Una tanica di benzina può fermare l’Italia, spezzandola in due come è successo con l’incendio doloso di Rovezzano, a ridosso della linea che costituisce la spina dorsale ferroviaria del Paese. Sembrerà strano ma stiamo parlando di cyber security a distanza di una manciata di giorni dal varo del decreto che il Governo ha prospettato come panacea per una problematica che – come i fatti dimostrano – non è di così agevole soluzione.
Il piccolo rogo che ha paralizzato l’Italia ha sostanzialmente colpito due tipologie di infrastrutture critiche (i trasporti e le telecomunicazioni) senza aver avuto alcun bisogno di pirati informatici e di chissà quali sofisticate competenze. L’unico know how (e comunque non è cosa da poco) è dato dalla conoscenza di dove appiccare il fuoco, come farlo, quando procedere.
Su questi tre elementi non si è soffermato nessuno, quando invece era fondamentale sbalordirsi che qualche litro di combustibile fosse stato adoperato proprio dove le fiamme hanno scatenato un piccolo falò dalle conseguenze catastrofiche. Tutti si sono affrettati a concentrarsi sui perché e sul chi – spaziando dai no-Tav alle piste anarchiche e insurrezionaliste – dimostrando una gran voglia di scoprire il colpevole appena iniziata la lettura di un giallo. Il “libro” però non è un semplice thriller, ma una curiosa spy-story dai multiformi contorni.
Prima di puntare il dito sul presunto (non si sa su quale base) colpevole dell’evento distruttivo, varrebbe la pena di domandarsi qualcosa a proposito della precisione chirurgica che ha portato ad accendere il fiammifero (scusate la banalizzazione) proprio lì, quasi si conoscesse omericamente il tallone d’Achille. Come poteva sapere l’emulo di Pietro Micca che in quel punto sarebbe bruciata mezza giornata di chiunque volesse spostarsi da Nord a Sud o viceversa, con disagi e danni che vanno ben oltre il ripristino delle apparecchiature o le lunghe attese sui binari? La criticità di quei pochi metri quadrati era sicuramente nota agli addetti ai lavori.
Progettazione, realizzazione, utilizzo e manutenzione sono gli step in cui anche la minima vulnerabilità è oggetto di attenta valutazione. Parliamo di fasi che hanno visto l’alternarsi di tecnici e professionisti, ditte incaricate e subappaltatori, dipendenti e contrattisti “occasionali”. A conoscere quello e chissà quanti altri punti “fragili” erano probabilmente in tanti, ma la situazione non era certo di dominio pubblico. Ed è proprio quel “quanti altri” che fa salire vertiginosamente la preoccupazione.
Ci si riempie la bocca parlando di sicurezza, di iniziative draconiane, di giri di vite. Episodi come questo dimostrano che la serenità collettiva non si ottiene con frastornanti proclami che finiscono con l’esser rapidamente smentiti. Il “facite la faccia feroce” di radice borbonica appare arrugginito per contrastare efficacemente quel che sta accadendo. Quanto si è verificato palesa una inquietante vulnerabilità e le perdite economiche e finanziarie della giornata nera che ci siamo appena lasciati alle spalle sono persino difficili da calcolarsi. Il fatto, poi, che una simile circostanza possa ripetersi, inquieta ancor più.
La rete ferroviaria dispone di un sistema ridondante di comunicazione oppure se si abbrustolisce quell’unico fascio di cavi se ne paralizza il funzionamento? Esiste una struttura di back-up che, in caso di guasto o di azione dolosa, subentra e consente il by-pass della porzione di rete oggetto di attacco o sabotaggio garantendo la continuità del servizio? Probabilmente no. E il caos del 22 luglio 2019 è destinato a essere una indelebile pietra miliare nella drammatica epopea della vulnerabilità nazionale. Tra un tramezzino e l’altro in un prossimo festoso convegno varrà la pena affrontare l’argomento partendo da quello che non è un accademico case study ma un drammatico episodio che davvero non deve mai più accadere.
Umberto Rapetto
Giornalista, scrittore e docente universitario
Cronaca - 23 Luglio 2019
Firenze, quando ci accorgeremo che abbiamo un problema di sicurezza sulle ferrovie?
