Non una banca, “ma un sito web dietro al quale c’è una finanziaria privata con due dipendenti con un bilancio da pizzeria”. Così in un articolo del Corriere della Sera viene definita Euro-IB, la finanziaria con sedi a Roma e Francoforte di cui il general counsel è Gianluca Meranda, l’avvocato indagato per corruzione internazionale dopo aver dichiarato di essere presente all’incontro all’hotel Metropol di Mosca, dove sarebbe iniziata una trattativa per la compravendita di petrolio con una retrocessione che sarebbe dovuta finire nelle casse della Lega. Nella Capitale il numero telefonico della sede, secondo il quotidiano di via Solferino, coincide con lo studio di Meranda da cui però il legale è stato sfrattato per morosità. 

Oggi Euro-IB , l’ad attraverso Alexander v. Ungern-Sternberg, fa sapere di non aver mai “conosciuto incontrato o parlato con esponenti di rilievo, rappresentanti o funzionari della Lega” e che “contrariamente a quanto è scritto sulla stampa, il signor Meranda non ha mai negoziato ‘per conto’ di EIB durante la sua visita a Mosca” e che la finanziaria “non ha mai contattato l’Eni, né altri trader, né ricevuto quotazioni a seguito della nostra richiesta di dettagli dal fornitore Rosneft e meno che mai da Gazprom”. Da Euro-Ib, come scritto da Espresso, sarebbero stati redatti due documenti su carta intestata. Il primo era una richiesta all’agenzia russa Rosneft di una fornitura di gasolio a prezzo scontato da rivendere a un “compratore finale”. Nel secondo, sempre su carta intestata alla banca, si cita un’altra agenzia russa, Gazprom, che si sarebbe sfilata dall’affare

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