Durissimo attacco alla Lega pronunciato dal ministro del Sud, Barbara Lezzi, nel corso della trasmissione “Ma cos’è quest’estate”, su Radio24.
Primo casus belli: le accuse rivolte dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia nei confronti dei 5 Stelle (“con lo stop all’autonomia vogliono favorire la lobby del Sud”).
Lezzi è tranchant: “Io sto lavorando per il sistema Paese, e cioè sia per il Sud, sia per il Nord. Non intendo rispondere all’almanacco degli insulti quotidiani da parte dei due governatori (Zaia e Fontana, ndr). Non mi interessa. Se si vuole sfruttare la questione autonomia per creare dissidi, che in realtà esistono proprio all’interno della Lega, allora è un altro capitolo. Non intendo rispondere, perché, appunto, queste sono dinamiche interne alla Lega, non ci toccano affatto”.
Il ministro pentastellato ribadisce, in merito al Tav, la posizione esposta da Toninelli su Radio Crc: “Presenteremo in Parlamento la nostra mozione di sfiducia No Tav e porteremo per l’ennesima volta elementi oggettivi che dimostrano l’inutilità e la dannosità dell’opera. Vedremo come gli altri contrasteranno queste prove, e cioè se entreranno nel merito oppure faranno la solita propaganda del tipo “I 5 Stelle sanno dire solo no”. La cosa che molto spesso passa è che il M5s sarebbe incoerente e invece non è vero. Siamo sempre stati contrari all’opera e continuiamo a esserlo – prosegue – Sono stati Salvini e Renzi a cambiare idea, perché prima erano contrari al Tav. Quindi, adesso devono spiegare perché hanno cambiato idea. Io vorrei anche sapere perché questi fondi europei promessi, in una discussione seria e puntuale con la Ue, non si possono spostare su altre linee strategiche per il nostro Paese. Penso chiaramente a quelle del Sud, perché lì non ce ne sono affatto”.
E rincara: “Guardate che anche sulla Tap Salvini ha cambiato idea. Prima diceva No alla Tap, anche quando veniva in Salento. E ci sono fior for di articoli che lo tesimoniano. E lo stesso vale per il Pd e Forza Italia. In realtà, giocano con le parole per non dare una vera giustificazione ai propri elettori. Sono loro che devono giustificarsi, non noi”.
Finale staffilata al sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti, il quale avrebbe suggerito di staccare la spina al governo con nuove elezioni a febbraio. “Giorgetti sentenzia periodicamente cose diverse – commenta Lezzi – Se ha il coraggio, vada dal presidente Conte e gli dica chiaramente che non ha più la fiducia. Un’altra volta Giorgetti in Commissione per il federalismo fiscale e l’autonomia ha detto che ci volevano i meccanismi di perequazione, poi al tavolo della discussione, rivendicando il suo ruolo di economista, ha presentato le gabbie salariali, che sono una cosa vecchia di 50 anni fa. Anche qui bisogna capire che cosa vogliono fare loro, non noi”.
E conclude: “Se la Lega vuole staccare la spina, non abbia paura e lo faccia, e non nelle feste di partito, ma nelle sedi istituzionali. Vadano dal presidente Conte, gli dicano che non c’è più la fiducia e si va a elezioni. Noi non facciamo inciuci con nessuno, però bisogna vedere che intenzione hanno loro. Abbiamo firmato un contratto e noi del M5s abbiamo fatto una legge anticorruzione, che so che alla Lega e a Forza Italia dà molto fastidio. In questi giorni, ad esempio, vogliono cambiare una norma sulle intercettazioni. Noi siamo stati votati per fare i rompiscatole e continueremo a farlo”.