Entrambi i vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, hanno lanciato la loro condanna per i fatti di Firenze, dove nella notte tra domenica e lunedì sono stati appiccati tre roghi in una cabina elettrica dell’alta velocità e in due ‘pozzetti’ nella zona della stazione di Rovezzano che hanno spaccato in due la viabilità ferroviaria italiana. Ma questi messaggi sono stati usati dai due leader di governo anche per ribadire le proprie posizioni sulla Tav che negli ultimi giorni, dopo gli scontri di Chiomonte, hanno riaperto la frattura tra le due forze alla guida dell’esecutivo. E il leader del Carroccio torna all’attacco del ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, dopo la decisione del Cinquestelle di licenziare Pierluigi Coppola, l’esperto ‘dissidente’ del team di analisi costi-benefici sulla Tav: “Non ci siamo proprio”. 

Il leader del Carroccio, dopo aver annunciato che si recherà personalmente sul luogo degli incendi per verificare la situazione, ha chiesto di velocizzare sul via libera all’alta velocità: “Se sarà confermata la pista anarchica, verificheremo eventuali collegamenti con i No Tav che negli ultimi giorni hanno aggredito le Forze dell’ordine. In ogni caso, da tutti i partiti e dall’intero governo ci aspettiamo una dura condanna delle violenze e un deciso ‘sì’ alla Torino-Lione“. Parole che tengono viva la polemica con i partner pentastellati rilanciata proprio domenica, con gli esponenti del Carroccio che hanno chiesto: “Basta tentennamenti“. E ancora: “Rispettiamo il contratto e gli accordi internazionali”.

La risposta di Di Maio, oggi, non si è quindi fatta attendere. Anche lui, nella prima parte del post affidato al proprio profilo Facebook, ha voluto condannare il gesto di Firenze: “In queste ore l’Italia è praticamente ferma. C’è la possibilità che quell’incendio doloso alla cabina di Rovezzano, periferia di Firenze, che gestisce i segnali del traffico ferroviario in snodi nazionali di fondamentale interesse, sia stato un sabotaggio e c’è chi parla di pista anarchica. Se le ipotesi saranno confermate, saremmo davanti a un vero e proprio attentato allo Stato. Un atto a tutti gli effetti sovversivo, che oggi sta danneggiando migliaia di persone e lavoratori”,

Poi, però, in risposta alle parole di pochi minuti prima pronunciate dal suo omologo di governo, ha voluto di nuovo prendere posizione sulla Tav: “La condanna del Movimento 5 Stelle – rimarca il titolare del Mise – è ferma e non si provi a strumentalizzare quanto accaduto per fare il tifo a favore o contro la Torino-Lione. L’alta velocità la prendiamo tutti i giorni, è la normalità delle nostre giornate. Anzi, l’alta velocità servirebbe anche al Sud, come una Roma-Matera, capitale europea della cultura, ad esempio. E spero si completi il prima possibile la Napoli-Bari“.

E ha poi concluso: “Qui, se la pista anarchica sarà confermata, il punto è che c’è una banda di criminali fermi agli anni ’70 che, indipendentemente dalle idee e delle convinzioni di ognuno, mina gli interessi del Paese. Basta leggere già alcuni commenti su diverse pagine in rete, in cui si elogia un ‘gesto di amore e rabbia’. Contro queste persone chiedo ai ministri competenti di rispondere con tutta la forza dello Stato”.

Intanto Salvini torna ad attaccare il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, in una polemica che va avanti ormai da giorni, tanto che qualcuno ha ipotizzato il tentativo di rimpasto da parte del leader del Carroccio. Ipotesi che Salvini esclude anche oggi: “Ci sono troppe infrastrutture bloccate dal Ministero dei Trasporti – ha detto dopo essere arrivato a Firenze – Il Mit deve aiutare la gente a viaggiare e non bloccare porti, aeroporti, ferrovie, tunnel, autostrade. Il vero problema credo che sia il blocco di centinaia di opere pubbliche. Non è questione di rimpasto, se uno fa il ministro ai blocchi stradali, noi siamo al governo per sbloccare le strade, non per bloccarle”.

Al capo della Lega non è andata giù la decisione di Toninelli di licenziare l’esperto ‘dissidente’ del team di analisi costi-benefici sulla Tav, Pierluigi Coppola: “Mi sembra che gli italiani abbiano chiesto più ‘sì’. Se l’unico atto del ministro Toninelli sulla Tav è licenziare l’unico professore a favore, non mi sembra che ci siamo proprio

Poi rincara la dose: ” I cantieri Tav li andrò a visitare prestissimo perché è un’infrastruttura fondamentale, e non sono più accettabili i ‘no’, i ritardi e i rinvii da parte del ministro Toninelli, non solo sulla Tav, ma mi risulta che ci sono decine e decine di opere pubbliche in tutta Italia, al nord al centro e al sud, ferme al Ministero delle Infrastrutture. Se uno fa il ministro dei Trasporti deve lavorare per far viaggiare gli italiani, non per fermarli e lasciarli a piedi, quindi questa è una questione che bisogna superare immediatamente”.

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