Nella prima fase di attuazione del reddito di cittadinanza, entrato in vigore a fine marzo, l’Ispettorato nazionale del lavoro ha individuato 185 percettori indebiti dell’assegno.
Oggi in provincia di Cosenza la Guardia di Finanza ha denunciato otto persone per il reato di intermediazione illecita di manodopera (caporalato), lavoro nero e truffa ai danni dello Stato per indebita percezione del reddito di cittadinanza. I caporali rischiano da uno a sei anni e la multa da 500 a 1.000 euro per ciascun lavoratore reclutato. Chi percepiva anche il sussidio rischia da uno a tre anni di carcere.