“Urbano Cairo vorrebbe che facessi anche il meteorologo… Se fosse per lui ogni settimana farei una maratona, un libro, una trasmissione. Ma io sinceramente ho solo un sogno: vorrei essere uno splendido pensionato, mi piacerebbe tra un po’ di tempo, non ora ovviamente, riuscire a spegnere i motori… Mi piace pensare che un giorno avrò il coraggio di farlo“. A rivelarlo è Enrico Mentana, il giornalista conduttore del tg di La7 che in una lunga intervista al Corriere della Sera si è raccontato a cuore aperto, svelando sogni e raccontando aneddoti privati.
“Ho un vantaggio: non soffro di ansia. Cerco di fare quello che posso per stare con loro in tempi diversi. Nessuno di loro comunque è così piccolo da non capire il lavoro che faccio. In una professione come la mia i momenti brutti non esistono, ci sono situazioni in cui si fanno delle scelte, si prendono decisioni – racconta Mentana -. Ma se uno ha avuto un’esistenza divertente e gratificante come la mia, tutto può fare tranne che lamentarsi. Ho lasciato il Tg5 dopo 12 anni, Matrix dopo 4, certo in maniera traumatica (in rottura con Mediaset, ndr) ma non ci sono paragoni con altre esistenze difficili”.
Mentana riconosce poi che uno dei suoi punti di forza è sicuramente l’ironia: “L’altro giorno è andato a fuoco lo studio di La7, temevo non mi credessero. Ho pure precisato che non era uno scherzo… Comunque l’ironia è un modo per rendere più leggera la vita, anche nei momenti più difficili non bisogna prendersi troppo sul serio. La parte più importante dell’ironia è l’autoironia. A volte questo mio lato del carattere mi mette nei guai, venderei i gioielli di famiglia per una buona battuta“.