Gli ultimi ritrovamenti, spiega l'Arpa Toscana, sono stati nel golfo di Baratti, a Piombino, e in località La Mazzanta a Vada, nel comune di Rosignano Marittimo. Si è deciso quindi, insieme all'Istituto zooprofilattico di Pisa, di analizzare le carcasse ed effettuare una necroscopia
Quattro delfini spiaggiati in due giorni nei dintorni di Livorno e ora si indaga sulle cause della morte. L’Istituto zooprofilattico sperimentale di Pisa e l’Arpat vogliono vederci comprendere i motivi dei decessi e quindi eseguiranno l’autopsia sulle carcasse recuperate tra il 21 luglio e martedì mattina in quattro diversi punti della costa toscana.
Gli ultimi ritrovamenti, spiega l’Arpa Toscana, sono stati nel golfo di Baratti, a Piombino, e in località La Mazzanta a Vada, nel comune di Rosignano Marittimo. Un terzo, lunedì, era stato ritrovato sulla spiaggia del Quagliodromo, sempre a Piombino.
“La Capitaneria di porto – precisa l’Agenzia regionale per la protezione ambientale -ci ha segnalato un esemplare di delfino spiaggiato nel golfo di Baratti, a Piombino, che ieri sera era stato segnalato ancora vivo ma in difficoltà; sempre stamani mattina un altro delfino è stato rinvenuto senza vita in località La Mazzanta”. Si è deciso così di analizzare le carcasse ed effettuare una necroscopia per accertare le cause di morte.
Il tursiope – tipo di mammifero alla quale apparteneva i quattro esemplari spiaggiati – è una specie presente in tutto il Mediterraneo e nei mari italiani è la specie più diffusa sotto costa. L’Arpat ricorda che “tutte le attività di recupero di cetacei, tartarughe ed elasmobranchi che l’Arpat coordina sono svolte nell’ambito dell’attività dell’Osservatorio per la biodiversità della Regione Toscana”.