A raccontare la storia di Joe Blackaby è il Daily Mail. Il 22enne oggi ha nuove speranze grazie a una campagna di crowdfunding che gli permetterà di curarsi negli Stati Uniti
Si è svegliato una mattina, nel 2013, con un forte mal di testa sulla cui origine Joe Blackaby non aveva dubbi: l’ubriacatura della sera prima, quando aveva partecipato al Reading Festival con degli amici. Come riportano il Daily Mail e altri giornali britannici, Joe non poteva sapere, in quel momento, che tutto dipendeva dal morso di una zecca. Oggi, dopo sei anni, le conseguenze della malattia di Lyme, contratta con quel morso, sono diventate insostenibili. Joe, surfista di 22 anni, non memorizza informazioni, anche semplici, ha problemi a camminare, si sente facilmente stanco, ha problemi di vista e spasmi.
“Ci sono voluti tre anni per arrivare a una diagnosi, e alla fine era la malattia di Lyme – ha detto Joe – Quando mi sono reso conto di essere stato punto da una zecca non pensavo di andare incontro a problemi così gravi. Provo dolori atroci alla testa, e vedo il mio corpo deteriorarsi“. La situazione del ragazzo è infatti molto delicata: se nella maggioranza dei casi, questa malattia può essere affrontata con una cura antibiotica, nel suo caso la terapia non ha funzionato: “L’unica cosa che posso fare è assistere passivamente al deterioramento progressivo del mio organismo”.
La speranza ora è poter avere accesso a cure migliori negli Usa, cosa che Joe potrà fare grazie a una campagna di crowdfunding: “Pensavo di raccogliere non più di 600 sterline in qualche mese, invece in due mesi abbiamo raggiunto quota 20mila sterline – spiega Joe – Sono molto positivo, so che posso andare negli Stati Uniti e fare il possibile per curarmi al meglio”.