Sono perplesso. Molto. Sento falsità e continue fastidiose improvvisazioni nella bulimica propaganda di Matteo Salvini. Il consenso a suo favore: a me il conto non torna. Ci deve essere qualche ragione che ha rotto antichi meccanismi. I media tradizionali balbettano un parlottio distratto e inefficace. Che cosa è oggi la Lega? Bene: quella del “dàgli al terrone!” sembra sparita. La classe dirigente con Salvini in testa è rimasta la stessa dell’epoca di Umberto Bossi: ma… al Sud sono così scemi?
Come diceva il grande Totò, “è la somma che fa il totale!”. Ma per fare la somma ci vogliono gli addendi: e Salvini ha capito che deve andare direttamente sugli… addendi. Ed è il solo che – in modo intelligente – riesce ad andarci. Il problema, a mio parere, riguarda tre elementi molto importanti della comunicazione: i contenuti, i mezzi di comunicazione adottati e i destinatari della comunicazione. Le fasce di mercato sono:
1. quella dei compratori di politica consapevoli;
2. quella dei compratori di politica inconsapevoli;
3. quelli che non comprano politica, ma danno lo stesso l’obolo del loro voto. Questa non è l’area del “non voto”, bensì la grande famiglia degli emarginati dalla politica abituale: quelli che dicono “lo Stato sono loro”. Insieme agli inconsapevoli questi costituiscono la pancia del corpo elettorale che vota: e la loro somma numerica esprime una massa di voti molto superiore a quelli del punto 1.
Il potere politico conferito attraverso elezioni – con questo sistema democratico – viene dalla pancia del corpo elettorale, non dalla testa. In realtà il sistema dei media parla ai compratori di politica, non con quelli del punto 3: non può neppure raggiungerli. Salvini invece (come a suo tempo Matteo Renzi) li raggiunge, e alla grande. Ma, allora: come è stato possibile che Matteo Salvini sia riuscito a raggranellare così tanti like, per dirla “alla social”? Come è stato possibile per lui entrare in contatto, parlare alla pancia del corpo elettorale?
Il “mercato-intellettuale 1” è molto più piccolo rispetto al “mercato-pancia 2+3”. E il potere viene dalla pancia. Oltretutto, il “mercato intellettuale 1” è tradizionalmente conteso da diversi schieramenti politici tradizionali, che – ricordiamolo – sono afflitti da una stima e da un apprezzamento popolari ormai sotto i tacchi. E’qui la grande abilità/intuizione (a mio avviso truffaldina, ma in politica, come in amore, tutto è concesso o quasi) di Salvini, che invece il mondo “bene” del resto del panorama politico non ha capito e continua a non capire: perché Salvini ci ha aggiunto (intelligentemente, secondo i suoi paradigmi di onestà intellettuale) del suo. Salvini non parla loro di politica: parla loro di sicurezza, si atteggia a paladino della giustizia, dell’operosità.
Salvini ha capito fino in fondo la grande scoperta di Pirandello, che diceva “la verità non è quella che è ma quella che appare”. E lui si dà da fare perché alla pancia del Paese appaia quello che la pancia del Paese vuole vedere (è la tecnica berlusconiana: io do al mercato quello che chiede). Ha capito due cose fondamentali: che il “mercato-pancia 2+3” è lontano anni luce dal conoscere la politica: ne è tenuto lontano da mille capziosità che non capisce e che si rifiuta (e fa bene) di capire. Questa gente non compra politica, compra stati d’animo. Non solo: non si sente parte del mondo intellettuale, quindi non legge i giornali, non ascolta la televisione/politica, non partecipa a dibattiti. Si tratta quasi sempre di gente condannata alla solitudine civile dal nostro sistema di vita, che si sente abbandonata.
E che ti combina Salvini? Lui, soprattutto, usa i social. E’ la stessa ragione del successo inizialmente strepitoso del peronismo di argentina memoria. Che si ispirava al giustizialismo, giustizia un tanto al chilo, però rapida e conclusiva. Quindi non politica e comunicazione canonica: solo tifo e social. Ma il vero galeotto fu ed è il telefonino, che ha fatto saltare il banco: è l’arma di cui Salvini ha saputo dotarsi e che sfrutta con maestria. Pensate: Salvini si fa un selfie con qualche frase altitonante ma vuota. Subito qualche rete televisiva lo dirama: raggiunge il “parco-buoi” (per Salvini) moltiplicato n volte. Quel cellulare è diventato di botto grande come la Bbc o la Cnn: il nostro elettore abbandonato si sente al centro della scena, oh, finalmente! A quel punto i media non possono farci nulla e, in sostanza, quegli elettori non li degnerebbero neppure di uno sguardo. E i nostri superlaureati guru della comunicazione sono fottuti e inutili.
Salvini parla, viene capito, non ha contrasti critici e – udite udite – il sistemino non costa una cippa. Evviva i media e i guru moderni.