Il 24 luglio sarà al Senato su richiesta del Partito democratico per riferire sul caso della presunta trattativa tra il leghista Gianluca Savoini e i russi all’Hotel Metropol di Mosca. Giuseppe Conte conferma la sua presenza e ribadisce il suo ruolo di capo del governo: “Io sono il presidente del Consiglio, sono la massima autorità di governo – ha detto il premier a margine di un’iniziativa di Confagricoltura a Roma – È stato chiesto anche a me di riferire e io riferisco, perché quando le forze parlamentari chiamano, il governo risponde. Per la trasparenza nei confronti dei cittadini e dei rappresentanti dei cittadini ho una concezione sacrale del Parlamento e delle istituzioni”. poi, incalzato dai giornalisti che gli hanno chiesto se oltre alla sua informativa a Palazzo Madama ci sarà quella di Matteo Salvini che oggi ha annunciato che non riferirà “sulla fantasia“, il premier si è limitato a rispondere: “Io il 24 sarò il Aula“.
Intanto l’eurodeputato Carlo Calenda del Pd su Twitter annuncia: “Chiederemo come gruppo S&D che si costituisca una commissione speciale per valutare le influenze esterne su elezioni europee negli Stati Membri e alla Commissione Europea di identificare iniziative da intraprendere per fronteggiare queste minacce alla democrazia”.
Il punto stampa pomeridiano di Conte è stato un’occasione per parlare delle nomine in Europa. “La Lega ha fatto legittimamente le sue valutazioni” sul voto per la presidenza della Commissione europea “e ha deciso di formulare quella valutazione” di voto contrario alla candidatura di Ursula von der Leyen. “Io la rispetto. Se questo dovesse compromettere le trattative in corso per il commissario non lo so dire, ma lo vedremo”, ha detto Conte.
“Io mi sono mosso tutelando al massimo gli interessi dell’Italia – ha quindi aggiunto – sia per quanto riguarda la posizione che mi è stata assicurata di un portafoglio economico importante, in particolare la concorrenza, una garanzia che mi è stata assicurata ancora a ridosso delle votazioni, e sia per quanto riguarda la Banca centrale e le altre posizioni”. “Credo di aver fatto il massimo per realizzare gli interessi nazionali e portare a casa la garanzia di un buon risultato”, ha concluso il premier.