Nello Trocchia, giornalista di Piazza Pulita che da anni collabora anche con Il Fatto Quotidiano, è sotto vigilanza attiva per le sue inchieste su mafie, malaffare, intrecci tra politica, criminalità organizzata e gruppi eversori. Eppure per la terza volta, ha subito un furto nella sua abitazione in provincia di Napoli: gli è stato sottratto il computer con informazioni sensibili sui suoi lavori giornalistici.
“Sento l’urgenza di richiedere maggiore attenzione per l’incolumità di Nello Trocchia e la sua famiglia”, ha dichiarato Nicola Morra, presidente della Commissione antimafia. “Al momento – ha detto – è sottoposto a vigilanza attiva, eppure la sua abitazione nella zona di Nola è stata oggetto di continui furti. Chiedo alla Prefettura competente e al ministero dell’Interno di attivarsi. Risulta, infatti, incomprensibile come un’abitazione sensibile subisca continui furti. Preoccupa il furto di un pc con materiali sensibili. Sono semplici furti o è una minaccia? Deve essere chiarita la situazione immediatamente ma comunque bisogna tutelare il giornalista Trocchia con particolare attenzione”.
Le prime minacce a Trocchia erano arrivate nel 2015 dopo alcuni articoli su Il Fatto Quotidiano: “A quel giornalista gli spacco il cranio“, è la frase pronunciata da un esponente della criminalità organizzata e intercettato dalle cimici della Procura di Napoli. Il giornalista, autore di diverse inchieste sulle mafie e di più libri, l’ultimo sui Casamonica, ha continuato il suo lavoro ed è stato vittima di altre intimidazioni e aggressioni: tra queste quella subita dal sindaco di Casamicciola Terme mentre era inviato per un lavoro sul terremoto del 2017 e quella avvenuta a Vieste dove stava facendo un servizio sulle infiltrazioni mafiose nell’area del Gargano.