E ora Amazon entra anche nella distribuzione dei libri, una scelta che darà uno scossone al mercato e un vero regalo per i self-publisher. Come è nel suo stile, senza annunci eclatanti, la società di Jeff Bezos ha aperto il portale che propone strumenti per l’utilizzo riservato ai rivenditori di libri. Per i vantaggi e le modalità d’uso gli utenti vengono rimandati a una pagina del sito Amazon.it.
Si tratta di un esperimento avviato solo in Italia: se darà buoni frutti verrà allargato anche ad altri Paesi. Tra i vantaggi esclusivi per i rivenditori di libri vi sono gli sconti dedicati, calcolati sul prezzo di copertina: fino al 12% sui testi scolastici e fino al 35% sui libri di varia (fino al 25% per ordini superiori a 5 unità, fino al 30% per ordini superiori a 10 unità, fino al 35% per ordini superiori a 30 unità). Consegna gratuita per tutti gli ordini di libri superiori a 25 euro e resi gratuiti su tutti i libri acquistati fino a 120 giorni dalla data di consegna.
E questo è tutto nella norma. Quello che fa la differenza sta in questa frase: il servizio è valido su tutto il catalogo Amazon Libri per i prodotti venduti e spediti da Amazon, con oltre 800mila libri immediatamente disponibili. Un’offerta che comprende i libri editi da Amazon e anche quelli dei self-publisher. Ovviamente non mi riferisco agli e-book che non necessitano di una libreria, ma alla versione cartacea che ora arriverà anche nelle librerie. Il libraio potrà acquistare i romanzi dei self con gli sconti previsti dal portale e l’autore riceverà i diritti di vendita regolarmente. In questo modo lo scrittore potrà programmare anche presentazioni nelle librerie. Insomma, per gli autopubblicati si aprono nuove opportunità, impensabili fino ad oggi.
Nel mondo della distribuzione l’ingresso di Amazon non ha creato molto scompiglio: Messaggerie Libri, il colosso nato nel 1980 ma parte di un gruppo attivo dal 1914, per il momento si limita ad osservare le manovre del competitor americano, mentre DirectBOOK non lo considera un concorrente. Il motivo è semplice: DirectBOOK opera dal 2014 e si concentra su micro, piccoli e medi editori. Con i librai ha un rapporto diretto e umano, un tipo di relazione che Amazon non potrà mai instaurare; inoltre la maggior parte di queste librerie considera la società di Seattle un “nemico” e di conseguenza difficilmente potrebbero decidere di fare acquisti sul loro portale. Almeno questo è quello che pensano in DirectBOOK.
Ed ora, una domanda che mi cammina nella mente da un po’ di tempo e che è tornata attuale in questi giorni: se in Italia si legge poco e l’editoria è in crisi, perché il settore è così ambito? Forse perché il distributore è l’unico ad avere un “guadagno” sicuro, indipendentemente da quanti libri vengono venduti. L’editore, infatti, cede tra il 50 e il 65% del prezzo di copertina di un libro: in realtà al distributore rimane solo il 20/30% perché il restante 30/35% viene girato al libraio. La differenza è che la libreria guadagna sul venduto, il distributore sul servizio fornito. Provate a immaginare quanti libri vengono movimentati ogni anno ed è facile capire perché la distribuzione è così appetibile. E perché alcuni editori, ad esempio Mondadori, operano anche come distributori.
E ora che è arrivata anche la regina dell’e-commerce possiamo stare certi che prima di fare il passo ha analizzato bene costi e benefici e che sicuramente darà uno scossone al mercato, come è accaduto quando ha iniziato a proporre Kdp, la piattaforma di autopubblicazione.