Cultura

Vacanze nostalgiche, fughe in Oriente e vampiri. Qualche consiglio per le vostre letture estive

Ci risiamo. Il tempo passa, la ruota gira, ed è di nuovo il momento di sfoggiare qualche consiglio per rendere le letture estive non solo indimenticabili ma soprattutto inclini ai rispettivi gusti e aspettative.

Il primo titolo che segnalo è sicuramente Acqua di mare, ultimo libro scritto da Charles Simmons nel 1998 e ripubblicato oggi in Italia da Sur. In questo lungo racconto di formazione, ambientato nel 1963, Michael, il 16enne protagonista, inizia rivelandoci subito che in quell’estate lui si innamora e suo padre annega. Non si tratta di uno spoiler ma solo della citazione dell’incipit. Eppure, pur con questo sfregio alle aspettative di ogni lettore, il libro cattura attraverso la narrazione di fatti intrisi di un fascino nostalgico, rintracciabile ormai solo in un certo cinema o tra le pagine dei libri, dove rivivono sentimenti ed esperienze tipiche di quella dimensione mitica che era la villeggiatura quando, con un’intera estate a disposizione, si potevano costruire autentici rapporti umani, paralleli a quelli della vita di casa che con l’autunno sarebbero entrati in letargo, per poi riprendere a crescere al termine di ogni primavera.

In questo contesto la vita della famiglia di Michael e di tutti gli equilibri sociali contigui alle loro amicizie viene profondamente turbata dall’arrivo a Bone Point della bella ventenne Zina e della sua conturbante madre. Tra bicchieri di troppo, occhiate di sottecchi e confronti con la propria malizia, la stagione trascorre rivelando a Michael molte delle insidie della vita. Un libro fresco, ideale da leggere durante l’estate, possibilmente tutto d’un fiato.

Il secondo libro che suggerisco è Karma Hostel di Francesco De Luca, edito da Ass. Culturale Il Foglio. In questo romanzo d’esordio l’autore riversa molta dell’esperienza raccolta durante un lunghissimo soggiorno in Cina, dove è divenuto traduttore, mediatore culturale, marito e pioniere del surf dei mari oltre la Grande Muraglia. DeLuFa fugge da un occidente in declino e, dopo avere riconosciuto i germi della globalizzazione nella Cina delle grandi città, riprende a viaggiare cercando qualcosa di diverso, fino a scovare il suo posto nel mondo. E qui, sulle rive del mare, costruisce un ostello di legno e bambù per dare ospitalità a tutti i surfisti del Paese, provenienti da ogni substrato sociale. Con questo libro De Luca vuole principalmente raccontare e condividere. Il suo stile colloquiale e a tratti psichedelico è perfetto per essere letto con la risacca delle onde in sottofondo. E poi i libri sul surf sono decisamente estivi.

Come terzo indico La Rivolta di W.S. Reymont, nuovo membro della famiglia de I Grandi Inediti di Edizioni della Sera.  Scritto nel 1922, con oltre venti anni di anticipo su La Fattoria degli Animali di George Orwell, il libro affronta sogni, dolori e costi delle rivoluzioni tramite una dimensione amara e favolistica. Il protagonista è Rex, il cane del vecchio padrone della fattoria che, quasi ucciso dai contadini più giovani, trova scampo nei boschi. Ma neanche qui è al sicuro perché gli animali selvatici lo disprezzano per il suo passato da servitore, così Rex decide di infrangere anche i tabù della foresta, inimicandosi ogni bestia. Ma la sua disperata ferocia ne fa un campione, il cui valore spinge tutti gli animali a seguirlo per rivoltarsi contro il nemico di tutti, l’uomo. Tuttavia, il passo da liberatore a carnefice a volte è breve, e Rex si trova costretto a fare i conti con un destino crudele e beffardo, che porta alla luce tutte le contraddizioni che si celano dietro ogni rivoluzione.

Infine torna sugli scaffali delle librerie il mio amato Gianluca Morozzi che, con Dracula ed io, edito da TEA, aggiunge un nuovo capitolo al sempre più espanso Morozzi-verse, quella dimensione in cui luoghi, fatti e personaggi dei suoi libri vanno ad animare un unico mondo in cui di tanto in tanto si incontra qualcuno che si conosce già.

Con questo libro, ambientato nuovamente a Bologna, al pantheon dei personaggi morozziani si aggiunge un vampiro, vero, potente e antico che, con la scusa di una vecchissima partita da giocare su una vetusta scacchiera, torna saltuariamente nella città dell’autore per confrontarsi con una vecchia conoscenza. Ma un terribile nemico trama nell’ombra per ottenere la vittoria a un gioco molto più pericoloso… Il protagonista si trova quindi a dover gestire i momenti bizzarri tipici dei libri di Morozzi, tra orgasmi, bevute e torture medievali, con la prospettiva di una futura battaglia tra il bene e il male, che forse rappresenterà l’Avengers: Endgame della letteratura italiana. Buona lettura!