Dopo che Conte ha smentito le ricostruzioni di Salvini durante l’informativa al Senato sul ruolo e le presenze in Russia di Savoini, dopo le mancate informazioni date dallo stesso leghista a Palazzo Chigi e la decisione – poco apprezzata dal premier – del M5s di non presentarsi a Palazzo Madama, Di Maio sceglie invece di non insistere sul caso Russia-Lega: “Se Salvini deve venire in Aula dopo le parole di Conte, anche a costo della tenuta dell’esecutivo? Noi lo abbiamo detto che doveva essere lui a riferire, ma ora basta alimentare divisioni nel governo“, taglia corto Di Maio, nel corso di un punto stampa al ministero del Lavoro. “Salvini dice a Conte che non interessano le sue parole? Io dico sia a Conte che a Salvini di non litigare e non alimentare litigi. Mettiamoci tutti al lavoro per il Paese”, ha continuato, di fatto chiudendo il caso Russia.
Per poi rilanciare una nuova proposta voluta dal M5s, l’abolizione del canone Rai. E ancora, il taglio del cuneo fiscale alle imprese. In modo da provare a uscire dall’empasse dovuta anche al caso Tav: “Quattro miliardi di taglio al costo del lavoro, in particolare per la quota di contribuzione alla Naspi a carico delle imprese, con i quali finanziare la proposta di legge sul salario minimo, senza gravare sulle imprese”, rilancia Di Maio, precisando che illustrerà la proposta oggi pomeriggio alle parti sociali.