Televisione

Lorena Bianchetti si racconta a FQMagazine: “Mi chiamano Suor Lorena? Sorrido. Il pregiudizio esiste. Diventare madre a 45 anni ha fermato il tempo”

La conduttrice di A Sua Immagine ha rilasciato una lunga intervista, tra sorrisi e commozione: gli esordi con Corrado e Arbore, l'esperienza a Domenica In, e una figlia avuta da poco, con il padre scomparso improvvisamente dopo tre giorni dal suo matrimonio

di Giuseppe Candela

“Dalla parte degli ultimi per sentirmi primo”, canta Ultimo. I “sogni appesi” sono quelli di Lorena Bianchetti, una guerriera disarmata, come si definisce, dal volto angelico e dal carattere di ferro. Cinquanta minuti in cui sorride, si fa travolgere dai ricordi. Apre cassetti della sua vita che non conosci e non ti aspetti. Si scusa se si dilunga poi si commuove. Allunga i silenzi per evitare le lacrime, un lungo respiro e ricomincia.
Nata e cresciuta a Montemario, quartiere di Roma, figlia di pasticceri. Il sogno di tutti i bambini.
“La cosa buffa è che io non amavo i dolci, forse perché li associavo alla stanchezza dei miei genitori. Con il tempo ho recuperato, considero quella pasticceria la mia fortuna. Un concentrato di amore, onestà e professionalità. Hanno lavorato con passione, la stessa passione che hanno trasmesso a me e mio fratello.”

Cosa le hanno insegnato?
“Mi hanno insegnato che nella vita non è importante l’obiettivo ma il modo in cui lo raggiungi. Da una parte la mia infanzia è stata segnata dalla morte prematura di mio zio, il fratello di mio padre, che mi ha portato a contatto con la perdita troppo presto. Dall’altra la mia infanzia è stata meravigliosa, ho respirato i valori veri. Insegnati non con le parole ma con gli esempi.”

A quattrordici anni l’esordio con gli spot pubblicitari. Cosa ricorda di quel debutto?
“Ero piccola, un agente mi vide a scuola e feci un provino. La prima pubblicità fu quella dei succhi di frutta Jolly Colombani, ero pazza di Madonna e nello spot dovevo ballare con il suo ballerino. Per l’emozione mi venne l’herpes sul labbro, furono costretti a riprendermi solo da un lato.”

E’ vero che da ragazza cantava nelle piazze?
“Cantavo nelle piazze per 50 mila lire, mi cambiavo nei bar. Per cinque anni ho fatto tante serate tra casse sconnesse e microfoni che gracchiavano. Mentre le mie amiche andavano in ferie io facevo questo piccolo tour in provincia. Tutto questo per me è poesia, ricordo quegli anni con orgoglio e con il sorriso.”

Quando ha capito che la sua passione poteva veramente diventare un lavoro?
“Quando mi scelsero per Italia in bicicletta, il programma andava in onda su Rai3 e avevo solo 19 anni. Durante il provino dovevo inventare una storia, mi cadde il microfono e finsi fosse parte del racconto. Il regista mi disse che la capacità di improvvisazione aveva fatto la differenza.”

La svolta grazie a Corrado che la volle come valletta per La Corrida. Che ricordo ha di lui?
“Corrado e Marina Donato hanno veramente creduto in me, mi hanno trattata come una figlia. Lui mi faceva cantare, presentare i concorrenti, facevo i giochi telefonici e nell’ultima puntata mi fece anche ballare. E’ stato generoso, è stato il primo a credere in me. Un uomo straordinario, gli devo tanto.”

Arbore invece la volle a Rai International, ricorda il provino?
“Corrado aveva preparato anche un format per me, ci furono difficoltà e mi disse di tentare la strada in Rai. Feci questo provino, dovevo presentare alcune cose. Era quasi tutto buio, alla fine sbuca una figura altissima, era Renzo Arbore e disse: ‘Prendo lei’. Sono stati tre anni importanti, dovevo intervistare personaggi molto conosciuti anche all’estero. Fingevo di non avere paura ma ero emozionatissima.”

