Ultimi giorni per accettare online il 730 precompilato. Martedì 23 luglio è infatti il termine ultimo per licenziare la dichiarazione dei redditi attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate. Si potrà farlo in prima persona se si è in possesso delle password personali o, in alternativa, con l’aiuto di un centro di assistenza fiscale oppure di un commercialista.
Ma che cosa accade se si sfora la scadenza? Sarà necessario utilizzare il modello Redditi (ex Unico) entro il 2 dicembre. In realtà il legislatore ha fissato la scadenza al 30 novembre che cade di sabato facendo slittare la scadenza al primo giorno lavorativo utile. In questo caso non sarà però possibile utilizzare il sostituto d’imposta per effettuare eventuali trattenute o rimborsi automaticamente in busta paga. Bisognerà invece regolare i propri conti con l’Erario via F24. Il contribuente, che sceglie di chiudere la partita entro martedì, ha il week end per verificare la correttezza delle informazioni inserite automaticamente dall’Agenzia. Il primo importante step è la verifica dei dati anagrafici, incluse le informazioni relative ai familiari a carico (cioè con un reddito inferiore 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili). La qualità del servizio offerto dall’Agenzia è notevolmente migliorata e segnala eventuali incongruenze, ma è preferibile comunque una doppia verifica. Inoltre se si decide di utilizzare il sostituto d’imposta, bisognerà indicarlo nella dichiarazione online.
E’ poi opportuno che il contribuente verifichi l’esatto numero di giorni lavorativi soprattutto se ci sono diverse certificazioni Unico per le quali non è stato effettuato conguaglio. Se il numero di giorni risultanti nella dichiarazione online non è corretto, il contribuente dovrà infatti intervenire per rettificarle. Peraltro, a scopo di verifica, sarà possibile reperire tutte le certificazioni Unico attraverso il cassetto fiscale del sito dell’Agenzia. Nel caso in cui non dovessero essere presenti tutte le certificazioni delle attività lavorative svolte, bisognerà inserire gli eventuali ulteriori redditi prodotti. Va inoltre verificato anche il dato relativo ad eventuali terreni o immobili posseduti e dati in locazione, soprattutto se si tratta del primo anno in cui le informazioni vengono inserite oppure se ci sono periodi “scoperti” di affitto. Il motivo? Si rischia di pagare il doppio del dovuto se, ad esempio, il sistema considera un affitto di un intero anno per un appartamento che in realtà è stato locato per soli sei mesi.
La parte più delicata riguarda senza dubbio detrazioni e deduzioni per via della giungla di agevolazioni presenti nel sistema fiscale italiano. Con un occhio particolare su requisiti ed eventuali tetti massimi. Per le agevolazioni peraltro quest’anno debutteranno diverse novità. Fra queste ad esempio il bonus trasporti, ma anche lo sconto fiscale sulle ristrutturazioni di terrazze e giardini e i vantaggi per l’acquisto di strumenti per disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa). Per chi ha avuto importanti spese mediche, sarà opportuno controllare che l’importo di detrazione (il 19% dell’esborso) sia integralmente riportato partendo dai documenti di spesa originali. Va detto però che il sistema riceve in automatico tutte le informazioni correlate alle spese farmaceutiche attraverso tessera sanitaria su cui c’è il codice fiscale. Ma, ancora una volta, se si tratta di spese consistenti è meglio verificare.
Infine, prima di dare l’ok all’invio, è opportuno controllare gli eventuali importi già versati a titolo di acconto o di credito relativi all’anno precedente e disponibili nel quadro F. Nel caso in cui il contribuente sia a debito, potrà versare il dovuto a rate (minimo due, massimo sette). E’ possibile anche modificare la misura dell’acconto da versare. A patto però di effettuare la modifica in dichiarazione. Completato il lavoro sulle detrazioni, bisognerà verificare l’esito del calcolo delle imposte, stampare il documento e la ricevuta, salvandone anche una copia digitale ed infine procedere all’invio. Se successivamente il contribuente si accorge di errori, entro il 25 ottobre potrà presentare, al Caf o professionista abilitato, il 730 integrativo. Ma solo se l’integrazione comporta un maggiore credito, un minor debito o un’imposta invariata.