Una tanica di benzina può fermare l’Italia, spezzandola in due come è successo con l’incendio doloso di Rovezzano, a ridosso della linea che costituisce la spina dorsale ferroviaria del Paese. Sembrerà strano ma stiamo parlando di cyber security a distanza di una manciata di giorni dal varo del decreto che il Governo ha prospettato come panacea per una problematica che – come i fatti dimostrano – non è di così agevole soluzione.
Il piccolo rogo che ha paralizzato l’Italia ha sostanzialmente colpito due tipologie di infrastrutture critiche (i trasporti e le telecomunicazioni) senza aver avuto alcun bisogno di pirati informatici e di chissà quali sofisticate competenze. L’unico know how (e comunque non è cosa da poco) è dato dalla conoscenza di dove appiccare il fuoco, come farlo, quando procedere.
Su questi tre elementi non si è soffermato nessuno, quando invece era fondamentale sbalordirsi che qualche litro di combustibile fosse stato adoperato proprio dove le fiamme hanno scatenato un piccolo falò dalle conseguenze catastrofiche. Tutti si sono affrettati a concentrarsi sui perché e sul chi – spaziando dai no-Tav alle piste anarchiche e insurrezionaliste – dimostrando una gran voglia di scoprire il colpevole appena iniziata la lettura di un giallo. Il “libro” però non è un semplice thriller, ma una curiosa spy-story dai multiformi contorni.
Prima di puntare il dito sul presunto (non si sa su quale base) colpevole dell’evento distruttivo, varrebbe la pena di domandarsi qualcosa a proposito della precisione chirurgica che ha portato ad accendere il fiammifero (scusate la banalizzazione) proprio lì, quasi si conoscesse omericamente il tallone d’Achille. Come poteva sapere l’emulo di Pietro Micca che in quel punto sarebbe bruciata mezza giornata di chiunque volesse spostarsi da Nord a Sud o viceversa, con disagi e danni che vanno ben oltre il ripristino delle apparecchiature o le lunghe attese sui binari? La criticità di quei pochi metri quadrati era sicuramente nota agli addetti ai lavori.
Progettazione, realizzazione, utilizzo e manutenzione sono gli step in cui anche la minima vulnerabilità è oggetto di attenta valutazione. Parliamo di fasi che hanno visto l’alternarsi di tecnici e professionisti, ditte incaricate e subappaltatori, dipendenti e contrattisti “occasionali”. A conoscere quello e chissà quanti altri punti “fragili” erano probabilmente in tanti, ma la situazione non era certo di dominio pubblico. Ed è proprio quel “quanti altri” che fa salire vertiginosamente la preoccupazione.
Ci si riempie la bocca parlando di sicurezza, di iniziative draconiane, di giri di vite. Episodi come questo dimostrano che la serenità collettiva non si ottiene con frastornanti proclami che finiscono con l’esser rapidamente smentiti. Il “facite la faccia feroce” di radice borbonica appare arrugginito per contrastare efficacemente quel che sta accadendo. Quanto si è verificato palesa una inquietante vulnerabilità e le perdite economiche e finanziarie della giornata nera che ci siamo appena lasciati alle spalle sono persino difficili da calcolarsi. Il fatto, poi, che una simile circostanza possa ripetersi, inquieta ancor più.
La rete ferroviaria dispone di un sistema ridondante di comunicazione oppure se si abbrustolisce quell’unico fascio di cavi se ne paralizza il funzionamento? Esiste una struttura di back-up che, in caso di guasto o di azione dolosa, subentra e consente il by-pass della porzione di rete oggetto di attacco o sabotaggio garantendo la continuità del servizio? Probabilmente no. E il caos del 22 luglio 2019 è destinato a essere una indelebile pietra miliare nella drammatica epopea della vulnerabilità nazionale. Tra un tramezzino e l’altro in un prossimo festoso convegno varrà la pena affrontare l’argomento partendo da quello che non è un accademico case study ma un drammatico episodio che davvero non deve mai più accadere.
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Ora anche la Germania chiede meno vincoli sui conti: la linea del rigore si sgretola per le armi
Washington, 6 mar. (Adnkronos/Afp) - "Liberate tutti gli ostaggi ora, non più tardi, e restituite immediatamente tutti i cadaveri delle persone che avete assassinato, altrimenti per voi è finita". Lo ha scritto su Truth Social il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dopo aver incontrato gli ostaggi liberati. "Questo è per voi l'ultimo avvertimento! Per la leadership, ora è il momento di lasciare Gaza, finché ne avete ancora la possibilità", ha aggiunto.
