Da cinque giorni i manifestanti hanno occupato le strade di San Juan e chiedono che il governatore Ricardo Rossello lasci. È finito sotto pressione dopo che agenti federali statunitensi hanno arrestato contractor e funzionari del governo
“Rocky, dimettiti”. Da cinque giorni sono migliaia le persone che a Porto Rico sono scese in piazza per chiedere le dimissioni del governatore Ricardo Rossello, accusato di corruzione e di omofobia dopo la diffusione di suoi commenti sessisti e omofobi. Tante le celebrità presenti nel corteo che ha invaso la capitale San Juan, tra cui anche l’icona pop Ricky Martin, il rapper Benito Martinez detto Bad Bunny e il cantante Rene Perez detto Residente. Lunedì la polizia aveva sparato gas lacrimogeni contro i dimostranti vicino alla sede del governo e cinque persone erano state arrestate. L’isola è territorio statunitense e gli abitanti sono cittadini degli Usa, ma non c’è la stessa rappresentanza congressuale degli Stati.
Rossello è sotto pressione dopo che agenti federali statunitensi hanno arrestato contractor e funzionari del governo, tra cui l’ex segretaria all’Educazione, per accuse di corruzione. Sabato il Centro per il giornalismo investigativo ha diffuso 899 pagine di chat di Telegram, in cui Rossello e altri 12 funzionari criticavano politici, giornalisti e altri. Condividevano meme, barzellette e insulti sessuali, secondo il Centro e gli estratti pubblicati dal quotidiano locale El Nuevo Dia. In un passaggio, il responsabile delle finanze Christian Sobrino fa dichiarazioni omofobe su Ricky Martin, che ha risposto in un video su Twitter: “Hanno preso in giro i nostri morti, le donne, la comunità Lgbt, le persone obese – ha detto – è troppo, questo non è possibile”. Altri motivi di rabbia popolare sono la gestione dell’emergenza legata all’uragano Maria nel 2017, quando quasi 3mila persone morirono, e la crisi economica.