I ministri Sergio Costa (Ambiente) e Alberto Bonisoli (Beni Culturali) si erano opposti al decreto del Tar che bocciava la valutazione d'impatto ambientale concessa per l'ampliamento dello scalo di Peretola, fortemente voluto ai tempi di Matteo Renzi sindaco. La protesta dei 5 Stelle toscani ha però fatto cambiare idea ai due esponenti del Governo, sollecitati dal loro collega Danilo Toninelli. Il governatore della Toscana, Enrico Rossi, all'attacco: "Ci opporremo con l'ausilio dell'avvocatura regionale, il populismo del M5S è nefasto"
Prima il ricorso al Consiglio di Stato contro lo stop del Tar al decreto Via (Valutazione Impatto Ambientale) sull’aeroporto di Firenze. Poi, dopo le polemiche del M5s toscano e dei comitati “No aeroporto”, il passo indietro di Enac e dei due ministeri (Ambiente e Beni Culturali) presieduti proprio da due esponenti in quota Cinquestelle, Sergio Costa e Alberto Bonisoli. Nella tarda serata di mercoledì così i tre enti hanno ritirato il ricorso al Consiglio di Stato. “Non è opportuno”, è la motivazione ufficiale arrivata dal Mibac. Come dire: la decisione è politica e il M5s è da sempre contrario all’ampliamento dell’aeroporto di Peretola voluto fortemente da Matteo Renzi e dal suo braccio destro Marco Carrai. Adesso sul tavolo dei giudici amministrativi di secondo grado resta solo il ricorso di Toscana Aeroporti (presieduta proprio da Carrai) e presto arriveranno quelli del Comune di Firenze e della Regione Toscana, entrambi favorevoli all’opera: “Il M5S con i suoi ministeri si prodiga a far danni alla nostra regione – ha commentato il governatore Enrico Rossi annunciando il ricorso – Un degrado così non si era mai visto”.
Il ricorso presentato e poi ritirato – Tutto era cominciato il 28 maggio, due giorni dopo la rielezione di Dario Nardella a sindaco di Firenze, quando il Tar della Toscana aveva accolto il ricorso presentato da sette sindaci della Piana fiorentina (Prato, Sesto Fiorentino, Campi Bisanzio, Calenzano, Carmignano, Poggio a Caiano e Signa) e dai Comitati “No aeroporto” contro il decreto di valutazione di impatto ambientale che sta alla base della decisione di autorizzare l’opera, giunta a inizio anno dalla conferenza dei servizi del ministero delle Infrastrutture. Nella sentenza i giudici amministrativi scrivevano che “il progetto sottoposto a Via non conteneva quel grado di dettaglio minimo e sufficiente affinché il ministero dell’Ambiente addivenisse a una corretta valutazione di compatibilità ambientale, non essendosi individuate compiutamente le opere da realizzare”. Non solo: le prescrizioni dell’opera erano troppo “elevate” evidenziando “un difetto di istruttoria dei ministeri dell’Ambiente dei Beni Culturali”.
Da prassi, come avviene in casi come questo, i ministeri difenderebbero il lavoro dei propri dirigenti ma in questo caso non è andata così: il M5S infatti è storicamente contrario all’opera. Così dopo il ricorso presentato mercoledì mattina dall’Avvocatura dello Stato, è esplosa la protesta del comitato contro l’aeroporto di Peretola e dei 5 Stelle toscani. I comitati hanno attaccato i grillini parlando di “nuovo atto politico” che dimostra “il voltafaccia/voltagabbana del M5S anche su questa vicenda”. Gli esponenti del M5S toscano invece si sono subito messi in contatto con Roma e alla fine, anche su richiesta del ministro delle Inffrastrutture Danilo Toninelli, in tarda serata il ricorso è stato ritirato. “E’ stato un pasticcio, questo è sicuro – dice a Ilfattoquotidiano.it un esponente toscano di peso del M5S – e soprattutto non ci facciamo una bella figura a livello nazionale ora che sta uscendo tutto”. In serata il direttore di Enac, Nicola Zaccheo, ha motivato il ritiro dell’atto per un difetto di competenza: il ricorso era stato presentato “erroneamente” in quanto “l’impugnazione era relativa a un atto non emanato dall’Enac”. Per il ministero dell’Ambiente e dei Beni Culturali invece la questione diventa politica: “Il ricorso non è opportuno” è il commento giunto in tarda serata.
La polemica politica – Il dietrofront però resta nei fatti. Da una parte, nel M5S fiorentino tira una brutta aria e l’assemblea convocata per il prossimo 4 agosto rischia di trasformarsi in un redde rationem tra gli ortodossi che non accettano più l’alleanza con la Lega e quell’ala governista che rimane fedele a Luigi Di Maio. “Sarebbe stata una decisione grave il ricorso al Consiglio di Stato – commenta il capogruppo in consiglio regionale, Giacomo Giannerelli – e infatti i ministeri hanno ritirato gli atti”. All’attacco dei 5 Stelle però vanno anche i favorevoli all’ampliamento dell’aeroporto di Peretola (una nuova pista dal 2,4 km per fare concorrenza a Pisa). Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ci va giù pesante: “Noi faremo ricorso con l’avvocatura regionale e continueremo ad impegnarci per il bene della Regione avendo sempre più chiaro che il populismo del M5S è nefasto per la Toscana almeno quanto quello della estrema destra nazionalista della Lega”. Nel frattempo si potrebbe aprire un’altra grana per i 5 Stelle: oltre al ricorso già presentato, Toscana Aeroporti non esclude di aprire contenziosi legali contro il governo.
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