Il capo del Parlamento Ue sottolinea che la neoeletta al vertice della Commissione "ha caratterizzato la sua presidenza con un tono politico molto diverso dagli altri". E sollecita i governi ad affrontare la riforma del diritto d'asilo
“Lei ha caratterizzato la sua presidenza con un tono politico molto diverso dagli altri e ha fatto anche degli appelli ai governi dicendo che i commissari dovranno rispettare le linee programmatiche che lei ha indicato”. Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli commenta il discorso di presentazione all’aula della neo presidente della Commissione europea e sottolinea che la fermezza di Ursula von der Leyen sul rispetto della sua agenda rappresenta “un tono politico molto interessante”. Sassoli poi si sofferma sulla riforma del trattato di Dublino, elencato tra le priorità della presidente della Commissione Ue. Un tema su cui “il Parlamento è stato chiaro, indicando delle linee di riforma che possono consentire all’Europa di avere strumenti per intervenire“, precisa, aggiungendo: “Io credo che la voce del parlamento e le decisioni del parlamento specie quando sono a grande maggioranza debbano essere rispettate di più”.
L’Eurocamera infatti aveva riscritto la riforma, ma il testo non ha mai avuto il via libera dal Consiglio. “Questa riforma – ha proseguito Sassoli – è stata adottata il 16 dicembre del 2017 ed è stata messa in un cassetto non tenendo in considerazione la decisione del parlamento e penso che sia arrivato il momento per farlo e invito il consiglio a farlo”. Nelle prossime settimane inizierà l’esame dei commissari: per il 17 ottobre è fissato il via libera del Consiglio Ue alla nuova Commissione, che si insedierà a inizio novembre. “Siamo all’inizio di un processo, a settembre saranno proposti i commissari e nel frattempo ci sarà la messa a punto di un programma sul quale von der Leyen ha detto con molta chiarezza che intende scommetterci con i commissari che formeranno il suo collegio. La democrazia funziona così”, ha concluso Sassoli.