Trump ha affermato che "invierà a Israele tutto ciò di cui ha bisogno per portare a termine il lavoro", mentre la sua amministrazione accelera l'investimento di miliardi di dollari in armi. E rivolgendosi "alla gente di Gaza - ha detto - vi aspetta un futuro meraviglioso, ma non se tenete degli ostaggi. Se lo fate, siete morti!".
Napoli , 6 mar. - (Adnkronos) - Maxi blitz antidroga a Napoli. Dalle prime luci dell’alba, i carabinieri del Gruppo di Torre Annunziata stanno eseguendo una misura cautelare emessa dal Tribunale oplontino a carico di decine di persone. Oltre 200 i militari impiegati nell’area vesuviana, in quella stabiese e nel salernitano. Tra gli episodi ripresi dalle telecamere, anche una donna che spaccia droga con un bambino in braccio.
Kiev, 6 mar. (Adnkronos/Afp) - Un attacco missilistico russo contro un hotel a Kryvyi Rig, città natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha causato la morte di tre persone e il ferimento di altre 31, di cui circa la metà versa in gravi condizioni. Lo ha reso noto Sergiy Lysak, governatore della regione di Dnipropetrovsk.
Oltre all'hotel, sono stati danneggiati anche 14 palazzi residenziali, un ufficio postale, circa due decine di auto, un istituto culturale e 12 negozi, hanno affermato le autorità.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - L’estensione giornaliera del ghiaccio marino globale, che combina le estensioni del ghiaccio marino in entrambe le regioni polari, ha raggiunto un nuovo minimo storico all’inizio di febbraio ed è rimasta al di sotto del precedente record di febbraio 2023 per il resto del mese. E' quanto rileva il servizio Copernicus Climate Change (C3S), implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea con i finanziamenti dell’Ue, nel bollettino climatico mensile. La maggior parte dei risultati riportati si basano sul set di dati di rianalisi Era5, utilizzando miliardi di misurazioni provenienti da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche in tutto il mondo.
Nel dettaglio, il ghiaccio marino artico ha raggiunto la sua estensione mensile più bassa per il mese di febbraio, pari all’8% sotto la media: questo segna il terzo mese consecutivo in cui l’estensione del ghiaccio marino stabilisce un record per il mese corrispondente. È importante notare - sottolinea C3S - che il nuovo record registrato nell’Artico a febbraio non è un minimo storico: il ghiaccio marino artico si sta attualmente avvicinando alla sua estensione massima annuale, che in genere si verifica a marzo.
Il ghiaccio marino antartico ha raggiunto la quarta estensione mensile più bassa nel mese di febbraio, il 26% sotto la media. L’estensione giornaliera del ghiaccio marino potrebbe aver raggiunto il suo minimo annuale verso la fine del mese. Se confermato, sarebbe il secondo minimo più basso registrato dal satellite. Questa conferma sarà possibile solo all’inizio di marzo.
Febbraio 2025 è stato il terzo febbraio più caldo a livello globale, rileva inoltre il servizio Copernicus Climate Change (C3S), implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea con i finanziamenti dell’Ue, nel bollettino climatico mensile. La maggior parte dei risultati riportati si basano sul set di dati di rianalisi Era5, utilizzando miliardi di misurazioni provenienti da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche in tutto il mondo.
Nel dettaglio, febbraio 2025 ha registrato una temperatura media di 13,36°C, 0,63°C al di sopra della media di febbraio 1991-2020, e solo di poco più alta, 0,03°C, rispetto al quarto febbraio più caldo del 2020. Il mese scorso è stato, poi, di 1,59°C al di sopra della media stimata del periodo 1850-1900, utilizzata per definire il livello preindustriale, posizionandosi come il 19esimo mese, degli ultimi 20, in cui la temperatura media globale ha superato di 1,5°C il livello preindustriale.
