La procura contesta l’utilizzo dell’auto di servizio del Comune, una Audi A6, per scopi non istituzionali. L'ex ministro: "Sono tranquillo". Tra i viaggi su cui si indaga anche quelli da Imperia all’aeroporto di Genova, in concomitanza con le udienze del processo 'Breakfast’ di Reggio Calabria in cui è imputato
Un’Audi A6, l’auto di servizio del Comune, utilizzata per scopi non istituzionali. È l’accusa per cui il sindaco di Imperia ed ex ministro Claudio Scajola e il suo autista Gianfranco Vece sono stati indagati dalla procura per peculato d’uso. Si parla di alcuni viaggi in Liguria e in Lombardia, anche da Imperia all’aeroporto di Genova, in concomitanza con le udienze del processo ‘Breakfast’ di Reggio Calabria in cui Scajola è imputato, in qualità di ex ministro. “Non ho nulla da dire – ha detto all’Ansa Scajola – in quanto credo che tutto si sia sempre svolto secondo le regole e il buon senso. Non capisco di cosa si parli, lo capiremo. Dalle parole del procuratore ho capito che c’è stato un esposto, valuteremo”.
Lunedì la Guardia di Finanza si è recata in Comune per una acquisizione di atti. L’inchiesta, coordinata dal procuratore di Imperia Alberto Lari, sarebbe partita da un esposto. “Confermo che c’è un’indagine per peculato d’uso – ha detto Lari – con acquisizione di documenti in Comune ma nessuna perquisizione. Ora verificheremo cosa c’è scritto in relazione a questi viaggi e, essendo l’indagine in una fase ancora preliminare, è doverosa l’informazione di garanzia”.
“Sono assolutamente fiducioso che verrà dichiarata l’infondatezza di questa segnalazione. Ho sempre avuto grande e manifesto rispetto per la Magistratura. Per quanto mi riguarda, dimostrerò tutto con assoluta tranquillità”, scrive il sindaco di Imperia. “Data la mia esperienza di vita – aggiunge – in così tanti ambiti, ho sincero rispetto per tutte le persone che lavorano. Anche per chi sta lavorando a questi accertamenti. Anche io sto lavorando. Tanto. Dando tutto me stesso, e sacrificando tutto il resto, per cercare di aiutare la nostra città. Fa male accorgersi che qualcuno ne dubiti, ancora”.