Sono state firmate al ministero dello Sviluppo le prime 16 convenzioni tra Anpal Servizi e le Regioni per definire le azioni di assistenza tecnica che la società in house di Anpal fornirà attraverso i navigator. Lo ha annunciato il ministero del Lavoro, secondo cui è “un passaggio indispensabile e fondamentale per entrare nel vivo della fase operativa del Reddito di cittadinanza“. Con la firma di questi atti, dal 19 luglio partiranno le contrattualizzazioni dei navigator su base territoriale.
Sedici sedi – Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto – “hanno già inviato la versione approvata in giunta e la documentazione è stata predisposta per la firma”, fa sapere Anpal. La Basilicata “ha condiviso i testi ma andrà in giunta regionale a fine settimana mentre la Lombardia ha condiviso i testi e siamo in attesa di ricevere la documentazione”. Resta invece ancora irrisolto il nodo della Campania che oggi non ha firmato la convenzione e con cui è in atto ancora un confronto. Si tratta della regione con il fabbisogno di navigator più alto d’Italia e i vincitori del concorso in attesa di sapere se verranno contrattualizzati o no sono 471.
L’assessore della Regione Toscana Cristina Grieco, coordinatrice della Commissione Lavoro e Istruzione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, ha detto che le firme di oggi non devono essere interpretate “come un alibi per ulteriori ritardi sull’impegno che il Governo ha assicurato per il potenziamento dei centri per l’impiego. Un piano sottoscritto con un’intesa Stato-Regioni che prevede l’assunzione di 4000 unità di personale a tempo indeterminato che dovranno entrare in forma stabile negli organici dei Cpi”. “Attendiamo da mesi – aggiunge – i decreti attuativi per l’attribuzione delle risorse finanziarie alle Regioni in base ai criteri previsti dal piano, al fine di poter intervenire in modo strutturale con la massima celerità. Ora si proceda senza indugio alla ripartizione non solo dei fondi previsti dalla legge di bilancio per il personale, ma anche dei finanziamenti per adeguare le sedi e le strutture dei cpi (467,2 milioni di euro per il 2019 e 403,1 milioni di euro per il 2020). Lo sblocco di queste risorse, anche in virtù dell’aggravio legato all’attuazione del provvedimento sul reddito di cittadinanza, riveste un carattere di grande urgenza”.