Gli utenti sono chiamati a decidere su alcuni degli elementi fondanti del Movimento: dall'istituzione di alcuni intermediari (i facilitatori) che dovranno lavorare sul territorio al mandato zero per i consiglieri comunali fino all'alleanza con le liste civiche
L’Assemblea degli iscritti M5s è stata convocata virtualmente per il 25 luglio prossimo. Gli utenti saranno chiamati a decidere sulla riorganizzazione del Movimento, così com’è stata proposta dal capo politico Luigi Di Maio dopo gli incontri sul territorio. Questa consultazione è considerata un momento molto importante per i grillini perché si vanno a toccare alcuni dei pilasti della formazione politica. “L’Assemblea”, si legge nell’annuncio pubblicato sul Blog delle Stelle, “sarà chiamata a votare sui documenti politici proposti dal capo politico riguardanti l’organizzazione nazionale e regionale del Movimento 5 stelle, l’introduzione del mandato zero per i consiglieri comunali e i rapporti con le liste civiche”. Potranno partecipare al voto “solo gli iscritti da almeno sei mesi, con documento certificato, come da Regolamento adottato dal Comitato di Garanzia. La regolarità della votazione sarà certificata da notaio, e i risultati saranno depositati presso due notai”.
Nelle scorse ore Di Maio aveva dato maggiori dettagli sui facilitatori, le figure intermediarie che avranno come compito quello di tenere le relazioni tra i vertici e il territorio. Sarà previsto infatti un team di referenti regionali che varia a seconda della grandezza della Regione (da 3 a 8 membri). I facilitatori saranno eletti su Rousseau dagli iscritti in ogni Regione e i candidati non devono avere doppi incarichi. “Con il ruolo dei facilitatori regionali dobbiamo creare un Movimento che abbia la capacità di relazionarsi continuamente sia verso l’esterno che all’interno, ma anche formarsi e coinvolgere nuove persone. Questi sono i tre obiettivi che vogliamo realizzare”, ha spiegato Di Maio in un video pubblicato sul Blog. E sulle deleghe ha specificato: “La prima è quella delle relazioni esterne. Una o di più persone che ogni giorno curino i rapporti con gli stakeholders, con i sindaci, anche non nostri, che hanno bisogno di aiuto o di supporto dal Movimento, che vadano a parlare con gli assessori regionali, con gli enti territoriali, con le associazioni, con il no profit, con tutto il mondo che non è propriamente del Movimento, ma che cerca aiuto o collaborazione dal Movimento; e soprattutto che tengano un rapporto costante con questi soggetti; la seconda delega che sarà data ad uno o più di questi 5 facilitatori è quella delle relazioni interne, vale a dire i rapporti con i nostri eletti all’interno della Regione, i rapporti con i nostri gruppi locali e l’organizzazione delle liste quando ci sono le elezioni comunali; la terza delega che va assegnata ai facilitatori regionali o al facilitatore regionale è quella invece della formazione e del coinvolgimento. Io immagino una persona che ogni giorno pensa a come coinvolgere nuove persone nel MoVimento”.
Non tutti potranno fare i facilitatori: “Il facilitatore regionale può essere un portavoce, ma non può essere un Presidente di Commissione, Sottosegretario, Ministro, presidente di un’assemblea. Allo stesso tempo il facilitatore regionale può anche non essere un portavoce eletto ma deve comunque essere una persona di comprovata partecipazione e attivismo nel Movimento 5 stelle. Il percorso non vuole individuare capibastone, né tantomeno gente che gestisce potere. Anche i facilitatori regionali saranno sottoposti al ‘recall’ e in ogni caso dovranno dare conto agli iscritti degli obiettivi che raggiungeranno sui tre grandi binari: relazioni esterne, relazioni interne, formazione e coinvolgimento”.