Le operazioni di salvataggio sono avvenute mercoledì mattina presto. Secondo quanto riportano i media tedeschi, le persone salvate hanno raccontato di essere partite a bordo di un gommone da Tajoura, a est di Tripoli, durante la notte. Il portavoce della ong tedesca Sea Eye: "Chiederemo alle autorità competenti di assegnarci un porto sicuro"
Quaranta migranti sono stati salvati dalla Alan Kurdi, la nave della ong tedesca Sea Eye, al largo della Libia. Tra loro ci sono anche un neonato, due bambini piccoli e una donna incinta. È la stessa ong Sea Eye, proprietaria dell’imbarcazione, a renderlo noto su Twitter. Le operazioni di salvataggio sono avvenute mercoledì mattina presto. Secondo quanto riportano i media tedeschi, le persone salvate hanno raccontato di essere partite a bordo di un gommone da Tajoura, a est di Tripoli, durante la notte. I migranti, dice Sea Eye, provengono dalla Nigeria, dalla Costa d’Avorio, dal Ghana, dal Mali, dal Congo e dal Camerun. Ma dal Viminale fanno sapere che, come permesso dal decreto Sicurezza bis, Matteo Salvini ha firmato il divieto d’ingresso nelle acque italiane.
Il capo del Viminale ripete, come fatto in passato, che la nave della ong tedesca deve dirigersi verso un porto tunisino: “Se la ong ha davvero a cuore la salute degli immigrati può far rotta verso la Tunisia – ha detto – Se invece pensa di venire in Italia come se niente fosse ha sbagliato ministro”. Attualmente, dicono dal Viminale, la Alan Kurdi è a 30 miglia dalla Libia, 60 dalla Tunisia, 171 da Malta e 127 da Lampedusa.
Il portavoce della ong Gorden Isler al giornale Frankfurter Allgemeine dichiara: “Chiederemo alle autorità competenti di assegnarci un porto sicuro. Dal punto di vista geografico Lampedusa è il posto sicuro più vicino. Nelle prossime ore si vedrà come andrà avanti”. Matteo Salvini aveva già fatto sapere che, come fatto anche in altre occasioni in cui erano coinvolte navi delle ong, avrebbe firmato il divieto di ingresso: “È una ong tedesca, sappiamo tutti dove possono andare, non certo in Italia”, ha annunciato il ministro dell’Interno italiano che ha aggiunto che quella delle ong “è una provocazione continua, si disobbedisce alle leggi italiane e si attacca nei fatti il governo italiano”.
Die Crew der #AlanKurdi hat am Morgen 40 Menschen aus einem Schlauchboot gerettet. Unter ihnen sind ein Baby und zwei Kleinkinder. Sie werden nun an Bord versorgt. https://t.co/GRm4ozAGWU
— sea-eye (@seaeyeorg) July 31, 2019
Anche a inizio luglio la Alan Kurdi, dopo aver salvato 65 migranti, si era diretta verso la Lampedusa annunciando di non essere “intimidita” dal ministro dell’Interno italiano. A seguito del divieto all’attracco nel porto siciliano, le persone a bordo erano state fatte sbarcare a Malta. Intanto, il ministro dell’Interno ha autorizzato lo sbarco dei 116 a bordo della nave Gregoretti della Guardia Costiera, annunciando che “Germania, Portogallo, Francia, Lussemburgo e Irlanda, più alcune strutture dei vescovi italiani se ne faranno carico”.