E Fratelli d'Italia scrive a Conte: "Le chiediamo di avvisarlo che non sarà tollerata la sua scelta, rispetto alla quale non esiterà alla intimazione di legge e alla conseguenziale procedura di revoca della cittadinanza". L'ex sottosegretario: "Vuol dire che l’Italia è totalmente sconnessa da quello che accade in Europa". Malumori anche nel centrosinistra, con Calenda che su Twitter commenta: "Non si entra in un governo straniero con lo stesso ruolo avuto in Italia e interessi in conflitto. E' grave"
Non solo l’accusa di “alto tradimento”, ma anche la proposta di “togliergli la cittadinanza”. L’impegno in Francia di Sandro Gozi, ex sottosegretario Pd agli Esteri nei governi Renzi e Gentiloni, continua a far discutere. Dopo l’attacco di Stefano Buffagni e della Lega, anche Luigi Di Maio se la prende con Gozi definendo “inquietante” che un ex componente dell’esecutivo italiano abbia ora un ruolo in un governo di un Paese con il quale “abbiamo molte cose in comune” ma anche “interessi confliggenti”.
“Tu lavori per il governo, rappresenti e servi lo Stato italiano e poi a un certo punto lo tradisci e ti vai ad arruolare nelle fila di un altro governo come responsabile della politica europea del governo Macron”, dice il vicepremier M5s. Quindi l’affondo: “Nulla contro la Francia ma bisogna valutare se togliergli la cittadinanza”. Una richiesta condivisa anche da Fratelli d’Italia, che ha presentato un’interrogazione e si rivolge direttamente al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: “Le chiediamo di avvisare Sandro Gozi che non sarà tollerata la sua scelta, rispetto alla quale non esiterà alla intimazione di legge e alla conseguenziale procedura di revoca della cittadinanza”, scrivono Giorgia Meloni e tre deputati di Fdi in una lettera a Il Giornale affinché il premier impedisca “a chi abbia avuto la possibilità di accedere a dossier rilevanti per l’interesse nazionale di cambiare casacca impunemente e militare per altre nazioni”.
Alle critiche piovute sia dalla maggioranza che dall’opposizione di destra, Gozi ha risposto durante l’intervento alla trasmissione L’Italia s’è desta in onda sull’emittente dell’università Niccolò Cusano: “Mi aspettavo delle critiche, ma sono rimasto sorpreso da tutto questo scalpore. Vuol dire che l’Italia è totalmente sconnessa da quello che accade in Europa. Quando leggo: altro tradimento, via la nazionalità italiana, mi viene da pensare: mammamia come siamo caduti in basso in Italia”, ha detto l’ex sottosegretario del governo Gentiloni.
“Capisco Giorgia Meloni, Salvini le ha portato via tutti i temi di destra, non sa più a che santi rivolgersi, si è messa in testa di fare la guerra all’Europa e alla Francia, io sono europeista e amico di Macron quindi forse vorrebbe condannarmi a morte. La cosa paradossale – ha aggiunto – è che oggi c’è uno spirito antifrancese e anti-Macron in Italia che è assurdo perché se c’è un Paese che Macron ama è l’Italia, c’è grande ammirazione da parte dei francesi per l’Italia. Sono le stesse polemiche che c’erano quando i primi calciatori italiani, come Zola, venivano acquistati dalle squadre estere. Degli ex colleghi della Lega mi hanno chiamato dicendomi: cosa vai a fare il Mourinho della situazione?”.
Sulla scelta di entrare nel governo francese, Gozi ha risposto: “Macron lo conosco da tantissimi anni, da prima che entrasse in politica, l’ho sempre stimato, è una persona di grande competenza. Poi l’ho conosciuto meglio quando lui era nel governo Hollande e io sottosegretario del governo italiano. Io sono stato eletto nelle liste di En marche al Parlamento europeo perché siamo convinti che l’Europa la si può costruire solo con una politica transnazionale, con uomini e donne che hanno obiettivi comuni. Io sono consigliere per gli Affari europei del primo ministro, non è che sono ministro del governo francese”.
In realtà, anche nel centrosinistra ci sono dei malumori. L’europarlamentare ed ex ministro Carlo Calenda in un tweet afferma che “non si entra in un Governo straniero. Non si tratta di un gruppo di lavoro, ma di ricoprire per due mesi nel governo francese la carica che ha ricoperto nel nostro, conoscendo posizioni e interessi anche riservati non sempre coincidenti. Semplicemente non esiste”. Poi aggiunge: “Conosce o dovrebbe conoscere ogni singola posizione (con relativa strategia di supporto) dell’Italia su dossier che vanno in UE. Posizioni che non sono sempre coincidenti con quelle francesi. E se è una roba di 2 mesi è ancora più incomprensibile”. Per Calenda quindi Gozi “ha sbagliato. E che la nostra incapacità di riconoscerlo è indice di grave mancanza di buon senso. Grave“.