(Adnkronos) - Le violenze e le discriminazioni violano la dignità personale, creano un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante, offensivo e generano malessere nelle persone che le subiscono. “In questi casi, la prima cosa da fare è segnalare e denunciare alla Consigliera di Parità per ricevere supporto e assistenza. È fondamentale non rimanere in silenzio. Ogni voce conta e può portare ad un cambiamento - sottolinea Antonella Pappadà, consigliera di Parità effettiva della Provincia di Lecce - . Questo incontro offre un’occasione per riflettere e ricordare a noi stesse quanto sia importante valorizzare il nostro talento e le nostre competenze e imparare a non farci sopraffare sia nelle relazioni personali sia nei luoghi di lavoro. La figura istituzionale della Consigliera di Parità della Provincia di Lecce è preposta a contrastare ogni forma di discriminazione legata al genere e non solo, a dare sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori che ne siano stati vittime sul luogo di lavoro, supportandoli gratuitamente in via stragiudiziale e giudiziale”.
“La violenza contro le donne e i femminicidi rappresentano ferite profonde nella nostra società, ma oggi dobbiamo esprimere la nostra determinazione nel combattere questi problemi - aggiunge Donatella Bertolone, vicepresidente Vicario Gruppo Donne Imprenditrici Fipe/Confcommercio - È incoraggiante vedere sempre più donne unirsi per reclamare il diritto alla sicurezza e al rispetto. Le donne non sono solo vittime, ma anche attrici fondamentali nel mondo del lavoro e dell’imprenditoria. Campagne come #SicurezzaVera ci mostrano che possiamo fare la differenza, sensibilizzando e coinvolgendo la società su questi temi cruciali. È essenziale lavorare insieme per sfatare l’idea che i luoghi di intrattenimento siano associati alla violenza. Dobbiamo trasformare questi spazi in ambienti sicuri e accoglienti, dove ogni persona, in particolare le donne, possa sentirsi protetta e rispettata”.
I dati raccolti dal Centro Antiviolenza Renata Fonte di Lecce parlano chiaro: nel 2024 hanno chiesto aiuto 174 donne. La fascia d’età più colpita è quella tra i 30 e i 39 anni (32%), seguita da quella tra i 40 e i 49 anni (23%). La violenza non ha un unico volto: il 44% ha subito violenza fisica, il 45% psicologica, mentre il 2% ha denunciato violenze sessuali e il 4% atti di stalking. Colpisce il fatto che, nonostante il dolore e la sofferenza, solo il 34% delle donne abbia trovato la forza di sporgere denuncia. Il restante 66% ha scelto di non farlo, per paura di ritorsioni o per mancanza di fiducia nelle istituzioni.
"Uscire da una relazione maltrattante non è mai semplice per una donna, soprattutto quando l’uomo che esercita violenza è il compagno, il marito o il padre dei suoi figli, dichiara Maria Luisa Toto - Presidente Associazione Donne Insieme che gestisce il Centro Antiviolenza Renata Fonte. Ogni donna ha i suoi tempi, perché la paura, la vergogna e il senso di colpa possono trasformarsi in una prigione invisibile, fatta di solitudine e isolamento. Questi numeri ci dicono che la violenza di genere è una piaga radicata nella nostra società. Non è solo un fenomeno privato, ma una delle più gravi violazioni dei diritti umani. Per questo è essenziale che le donne non si sentano sole. Devono sapere che c’è una rete di supporto pronta ad aiutarle".
Una rete di supporto alimentata anche da momenti di spettacolo che portano in scena – come nel caso di “Eva non è ancora nata” di e con Salvatore Cosentino, magistrato e autore teatrale - la realtà delle donne che vengono analizzate sotto l’aspetto umano, per una riflessione profonda sul loro ruolo nella società di oggi. A ricordare le vittime di femminicidio e di violenza di genere, da venerdì 7 marzo ci sarà a Lecce anche una nuova panchina rossa, installata a Palazzo dei Celestini su iniziativa della Commissione Pari Opportunità della Provincia. Una mobilitazione importante quella della città che ha coinvolto anche la U.S. Lecce, che ha voluto essere presente all’evento di Codere inviando un videomessaggio di Federico Baschirotto. Il capitano dei giallorossi salentini ha ribadito l’importanza del contrasto a qualsiasi forma di violenza sulle donne e della promozione della cultura del rispetto e della consapevolezza: temi anche della campagna “Un Rosso alla Violenza” della Lega Serie A che servono a tenere sempre alta l’attenzione.
