Luigi Di Maio manda a Matteo Salvini lo stesso messaggio recapitatogli dal leader della Lega: anche adesso “servono i ‘sì’ all’interno del governo“. Il riferimento è all’inizio della discussione, in Commissione alla Camera, della legge sul taglio dei parlamentari voluta dal Movimento 5 Stelle. “Buongiorno, ho una bella notizia – ha esordito il vicepremier pentastellato durante una diretta Facebook – Oggi in Commissione alla Camera si inizia a discutere la legge sul taglio dei parlamentari. Poltrone in meno e soldi in più per i cittadini. Questi sono i ‘sì’ del Movimento 5 Stelle”.
Nel suo messaggio agli elettori e, soprattutto, ai partner di governo, il capo politico M5s dice di aspettarsi il sostegno delle diverse parti politiche per un provvedimento che mira a sfoltire il numero di Deputati e Senatori in aula: “Questi sono i provvedimenti su cui noi ci aspettiamo un ‘sì’ da tutte le forze politiche – ha continuato Di Maio – Noi veniamo sempre tacciati come quelli del ‘no’, ma in verità quest’anno abbiamo portato avanti un sacco di leggi su cui abbiamo chiesto un ‘sì’ a tutte le forze politiche, non solo alla Lega, che fa parte della coalizione di governo. Invece sono arrivati tanti ‘no’. La sinistra ha detto ‘no’ al reddito di cittadinanza, a quota 100, al decreto dignità“.
Ma il messaggio, e Di Maio non lo nasconde, è indirizzato soprattutto ai partner all’esecutivo. E la richiesta non si ferma alla semplice approvazione del taglio dei parlamentari: “Noi – ha proseguito – stiamo aspettando i ‘sì’ all’interno del governo da parte di chi ha firmato il contratto con noi, da parte della Lega, su tanti altri provvedimenti. Non ci aspettiamo solo il ‘sì’ nella seconda settimana di settembre sul taglio dei parlamentari, ma anche sull’acqua pubblica, sulla legge salva-mare, sul taglio degli stipendi dei parlamentari. Ci aspettiamo un sì sul salario minimo, sulla legge che riguarda il taglio del canone Rai, sulla riforma della sanità. Questi sono i ‘sì’ che noi stiamo aspettando”, ha scandito Di Maio, sottolineando che “quello che è nel contratto, da settembre si deve approvare”.
Come fatto da Salvini sui dossier cari alla Lega, ad esempio i decreti Sicurezza e Sicurezza bis, ora è il leader dei Cinque Stelle a cercare di forzare i tempi per portare a casa una riforma targata M5s. Ma a chi gli chiede che posizione ha intenzione di tenere sulla flat tax, altro caposaldo del programma del Carroccio sul quale, però, le due parti hanno avuto degli attriti, soprattutto di forma, il vicepremier risponde: “Nella legge di bilancio si deve approvare il taglio del cuneo fiscale – continua – Si faccia la flat tax. Se trovano i trenta miliardi noi la sosteniamo. Ma intanto io, come ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro, so che se abbassiamo il costo per gli imprenditori dei contratti a tempo indeterminato e dell’assunzione delle donne noi riusciamo ad abbassare ancora di più la disoccupazione e questo io lo voglio fare”. Poi ribadisce: “Questo governo va avanti se fa le cose, e ora abbiamo l’occasione di dire tanti ‘sì’. Noi non siamo quelli del ‘no’. Siamo quelli che aspettano i ‘sì'”.
Poi, il capo politico M5s annuncia che una parte degli stipendi dei parlamentari “andrà alla famiglia del vicebrigadiere Cerciello Rega (ucciso a Roma mentre era in servizio, ndr) a cui va tutta la nostra vicinanza”.