Spoil system sistematico e requisiti non sempre limpidi: l’opposizione di centro-sinistra vuole vederci chiaro su alcune recenti nomine dirigenziali ai vertici delle strutture amministrative della Regione Sardegna. L’ultima è quella di Francesco Cilloccu a commissario alla Conservatoria delle Coste, l’agenzia preposta al delicato compito di tutela dei 1800 chilometri di litorale della Sardegna: nel sito della Regione figura come funzionario dell’Assessorato agli Enti Locali, ma il suo curriculum non sarebbe consultabile come dovrebbe in base alle prescrizioni Anac in materia di trasparenza . Ci sarebbero poi almeno altri tre incarichi da accertare, su cui sembra essere ancora in corso l’istruttoria da parte dell’Assessorato al Personale.

“La Regione Sardegna ha una normativa chiara che stabilisce in maniera non fraintendibile i requisiti per l’accesso alla dirigenza”, spiega Francesco Agus del gruppo Progressisti in Consiglio Regionale. “Il caso della Conservatoria è emblematico. La struttura è equiparata in tutto e per tutto, anche per ciò che concerne l’aspetto economico, a una Direzione generale e non può essere affidata a chi non ha i titoli. Abbiamo accolto con favore l’intenzione dell’Assessorato all’Ambiente di rilanciare la struttura, sarebbe un peccato se questa possibilità fosse vanificata da un grave errore formale“.

Agus è il primo firmatario insieme ai colleghi del centro-sinistra di un’interrogazione in cui si chiede la revoca immediata della nomina di Cilloccu, per “gravi profili di illegittimità amministrativo-contabile”: in base alla legge regionale sul personale, la figura dirigenziale apicale sarebbe da individuarsi “tra i dirigenti dell’amministrazione regionale” o tra soggetti esterni che abbiano raggiunto “un quinquennio di funzioni dirigenziali” in organismi pubblici o privati. In questo caso però, il Commissario Straordinario, “quale unico dirigente dell’ente, che esercita in modo pressoché esclusivo le funzioni dirigenziali generali”, risulterebbe privo dei requisiti richiesti ex legem, perché –recita ancora l’interrogazione- “la normativa vigente non autorizza l’elargizione di emolumenti spettanti a un Direttore Generale a un Funzionario di categoria D”.

Con l’interrogazione si chiede quindi di verificare l’esistenza dei titoli e il rispetto della legge regionale sul personale anche al fine di preservare le casse pubbliche ed evitare che l’amministrazione possa un domani essere danneggiata dall’aleatorietà degli atti sottoscritti da responsabili privi di titoli e quindi potenzialmente annullabili.

“Una situazione simile si riscontra inoltre su tre delle quattro posizioni apicali esterne di nomina esecutiva, che riguardano la direzione generale della Presidenza della Regione, la direzione generale del Personale e quella della Protezione civile: la Giunta ha assegnato gli incarichi ma non sono mai stati fatti i decreti di nomina. Anche in questo caso si starebbe valutando la sussistenza dei requisiti”, dice Agus. “Una situazione paradossale per cui, ad esempio, nel bel mezzo della stagione antincendi il posto del Dg della Protezione Civile risulta vacante”.

“Spero che il Presidente Solinas cambi atteggiamento – conclude Agus – È intollerabile che si scambi l’amministrazione pubblica per qualcosa di privato, un ufficio di collocamento ad uso e consumo personale e dei propri amici senza i requisiti minimi previsti dalle norme. Ricordo ai componenti della Giunta che l’ampia discrezionalità che vale per le nomine politiche oggetto di spoil system non si applica ai vertici amministrativi sui quali le illegittimità possono portare a sanzioni in sede contabile e penale.”

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