“Quando 'Innamòrati di Te' ha mosso i suoi primi passi non mi aspettavo che sarebbe diventato un laboratorio così importante, un momento di confronto trasversale e costruttivo. In dieci anni abbiamo attraversato l’Italia più volte e abbiamo avuto l’opportunità di conoscere persone fantastiche che si impegnano per il bene comune, in particolare quello delle donne. Confesso di essere davvero emozionata nel vedere anche Lecce tra le Città delle Donne e ringrazio Adriana Poli Bortone per aver immediatamente colto lo spunto che, in qualità di Ambassador de Gli Stati Generali delle Donne, ho offerto - commenta Imma Romano Direttrice Relazioni Istituzionali di Codere Italia - . Anche questa volta siamo riuscite a trattare il tema della violenza di genere con chi questo tema lo conosce e lo combatte quotidianamente, provando a dare informazioni ed indicazioni molto concrete sugli strumenti esistenti e sulle opportunità che il mondo istituzionale e quello del terziario sociale mettono a disposizione. L’impegno di Codere resta un impegno concreto sia in termini di divulgazione che di supporto. Con gioia sosteniamo l’Associazione Donne Insieme che opera proprio su questo territorio”. Dopo Lecce, il progetto itinerante 'Innamòrati di Te' farà tappa il 24 giugno a Rivoli, alle porte di Torino, per un altro appuntamento gratuito e aperto al pubblico.
(Adnkronos) - Le violenze e le discriminazioni violano la dignità personale, creano un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante, offensivo e generano malessere nelle persone che le subiscono. “In questi casi, la prima cosa da fare è segnalare e denunciare alla Consigliera di Parità per ricevere supporto e assistenza. È fondamentale non rimanere in silenzio. Ogni voce conta e può portare ad un cambiamento - sottolinea Antonella Pappadà, consigliera di Parità effettiva della Provincia di Lecce - . Questo incontro offre un’occasione per riflettere e ricordare a noi stesse quanto sia importante valorizzare il nostro talento e le nostre competenze e imparare a non farci sopraffare sia nelle relazioni personali sia nei luoghi di lavoro. La figura istituzionale della Consigliera di Parità della Provincia di Lecce è preposta a contrastare ogni forma di discriminazione legata al genere e non solo, a dare sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori che ne siano stati vittime sul luogo di lavoro, supportandoli gratuitamente in via stragiudiziale e giudiziale”.
“La violenza contro le donne e i femminicidi rappresentano ferite profonde nella nostra società, ma oggi dobbiamo esprimere la nostra determinazione nel combattere questi problemi - aggiunge Donatella Bertolone, vicepresidente Vicario Gruppo Donne Imprenditrici Fipe/Confcommercio - È incoraggiante vedere sempre più donne unirsi per reclamare il diritto alla sicurezza e al rispetto. Le donne non sono solo vittime, ma anche attrici fondamentali nel mondo del lavoro e dell’imprenditoria. Campagne come #SicurezzaVera ci mostrano che possiamo fare la differenza, sensibilizzando e coinvolgendo la società su questi temi cruciali. È essenziale lavorare insieme per sfatare l’idea che i luoghi di intrattenimento siano associati alla violenza. Dobbiamo trasformare questi spazi in ambienti sicuri e accoglienti, dove ogni persona, in particolare le donne, possa sentirsi protetta e rispettata”.
I dati raccolti dal Centro Antiviolenza Renata Fonte di Lecce parlano chiaro: nel 2024 hanno chiesto aiuto 174 donne. La fascia d’età più colpita è quella tra i 30 e i 39 anni (32%), seguita da quella tra i 40 e i 49 anni (23%). La violenza non ha un unico volto: il 44% ha subito violenza fisica, il 45% psicologica, mentre il 2% ha denunciato violenze sessuali e il 4% atti di stalking. Colpisce il fatto che, nonostante il dolore e la sofferenza, solo il 34% delle donne abbia trovato la forza di sporgere denuncia. Il restante 66% ha scelto di non farlo, per paura di ritorsioni o per mancanza di fiducia nelle istituzioni.
