Prima il ricorso al Consiglio di Stato contro lo stop del Tar al decreto Via (Valutazione Impatto Ambientale) sull’aeroporto di Firenze. Poi, dopo le polemiche del M5s toscano e dei comitati “No aeroporto”, il passo indietro di Enac e dei due ministeri (Ambiente e Beni Culturali) presieduti proprio da due esponenti in quota Cinquestelle, Sergio Costa e Alberto Bonisoli. Nella tarda serata di mercoledì così i tre enti hanno ritirato il ricorso al Consiglio di Stato. “Non è opportuno”, è la motivazione ufficiale arrivata dal Mibac. Come dire: la decisione è politica e il M5s è da sempre contrario all’ampliamento dell’aeroporto di Peretola voluto fortemente da Matteo Renzi e dal suo braccio destro Marco Carrai. Adesso sul tavolo dei giudici amministrativi di secondo grado resta solo il ricorso di Toscana Aeroporti (presieduta proprio da Carrai) e presto arriveranno quelli del Comune di Firenze e della Regione Toscana, entrambi favorevoli all’opera: “Il M5S con i suoi ministeri si prodiga a far danni alla nostra regione – ha commentato il governatore Enrico Rossi annunciando il ricorso – Un degrado così non si era mai visto”.
Il ricorso presentato e poi ritirato – Tutto era cominciato il 28 maggio, due giorni dopo la rielezione di Dario Nardella a sindaco di Firenze, quando il Tar della Toscana aveva accolto il ricorso presentato da sette sindaci della Piana fiorentina (Prato, Sesto Fiorentino, Campi Bisanzio, Calenzano, Carmignano, Poggio a Caiano e Signa) e dai Comitati “No aeroporto” contro il decreto di valutazione di impatto ambientale che sta alla base della decisione di autorizzare l’opera, giunta a inizio anno dalla conferenza dei servizi del ministero delle Infrastrutture. Nella sentenza i giudici amministrativi scrivevano che “il progetto sottoposto a Via non conteneva quel grado di dettaglio minimo e sufficiente affinché il ministero dell’Ambiente addivenisse a una corretta valutazione di compatibilità ambientale, non essendosi individuate compiutamente le opere da realizzare”. Non solo: le prescrizioni dell’opera erano troppo “elevate” evidenziando “un difetto di istruttoria dei ministeri dell’Ambiente dei Beni Culturali”.
Da prassi, come avviene in casi come questo, i ministeri difenderebbero il lavoro dei propri dirigenti ma in questo caso non è andata così: il M5S infatti è storicamente contrario all’opera. Così dopo il ricorso presentato mercoledì mattina dall’Avvocatura dello Stato, è esplosa la protesta del comitato contro l’aeroporto di Peretola e dei 5 Stelle toscani. I comitati hanno attaccato i grillini parlando di “nuovo atto politico” che dimostra “il voltafaccia/voltagabbana del M5S anche su questa vicenda”. Gli esponenti del M5S toscano invece si sono subito messi in contatto con Roma e alla fine, anche su richiesta del ministro delle Inffrastrutture Danilo Toninelli, in tarda serata il ricorso è stato ritirato. “E’ stato un pasticcio, questo è sicuro – dice a Ilfattoquotidiano.it un esponente toscano di peso del M5S – e soprattutto non ci facciamo una bella figura a livello nazionale ora che sta uscendo tutto”. In serata il direttore di Enac, Nicola Zaccheo, ha motivato il ritiro dell’atto per un difetto di competenza: il ricorso era stato presentato “erroneamente” in quanto “l’impugnazione era relativa a un atto non emanato dall’Enac”. Per il ministero dell’Ambiente e dei Beni Culturali invece la questione diventa politica: “Il ricorso non è opportuno” è il commento giunto in tarda serata.
La polemica politica – Il dietrofront però resta nei fatti. Da una parte, nel M5S fiorentino tira una brutta aria e l’assemblea convocata per il prossimo 4 agosto rischia di trasformarsi in un redde rationem tra gli ortodossi che non accettano più l’alleanza con la Lega e quell’ala governista che rimane fedele a Luigi Di Maio. “Sarebbe stata una decisione grave il ricorso al Consiglio di Stato – commenta il capogruppo in consiglio regionale, Giacomo Giannerelli – e infatti i ministeri hanno ritirato gli atti”. All’attacco dei 5 Stelle però vanno anche i favorevoli all’ampliamento dell’aeroporto di Peretola (una nuova pista dal 2,4 km per fare concorrenza a Pisa). Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ci va giù pesante: “Noi faremo ricorso con l’avvocatura regionale e continueremo ad impegnarci per il bene della Regione avendo sempre più chiaro che il populismo del M5S è nefasto per la Toscana almeno quanto quello della estrema destra nazionalista della Lega”. Nel frattempo si potrebbe aprire un’altra grana per i 5 Stelle: oltre al ricorso già presentato, Toscana Aeroporti non esclude di aprire contenziosi legali contro il governo.
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