L’astronauta lo spiega nel primo collegamento con i giornalisti dalla Stazione Spaziale Internazionale, organizzato dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa)
“Lo spazio è il luogo ideale per lanciare l’allarme sugli effetti del riscaldamento globale sulla Terra“. L’astronauta Luca Parmitano lo spiega nel primo collegamento con i giornalisti dalla Stazione Spaziale Internazionale, organizzato dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) nella sede del Museo Nazionale della Scienza e Tecnica “Leonardo da Vinci” di Milano.
“Negli ultimi sei anni ho visto deserti avanzare e ghiacci sciogliersi, spero che le nostre parole possano allarmare davvero verso il nemico numero uno di oggi. I dati dell’Esa ci dicono molto sul riscaldamento globale e da qui l’osservazione umana potrà raccontarlo ulteriormente, per fare sì che chi ha in mano le redini possa fare tutto il possibile, se non per invertire questo trend, per rallentarlo e fermarlo“, aggiunge il comandante dell’Iss.
“Mi piace l’idea di poter andare un giorno sulla Luna” dice. Non sa se sarà possibile tornare sulla Luna nei prossimi 5 anni, ma “sognare ci fa stare bene e ci spinge ad avere progetti sempre più grandi. Tutta la scienza e la tecnologia che stiamo sviluppando è rivolta anche alla Luna e al nostro futuro, e di conseguenza anche al mio”. Se la Luna appartiene al futuro, di futuro parla moltissimo anche la missione Beyond: “Stando qui sulla Stazione Spaziale basta guardarsi intorno: sono circondato da macchine che parlano di futuro e creano il futuro. Ad esempio Nick – ha aggiunto riferendosi al collega Nick Hague della Nasa – in questo momento sta usando una stampante 3D per tessuti biologici: il futuro è il nostro mestiere sulla Stazione Spaziale. ‘Nelle stelle si vede il futuro’ è il mio motto e qui a bordo è quanto mai appropriato”