Un colpo alla testa a un coetaneo cui ha provocato “ferite potenzialmente letali“. Finnegan Lee Elder, il 19enne che ha confessato l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ha un grave precedente per aggressione, per il quale è stato giudicato dal tribunale dei minori della California. I fatti, riportati in un articolo del San Francisco Chronicle a firma del giornalista locale Evan Sernoffsky, sono risalenti a 3 anni fa, quando Elder aveva 16 anni.
Il ragazzo, riporta il quotidiano californiano, frequentava la Tamalpais High School di Mill Valley, dove si è diplomato nel 2018 ed era membro di una squadra di football presso il Sacred Heart Cathedral Preparatory in San Francisco. “Durante una partita il 29 ottobre 2016 ha dato un pugno a un altro giocatore, come riportano fonti informali agli investigatori”, si legge nell’articolo. E non è tutto. “Elder ha colpito un altro studente di 16 anni nel parco alberato vicino a Sloat Boulevard, sulla 19th Avenue, noto come luogo di ritrovo notturno per adolescenti, hanno riferito le fonti. La vittima è stata colpita sulla testa ed è stata ricoverata in ospedale con ‘ferite potenzialmente letali’, ha affermato la polizia all’epoca. La vittima affrontato una lunga convalescenza e da allora si è diplomata al liceo e frequenta il college. Non è stato possibile raggiungerlo per un commento”. Secondo il Chronicle, “Elder si è ripresentato dopo l’incidente del 2016 per poi essere inserito in un gruppo di una dozzina di giocatori sospesi per l’ultima partita della stagione al Kezar Stadium, a quanto riportano fonti e un’intervista di quell’anno con l’allenatore della scuola”.
Il giornalista americano ha contattato “i funzionari del Sacred Heart” che “non hanno risposto ai messaggi del Chronicle“. E poi: “La scuola non ha commentato l’incidente in quel momento e non è chiaro se Elder abbia subito provvedimenti disciplinari prima di iniziare a frequentare il Tamalpais High”. Dopo l’aggressione, “Elder è stato arrestato con l’accusa di aggressione con gravi lesioni fisiche e il suo caso è stato giudicato in tribunale per i minorenni. E’ stato anche condannato per l’incidente, ma non è chiaro quale pena abbia dovuto affrontare”. “Fonti che sono volute rimanere anonime – spiega il quotidiano americano – a causa della delicatezza del caso”.
Il cronista del quotidiano di San Francisco ha anche contattato Sean Elder, lo zio di Finnegan Elder, che agisce come un portavoce della famiglia, il quale “ha detto e che l’incidente faceva parte di ‘una reciproca rissa premeditata, di cui molti membri della squadra di football erano al corrente'”. Dice Sean Elder al Chronicle: “Ho seguito Finn per tutta la sua vita e non l’ho mai visto violento o addirittura perdere la pazienza”, ha detto lo zio. “La scuola non ha preso provvedimenti nei confronti di suo nipote. L’adolescente si è trasferito a Tamalpais High dopo che suo padre si è trasferito a Mill Valley“, riporta l’articolo.