Ha incominciato a stare male venerdì scorso, con febbre alta e dolori muscolari. Si è pensato ad un colpo di sole o a una puntura d’insetto ma le sue condizioni si sono rapidamente aggravate ed è entrata in coma. Così è morta Swami Codognola, studentessa di 17 anni figlia dell’ex portiere del Chievo Paolo Codognola, stroncata da una malattia fulminante che le ha tolto la vita in soli tre giorni. La ragazza si trovava in vacanza in Grecia, a Naxos, con la madre Michela Zanolli e il suo compagno quando ha iniziato non stare bene: oltre alla febbre e ai dolori, sul suo corpo sono apparse anche delle grosse macchie rosse ed è stata trasferita d’urgenza con l’elisoccorso nell’ospedale di Atene. Lunedì, poco dopo esser stata ricoverata, Swami (che in lingua indiana significa “amore”) è entrata in coma ed è deceduta per cause ancora da accertare. Le ipotesi avanzate dai medici è che possa essersi trattato di una meningite fulminante o di choc anafilattico dovuto alla puntura di un insetto.
A dare la notizia è il quotidiano veronese L’Arena, città in cui la giovane abitava e frequentava il liceo classico. Tanti i messaggi di cordoglio apparsi sui social per ricordarla, in particolare quello della Pallavolo Antares, la squadra in cui giocava. “Oggi tutta la ASD pallavolo Antares piange una sua ex atleta che non c’è più. Ieri è mancata improvvisamente, durante una vacanza in Grecia, Swami Codognola, 2002, che ha fatto parte delle nostre Under14 e U16 Poi, gli studi classici al Maffei l’hanno convinta a dedicarsi esclusivamente a quelli. Noi vogliamo ricordarla in palestra, sorridente mentre schiaccia un pallone. Alla famiglia di Swami le più sentite condoglianze di tutta ASD Pallavolo Antares Verona”, si legge in una nota.