese minori a informare le loro transazioni finanziarie quotidiane, e che quindi potrebbero essere esentate anche dal rilascio di “determinate dichiarazioni contabili”.
Bolsonaro ha inoltre promesso di designare alla Corte Costituzionale un giudice evangelico. “Chi ha provato a metterci di lato dicendo che lo Stato è laico, sì, lo Stato è laico, ma noi siamo cristiani, terribilmente cristiani”, ha detto partecipando a una funzione evangelica nella Camera dei deputati. La legislazione brasiliana stabilisce che il premier presenti al Parlamento i nomi dei candidati al Supremo tribunale federale, se uno dei suoi membri vada in pensione o rinunci all’incarico. “Tra i due scranni che dovrò indicare per il tribunale, uno di loro sarà per un giudice terribilmente evangelico”, ha assicurato Bolsonaro, ripetendo così la promessa fatta il mese scorso, quando aveva criticato della Corte che avevano stabilito che l’omofobia era un reato equivalente al razzismo, quindi condannato con la detenzione in carcere.
Pur essendo cattolico, l’ex-capitano dell’esercito è diventato evangelico per convenienza politica: si è fatto battezzare nel 2016 in Israele nelle acque del fiume Giordano da un pastore, formalizzando in questo modo la sua vicinanza al movimento neopentecostale. Bolsonaro è stato inoltre il primo presidente brasiliano a partecipare alla moltitudinaria Maria per Gesù (lo scorso mese) che si fa ogni anno a Sao Paolo, e a al suo arrivo al Congresso dopo le elezioni è stato ricevuto dal famoso pastore Marco Feliciano, uno dei suoi uomini di fiducia, nonché dirigente del potente gruppo evangelico.