"Uscire da una relazione maltrattante non è mai semplice per una donna, soprattutto quando l’uomo che esercita violenza è il compagno, il marito o il padre dei suoi figli, dichiara Maria Luisa Toto - Presidente Associazione Donne Insieme che gestisce il Centro Antiviolenza Renata Fonte. Ogni donna ha i suoi tempi, perché la paura, la vergogna e il senso di colpa possono trasformarsi in una prigione invisibile, fatta di solitudine e isolamento. Questi numeri ci dicono che la violenza di genere è una piaga radicata nella nostra società. Non è solo un fenomeno privato, ma una delle più gravi violazioni dei diritti umani. Per questo è essenziale che le donne non si sentano sole. Devono sapere che c’è una rete di supporto pronta ad aiutarle".
Una rete di supporto alimentata anche da momenti di spettacolo che portano in scena – come nel caso di “Eva non è ancora nata” di e con Salvatore Cosentino, magistrato e autore teatrale - la realtà delle donne che vengono analizzate sotto l’aspetto umano, per una riflessione profonda sul loro ruolo nella società di oggi. A ricordare le vittime di femminicidio e di violenza di genere, da venerdì 7 marzo ci sarà a Lecce anche una nuova panchina rossa, installata a Palazzo dei Celestini su iniziativa della Commissione Pari Opportunità della Provincia. Una mobilitazione importante quella della città che ha coinvolto anche la U.S. Lecce, che ha voluto essere presente all’evento di Codere inviando un videomessaggio di Federico Baschirotto. Il capitano dei giallorossi salentini ha ribadito l’importanza del contrasto a qualsiasi forma di violenza sulle donne e della promozione della cultura del rispetto e della consapevolezza: temi anche della campagna “Un Rosso alla Violenza” della Lega Serie A che servono a tenere sempre alta l’attenzione.
“Quando 'Innamòrati di Te' ha mosso i suoi primi passi non mi aspettavo che sarebbe diventato un laboratorio così importante, un momento di confronto trasversale e costruttivo. In dieci anni abbiamo attraversato l’Italia più volte e abbiamo avuto l’opportunità di conoscere persone fantastiche che si impegnano per il bene comune, in particolare quello delle donne. Confesso di essere davvero emozionata nel vedere anche Lecce tra le Città delle Donne e ringrazio Adriana Poli Bortone per aver immediatamente colto lo spunto che, in qualità di Ambassador de Gli Stati Generali delle Donne, ho offerto - commenta Imma Romano Direttrice Relazioni Istituzionali di Codere Italia - . Anche questa volta siamo riuscite a trattare il tema della violenza di genere con chi questo tema lo conosce e lo combatte quotidianamente, provando a dare informazioni ed indicazioni molto concrete sugli strumenti esistenti e sulle opportunità che il mondo istituzionale e quello del terziario sociale mettono a disposizione. L’impegno di Codere resta un impegno concreto sia in termini di divulgazione che di supporto. Con gioia sosteniamo l’Associazione Donne Insieme che opera proprio su questo territorio”. Dopo Lecce, il progetto itinerante 'Innamòrati di Te' farà tappa il 24 giugno a Rivoli, alle porte di Torino, per un altro appuntamento gratuito e aperto al pubblico.
(Adnkronos) - Il Comune di Milano, alla luce delle indagini che recentemente hanno riguardato l’urbanistica, ricorda di aver già messo in atto diverse misure. Ad esempio con apposita delibera di Giunta, datata febbraio 2024, lo Sportello unico per l'edilizia (Sue) si è adeguato alle interpretazioni del gip in tema di pianificazione attuativa e ristrutturazione edilizia e lo scorso settembre è stato modificato il regolamento della Commissione per il paesaggio, "rafforzando ulteriormente il principio di trasparenza che lo guida e prevedendo che almeno 8 componenti su 15, compreso il presidente, per l’intera durata dell’incarico non svolgano attività di libera professione nel territorio comunale".
Lo scorso novembre sono state introdotte regole "molto restrittive" sui contatti tra funzionari dello Sportello unico per l'edilizia e gli utenti privati. E' invece datato primo marzo 2025 l’avvicendamento di alcuni dirigenti, mentre nel maggio 2023 il Consiglio comunale ha approvato la delibera di Giunta relativa all’aggiornamento degli oneri di urbanizzazione e a novembre 2024 sono stati aggiornati anche i criteri di monetizzazione dello standard.