Il Comune ha deciso di non finanziare la terza edizione della kermesse che nel 2018 aveva portato 15mila visitatori. La motivazione è economica: perso il finanziamento della Fondazione Arpa l'amministrazione sarebbe dovuto diventare capofila del progetto. E, intanto, per l'edizione 2020 la Regione Toscana è pronta a finanziare il festival
Qui è stato costruito il primo computer italiano e sviluppato il primo dominio internet.it ma il Comune leghista non vuole il Festival della robotica. Siamo a Pisa, conquistata un anno fa dal centrodestra di Michele Conti dopo settant’anni di governi rossi, e la giunta ha deciso di non finanziare l’edizione 2019 della kermesse, nata nel 2017 e diventato punto di riferimento internazionale nel settore della robotica. La decisione è stata annunciata giovedì scorso al Tirreno dall’organizzatore del festival e luminare della medicina pisana, Franco Mosca: “Il Comune non ha preso una decisione e l’edizione del 2019 quindi non si farà”. La motivazione è principalmente economica: nelle prime due edizioni era stata la Fondazione Arpa (una onlus pisana che si occupa di sostenere la ricerca medica) a finanziare l’evento con 300 mila euro più 50 mila messi dal Comune e dalla Regione Toscana ma, una volta tiratasi indietro come spesso avviene in questi casi, Palazzo Gambacorti sarebbe dovuto diventare il capofila del progetto. E invece non è stato così, per volontà della giunta leghista. Il sindaco della Lega, Michele Conti, però respinge le accuse: “Quello era il Festival di Mosca e non della città di Pisa – ha detto attaccando il suo interlocutore – Poi io sono qui 24 ore su 24 e non si è mai visto nessuno”.
“Non si farà perché il Comune non lo vuole” – Dopo sole due edizioni, quella del 2017 e del 2018, il Festival della robotica di Pisa era già diventato un punto di riferimento per studiosi e scienziati del settore sia a livello italiano che internazionale. Non solo: due anni fa, in sette giorni sotto la torre pendente arrivarono ben 10mila persone mentre l’anno scorso addirittura 15mila con effetti indiretti imponenti sullo sviluppo economico cittadino. L’edizione del 2018 si era svolta tra il 27 settembre e il 3 ottobre con ben 93 eventi (30 le discipline) organizzati nei 18 luoghi più belli della città, dalle piazze cittadine all’Università fino alla stazione Leopolda. Eppure non è bastato per convincere la giunta leghista che lo scorso anno, appena insediata, aveva confermato i 50mila euro già stanziati dall’ex sindaco Pd Marco Filippeschi per correttezza istituzionale. Poi, alla prima occasione utile, ha deciso di non finanziare la terza edizione della kermesse. “Il Comune ci ignora – ha detto il professor Mosca –Tutto ha un costo, anche prenotare spazi di prestigio in città. Ora Arpa non c’è più e il Comune non ha preso una posizione. Io confermo la mia disponibilità e metto a disposizione le mie conoscenze ma, per avere un futuro, il festival deve andare oltre Arpa e il professor Mosca”.
Alle accuse il sindaco Conti risponde che Mosca non ha fatto niente per cercare un dialogo con il Comune. “La mia porta è sempre aperta ma non l’ho mai visto – ha replicato il primo cittadino – A Mosca ricordo che quando un’iniziativa coinvolge vari enti, il lavoro in sinergia è fondamentale per la buona riuscita della stessa. Altrimenti c’è il rischio che un evento non risponda alle logiche dell’interesse collettivo”. Eppure, se Conti sostiene di aver invitato Mosca senza ricevere alcun riscontro, dalla parte opposta viene smentita questa versione: “Ho chiesto di incontrare il sindaco ma lui non si è mai presentato – ha detto il professore ordinario di Chirurgia generale – Lo scorso marzo avevamo fissato un appuntamento, lui non si è presentato per un’indisponibilità dell’ultimo minuto ma Conti non ha mai manifestato alcun interesse ad un nuovo incontro”. Nelle ultime ore all’organizzazione del Festival sono arrivate offerte per spostarlo a Matera e a Roma e domenica è intervenuto anche il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che si è detto pronto a finanziare il Festival per non farlo “perdere” alla Toscana e a Pisa. Se ne riparlerebbe però per l’edizione 2020 che probabilmente sarà organizzata nella Valdera (provincia di Pisa), da sempre storica “robot valley” dove si concentrano diversi centri di ricerca del settore.
Le accuse politiche – La mancata organizzazione della terza edizione del Festival si è trasformata in poche ore anche in un caso politico con le accuse incrociate del Pd. Tra un anno in Toscana ci saranno le elezioni regionali e, dopo le comunali di Firenze, Livorno e Prato di maggio, si è ufficialmente aperta la campagna elettorale con i dem che temono l’avanzata leghista in tutta la Regione. “È un vero peccato che Pisa perda questo festival – commenta il candidato in pectore del Pd e presidente del consiglio regionale, Eugenio Giani – mi auguro che ci sia un gesto di consapevolezza del Comune per non far perdere alla Toscana questa importante occasione”. Anche l’ex sindaco Marco Filippeschi accusa la giunta leghista di aver “affossato” un’altra iniziativa “di successo” e di “rilancio economico” della città. Il gruppo Pd in Comune intanto ha presentato un’interrogazione a cui dovrà rispondere il sindaco Conti. Ma nel frattempo, una cosa è certa: del Festival della Robotica se ne riparlerà solo nel 2020.
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