Si tratta di 2 funzionari e 2 ex funzionari della Regione Piemonte e di 6 amministratori di società ritenuti a vario titolo responsabili, di abuso d’ufficio, inadempienza contrattuale, peculato e falso, a cui i carabinieri hanno notificato l’avviso di conclusione indagini
Sono accusati di aver falsificato i registri della contabilità, sottraendo oltre 15 milioni di euro dalle casse della Regione Piemonte per materiale mai entrato nel cantiere del grattacielo che a Torino accoglierà i nuovi uffici regionali. Per questo i carabinieri hanno notificato l’avviso di chiusura indagini a 2 funzionari e 2 ex funzionari della Regione Piemonte e a 6 amministratori di società ritenuti a vario titolo responsabili, di abuso d’ufficio, inadempienza contrattuale, peculato e falso.
L’indagine è iniziata lo scorso anno nei confronti di dirigenti e funzionari della Regione Piemonte che, secondo l’accusa, abusando delle loro funzioni contrattuali nell’ambito della costruzione del nuovo palazzo della Regione, si sono appropriati, falsificando i registri di contabilità, di oltre 15 milioni e mezzo di fondi regionali liquidandoli alla consortile incaricata della costruzione dell’opera per la fornitura e posa di materiale di fatto “mai” entrato in cantiere.
Nel corso dell’indagine, sono inoltre emersi profili di responsabilità anche a carico degli amministratori delle società coinvolte nella realizzazione dell’opera ritenuti responsabili di inadempienza contrattuale, per aver fornito alla stazione appaltante piastrelle non conformi agli standard richiesti, prive del previsto trattamento con prodotti consolidanti e idrorepellenti e gravate da valori eccessivi di deformabilità sia sotto carico che a scarico avvenuto, e per questo in buona parte lesionatesi nel tempo e già sottoposte a sequestro lo scorso febbraio.