Nel suo libro si definisce una guerriera disarmata, perché?
“Ho sempre combattuto per realizzare i miei sogni ma non con le armi che la società oggi vuole legalizzare, penso alle scorciatoie e agli sgambetti. Ho cercato di costruire tutto mattone dopo mattone con impegno e sacrificio.”

Da più di dieci anni conduce con grande successo A Sua Immagine, difficile parlare di religione in tv?
“All’inizio non è stato semplice, oggi per fortuna le cose sono un po’ cambiate. Nei primi anni sentivo maggiormente il pregiudizio nei miei confronti. Il nostro è chiaramente un programma di ispirazione cattolica ma è aperto a tutti. Non vogliamo fare proseliti ma solo essere al servizio della gente. E’ un programma molto libero, abbiamo invitato ospiti molto diversi tra loro, ebrei, musulmani, persone non credenti.”

Quando la chiamano Suor Lorena si arrabbia?
“Non la considero una offesa, oggi sorrido. Il pregiudizio strisciante persiste, sembra che sei hai fede devi per forza essere bigotto, oscurantista, triste.”

Questa cosa la infastidisce?
“Guardi, le faccio un esempio. Trovo Ilaria D’Amico molto brava, conduce programmi di calcio, quindi appartenenti a un genere specifico. Non fa notizia, non desta attenzione. C’è una tendenza a incasellare e questo fa perdere ricchezza.”

A chi conduce un programma religioso dicono che è raccomandato dal Vaticano.
“Si questo mi è stato detto più volte. Spero di condurre A Sua Immagine per la qualità del mio lavoro e per i risultati ottenuti.”

Che effetto fa dare la linea al Papa?
“E’ emozionante, così come fare la sintesi della parole che propone. E’ un grande onore, sono figure carismatiche al di là del fatto che uno abbia fede o meno.”

Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, Papa Francesco. Li ha conosciuti tutti e tre, non una cosa comune.
“La prima volta che ho avuto il piacere di incontrare Giovanni Paolo II mi ha abbracciato e si è complimentato per il mio lavoro. Una volta dovevo condurre un evento, avevo la febbre altissima. Evitai di abbracciarlo e avvicinarmi, mi prese la testa e mi avvicinò a lui in un modo molto paterno. Non dimenticherò mai quel gesto. Benedetto XVI mi ha colpito per la sua purezza, la sua sensibilità e per l’attenzione che concede all’interlocutore. Papa Francesco è meraviglioso, ha questo carattere tenero e deciso allo stesso tempo. Mi è capitato di condurre di fronte a lui anche in spagnolo. Non le nego che è stata una grande emozione.”

Nel 2006 il direttore di Rai1 Fabrizio Del Noce la volle a Domenica In, che anni sono stati?
“Anni meravigliosi, Del Noce non lo conoscevo. Ero stata ospite a Domenica In, aveva visto una mia esibizione e si era incuriosito. Mi convocò, mi disse che mi aveva notato ad Al posto tuo e A Sua Immagine, che aveva deciso di affidarmi due ore di Domenica In. Ho pensato fosse uno scherzo, in pasticceria mio padre aveva tra le mani un giornale dove c’era scritto che avrei condotto il programma. Piano piano ho realizzato.”

Lo scontro in diretta con Ornella Vanoni è diventato cult, cliccatissimo ancora oggi. Facciamo finalmente chiarezza, cosa accadde quel giorno?
“Facciamo chiarezza (ride, ndr). Il mio spazio iniziò con venti minuti di ritardo, senza voler dare colpe a qualcuno perché nel nostro lavoro può succedere. Ero sul palco in attesa della linea, non sapevo cosa accadeva dietro le quinte. Ero convinta che gli autori e i tecnici avessero avvertito la Vanoni e gli altri di questo ritardo. Ovviamente non dipendeva da me, quando lei è scesa dalle scale arrabbiata rimasi senza parole, non capivo bene cosa stesse succedendo.”

Pronta a stringere la mano alla Vanoni?
“Assolutamente sì, è una star della musica italiana. Una vera artista, volentieri anche una cena insieme. Nessun rancore, è stato solo un incidente nato per mancanza di comunicazione.”

