3 – Le linee guida Agcom: cosa è vietato

Il gioco sparisce dai giornali, dalla tv generalista e dalle pay-tv, ma anche dalle maglie dei giocatori, dalle manifestazioni culturali, sportive e di ogni altro genere. Come specifica il documento dell’Autorità, però, oltre alle tradizionali forme di pubblicità, vanno considerate comunicazioni commerciali vietate anche il product placement, cioè la pubblicità indiretta, come ad esempio l’inserimento di un prodotto ai fini commerciali in una serie televisiva, la distribuzione di gadget brandizzati dei prodotti di gioco, l’organizzazione di eventi con premi costituiti da prodotti brandizzati e la pubblicità redazionale. Toccato dalla norma anche il mondo dei social, in particolare quello degli “influencer”, anche alle star di Instagram è vietata la sponsorizzazione, diretta o indiretta, dei giochi. Stop inoltre alle comunicazioni commerciali, anche se con consenso preventivo dell’utente.

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Gioco d’azzardo, scatta il divieto di pubblicità e sponsorizzazioni: che cosa non vedremo più e cosa resta lecito

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