E’ diventata mamma di Estelle da pochi mesi, com’è cambiata la sua vita?
“E’ cambiata moltissimo, Estelle mi ha restituito attraverso i suoi occhi l’innocenza dello sguardo. Con lei il tempo si ferma ed è bellissimo. Adesso che è arrivata vivo una interezza che non avrei mai immaginato.”

E’ diventata mamma a 45 anni, ha avuto paura che potesse non accadere?
“Paura no, dispiacere si. Tre giorni dopo il mio matrimonio è scomparso mio padre, il progetto di un figlio in quel momento non era più al primo posto. Abbiamo poi con Bernardo cominciato a cercarla ma non arrivava. Abbiamo fatto dei controlli ed era tutto ok, la mia ginecologa mi ha consigliato di staccare il cervello e non pensarci. Ho provato a farlo concentrandomi sulla scrittura del libro ed è arrivata Estelle. Non fosse arrivata mi sarebbe dispiaciuto ma si può essere madri in tanti modi, nelle amicizie, nell’ambiente di lavoro, con gli amici, con l’adozione.”

Diceva della scomparsa di suo padre tre giorni dopo le nozze, quel giorno ha scelto di andare in onda lo stesso. Una prova di forza e di coraggio.
“Dovevo partire dopo la diretta pomeridiana per il viaggio di nozze, al mattino mi sveglio di colpo accendo il cellulare e trovo molte telefonate di mia madre. Corro in ospedale, dopo un malore improvviso mio padre non c’era più. Avviso il segretario della Cei Don Nunzio Galantino che non sarei andata in onda. ‘Tuo padre cosa avrebbe voluto?’, mi chiese e lì è scattato qualcosa dentro.”

Lorena si commuove, si ferma per qualche secondo. Poi continua il racconto.
“Lui avrebbe voluto che io andassi in onda ed era l’unica cosa che potevo fare per mio padre. Mi sono assunta le mie responsabilità fino in fondo, rispettando l’educazione che mi aveva dato.”

Anche dopo il parto è tornata subito in tv, una scelta precisa?
“Si,  ho lavorato fino al nono mese e sono tornata al lavoro dopo poche settimane. Vorrei passasse il messaggio che la gravidanza non è una malattia, diciamo anche che non andavo a zappare la terra ma andavo a lavorare in un posto in cui stavo seduta e parlavo con delle persone.”

Per cosa si arrabbia?
“Mi fa arrabbiare chi cerca di usare le persone, chi non sogna, chi vuole arrivare a qualsiasi costo. Chi vuole il potere soltanto per narcisismo e arrivismo, chi non è onesto nel lavoro.”

Dice parolacce?
“Certo, come tutti mi succede.”

Dopo tanto intrattenimento ora la sua dimensione è A sua immagine, le piacerebbe fare altro su Rai1?
“Sono felice di quello che faccio ma sono a disposizione della rete e dell’azienda. Spero di poter godere ancora della loro fiducia, non sono abituata a chiedere ma sono pronta ad essere utilizzata dove i dirigenti ritengono utile e necessaria la mia presenza.”

Lo Zecchino d’Oro cerca una conduttrice, so che ha un rapporto speciale con questo evento.
“E’ vero, l’ho condotto per diversi anni. Quest’anno poi lo sento ancora di più, a Estelle canto tutte le canzoni de Lo Zecchino d’Oro. Ho un rapporto speciale con la sorella di Mariele Ventre, sono felice e onorata della sua stima.”

Fa questo lavoro da 25 anni, cosa non ha ancora detto di lei?
“Il pubblico sa molto di me, forse non conosce la parte timida che esiste. Sono sempre stata leale, le persone che ti guardano non le freghi. La telecamera non nasconde le cose, sono sempre stata trasparente.”

Lorena Bianchetti si racconta a FQMagazine: “Mi chiamano Suor Lorena? Sorrido. Il pregiudizio esiste. Diventare madre a 45 anni ha fermato il tempo”
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